MOZIONE 1/00252 presentata da REALACCI ERMETE (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20091013

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Atto Camera Mozione 1-00252 presentata da ERMETE REALACCI testo di martedi' 13 ottobre 2009, seduta n.231 La Camera, premesso che: nelle scorsa settimane, con il ritrovamento del relitto di un mercantile carico di fusti sospetti al largo di Cetraro (Cosenza), e' tornata di attualita' la vicenda delle cosiddette «navi dei veleni» che sarebbero state affondate nel Mediterraneo e, soprattutto, al largo delle coste italiane; da quanto emerso finora il relitto individuato sarebbe quello della Cunsky, una delle navi che, secondo le inchieste della magistratura e le testimonianze raccolte dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attivita' illecite commesse al ciclo dei rifiuti, sarebbero state inabissate dai trafficanti internazionali di rifiuti tossici tra gli anni Ottanta e la meta' degli anni Novanta; negli atti del convegno «I crimini contro l'ambiente e la lotta alle ecomafie», tenutosi a Napoli il 26 febbraio 1999 e organizzato dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, si legge la seguente dichiarazione dell'allora procuratore di Reggio Calabria, dottor Antonio Catanese: «Gli elementi probatori acquisiti salvo le opportune verifiche, consentono di ipotizzare che il principale indagato abbia potuto affondare nel mare Jonio e nel Mediterraneo in genere, con l'avallo delle cosche reggine, circa trentadue navi, la piu' importante delle quali, per i riscontri probatori ottenuti, e' certamente la nave Rigel naufragata al largo di Capo Spartivento»; nel 2001 nella relazione finale della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attivita' illecite ad esso connesse della XIII legislatura si puo' leggere «emerge uno scenario davvero allarmante: il Mediterraneo, da est ad ovest, da nord a sud e viceversa, e' attraversato da navi, spesso vere e proprie «carrette del mare», che trasportano di tutto, assoggettate a controlli casuali ed inconsistenti. L'affondamento, al largo dello coste italiane, di almeno 39 navi (le cosiddette «navi a perdere»), nonostante la carenza di riscontri giudiziari definitivi, non costituisce mera ipotesi. Si tratta di fatti attendibili suffragati da indagini giudiziarie ed accertamenti effettuati dai Lloyds di Londra che hanno dovuto corrispondere ingenti indennizzi assicurativi»; sono numerose le navi che compaiono nelle inchieste svolte dalle procure interessate e in particolare: la motonave Nicos 1, partita nel luglio 1985 dal porto di La Spezia e mai arrivata nel porto di Lome' in Togo; la nave Mikigan, partita dal porto di Marina di Carrara e affondata nel mar Tirreno calabrese nell'ottobre 1986; la Rigel naufragata nel settembre 1987 al largo del Capo Spartivento nello Ionio reggino; la Four Star 1, Partita da Barcellona e diretta in Turchia, scomparsa nello Ionio nel dicembre del 1988; la motonave Anni affondata nell'alto Adriatico nel 1989; la Rosso, spiaggiata nel 1990 ad Amantea; la Alessandro 1, colata a picco nel 1991 al largo di Molfetta; la Marco Polo di cui si perdono le tracce nel Canale di Sicilia nel 1993; quasi tutte le regioni costiere del nostro paese possono essere compromesse. In particolare dai documenti raccolti in questi anni e dalle varie inchieste della magistratura gli affondamenti sembrano riguardare particolarmente sette regioni: Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Calabria, Basilicata, Puglia e Sicilia; da almeno quindici anni le associazioni ambientaliste denunciano, attraverso la redazione di circostanziati dossier, l'esistenza di una vicenda dai contorni allarmanti, legata allo smaltimento illecito di rifiuti pericolosi, anche radioattivi, negli abissi marini attraverso l'affondamento dei vettori. Per chiedere che si faccia piena luce sulle cosiddette «navi a perdere», nel 2007 Legambiente ha promosso il «Comitato per la verita' sulle navi dei veleni», costituito da magistrati, giornalisti, esponenti politici, familiari di vittime, ambientalisti; di questi traffici si sono occupati nel tempo molti uffici giudiziari (le procure di Reggio Calabria, di Paola, di Catanzaro, di Matera, di Potenza, di Padova, di La Spezia, di Bari e di Asti) che hanno individuato diversi filoni di indagini tutti riconducibili ad un network criminale dedito professionalmente allo smaltimento illegale di rifiuti tossici e radioattivi in mare, lungo le coste di paesi Africani (Somalia, Libia e altri) o nelle montagne dell'Aspromonte e della Basilicata. Tutte le indagini portano allo stesse persone e vedono il coinvolgimento di soggetti appartenenti al mondo imprenditoriale e delle professioni, armatori, esponenti di spicco di organizzazioni criminali di stampo mafioso, faccendieri e soggetti legati ai servizi segreti deviati e rappresentanti di Governi di diversi Paesi; i procedimenti giudiziari avviati non hanno mai fatto piena chiarezza su una vicenda che in alcuni momenti ha avuto anche risvolti drammatici. Basti citare la misteriosa morte del capitano di corvetta Natale De Grazia, avvenuta il 13 dicembre del 1995, che lavorava nel pool investigativo della procura di Reggio Calabria impegnata a fare luce sulla vicenda della motonave Rosso. O ancora l'omicidio nel marzo del 1994 in Somalia dei giornalisti Rai Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, che stavano tornando a Mogadiscio dall'area di Bosaso, vero e proprio epicentro di traffici illegali e mala-cooperazione; secondo le denunce lanciate da Legambiente e dagli ambientalisti tedeschi della nave Thales sembra che l'affondamento in mare di rifiuti tossici sia una pratica condotta ancora oggi. La denuncia si riferisce, in particolare, ad un fatto accaduto al largo dell'Isola d'Elba nel mese di luglio 2009, quando la nave ambientalista Thales avrebbe avvistato circa 10 miglia al largo di Marciana Marina intorno alle 21 di sera, una portacontainer maltese la Toscana gettare dei rifiuti in mare. Gli ambientalisti hanno anche denunciato che, nel momento in cui l'equipaggio della Toscana si e' visto scoperto, ha cambiato rotta o ha tentato di speronare la nave degli ambientalisti. Il fatto e' stato anche documentato con delle fotografie; tutta la vicenda non puo' essere classificata come una mera questione di inquinamento ambientale. Dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia e dai riscontri delle inchieste avviate risulta evidente infatti che siamo di fronte a un vero e proprio intrigo internazionale di dimensioni inquietanti sul quale occorre fare luce prima possibile coinvolgendo gli altri Paesi e gli organismi sovranazionali competenti; impegna il Governo: a coordinare l'azione di tutte le amministrazioni statali competenti - specificamente dei ministeri dell'interno, della giustizia, degli affari esteri, della difesa, del lavoro, della salute e delle politiche sociali e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - tramite una task force che possa mettere in campo le risorse, i mezzi e le tecnologie necessarie per far luce su questa gravissima vicenda; a tutelare la salute dei cittadini e dell'ecosistema marino attraverso un'attivita' di ricognizione sugli altri siti marini emersi in numerose inchieste della magistratura come luoghi di affondamento di navi con il loro carico di rifiuti tossici e radioattivi, a cominciare dal sito di affondamento della Rigel; ad assicurare il massimo sostegno alla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e alla Procura di Paola impegnate nel difficile compito di fare chiarezza sulla vicenda della nave affondata al largo delle coste di Cetraro e del suo carico sospetto, nonche' sulla presenza di materiale radioattivo nelle localita' di Serra d'Aiello e Aiello Calabro; ad assicurare una rapida e totale messa in sicurezza e bonifica dell'area interessata dall'interramento di rifiuti tossico-nocivi e radioattivi nella provincia di Cosenza; ad assicurare le risorse necessarie per un immediato piano operativo di recupero del relitto della Cunsky e del suo carico, avvalendosi delle piu' moderne tecnologie esistenti, nonche' a garantire analogo sostegno a tutte le altre procure ancora oggi impegnate - e a quelle che decideranno di riaprire le inchieste sulle cosiddette navi a perdere gia' archiviate - nel complesso compito di svelare le trame criminali che si sono celate dietro gli affondamenti sospetti; a chiedere l'intervento degli organismi internazionali, in particolare dell'Unione europea e delle Nazioni Unite, per provvedere al recupero delle «navi sospette» affondate, anche in acque internazionali; ad avviare i necessari accertamenti di competenza per verificare se a tutt'oggi, organizzazioni criminali pratichino l'affondamento in mare di rifiuti tossici o radioattivi, come sembra in base agli ultimi accadimenti verificatisi al largo dell'isola d'Elba. (1-00252) «Realacci, Granata, Misiti, Barbareschi, Mariani, Garavini, Libe', Piffari, Bratti, Barbieri, Bocci, Bordo, Bosi, Bossa, Braga, Burtone, Marco Carra, Causi, Ceccacci Rubino, Cimadoro, Ciriello, De Angelis, De Biasi, De Torre, Dima, Esposito, Farinone, Ferranti, Frassinetti, Gatti, Ghizzoni, Ginoble, Giulietti, Gnecchi, Graziano, Iannuzzi, Laratta, Losacco, Lovelli, Luca', Marantelli, Marchi, Margiotta, Martella, Mastromauro, Mattesini, Mazzarella, Mondello, Morassut, Mosella, Motta, Murgia, Angela Napoli, Occhiuto, Oliverio, Andrea Orlando, Pedoto, Mario Pepe (PD), Perina, Piccolo, Picierno, Rao, Sarubbi, Scalia, Scilipoti, Siragusa, Touadi, Tullo, Velo, Veltroni, Vico, Villecco Calipari, Viola, Zamparutti, Zucchi, Lo Moro».
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MOZIONE 
BARBARESCHI LUCA GIORGIO (POPOLO DELLA LIBERTA') 
BARBIERI EMERENZIO (POPOLO DELLA LIBERTA') 
BOCCI GIANPIERO (PARTITO DEMOCRATICO) 
BORDO MICHELE (PARTITO DEMOCRATICO) 
BOSI FRANCESCO (UNIONE DI CENTRO) 
BOSSA LUISA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BRAGA CHIARA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BRATTI ALESSANDRO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CARRA MARCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CAUSI MARCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CECCACCI RUBINO FIORELLA (POPOLO DELLA LIBERTA') 
CIMADORO GABRIELE (ITALIA DEI VALORI) 
CIRIELLO PASQUALE (PARTITO DEMOCRATICO) 
DE ANGELIS MARCELLO (POPOLO DELLA LIBERTA') 
DE BIASI EMILIA GRAZIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
DE TORRE MARIA LETIZIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
DIMA GIOVANNI (POPOLO DELLA LIBERTA') 
ESPOSITO STEFANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
FARINONE ENRICO (PARTITO DEMOCRATICO) 
FERRANTI DONATELLA (PARTITO DEMOCRATICO) 
FRASSINETTI PAOLA (POPOLO DELLA LIBERTA') 
GARAVINI LAURA (PARTITO DEMOCRATICO) 
GATTI MARIA GRAZIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
GHIZZONI MANUELA (PARTITO DEMOCRATICO) 
GINOBLE TOMMASO (PARTITO DEMOCRATICO) 
GNECCHI MARIALUISA (PARTITO DEMOCRATICO) 
GRANATA BENEDETTO FABIO (POPOLO DELLA LIBERTA') 
GRAZIANO STEFANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
IANNUZZI TINO (PARTITO DEMOCRATICO) 
LARATTA FRANCESCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
LIBE' MAURO (UNIONE DI CENTRO) 
LO MORO DORIS (PARTITO DEMOCRATICO) 
LOSACCO ALBERTO (PARTITO DEMOCRATICO) 
LOVELLI MARIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
LUCA' MIMMO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MARANTELLI DANIELE (PARTITO DEMOCRATICO) 
MARCHI MAINO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MARGIOTTA SALVATORE (PARTITO DEMOCRATICO) 
MARIANI RAFFAELLA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MARTELLA ANDREA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MATTESINI DONELLA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MAZZARELLA EUGENIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MISITI AURELIO SALVATORE (ITALIA DEI VALORI) 
MONDELLO GABRIELLA (UNIONE DI CENTRO) 
MORASSUT ROBERTO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MOSELLA DONATO RENATO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MOTTA CARMEN (PARTITO DEMOCRATICO) 
MURGIA BRUNO (POPOLO DELLA LIBERTA') 
NAPOLI ANGELA (POPOLO DELLA LIBERTA') 
OCCHIUTO ROBERTO (UNIONE DI CENTRO) 
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO (PARTITO DEMOCRATICO) 
ORLANDO ANDREA (PARTITO DEMOCRATICO) 
PEDOTO LUCIANA (PARTITO DEMOCRATICO) 
PEPE MARIO (PD) (PARTITO DEMOCRATICO) 
PICCOLO SALVATORE (PARTITO DEMOCRATICO) 
PICIERNO PINA (PARTITO DEMOCRATICO) 
PIFFARI SERGIO MICHELE (ITALIA DEI VALORI) 
RAO ROBERTO (UNIONE DI CENTRO) 
SARUBBI ANDREA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SCALIA GIUSEPPE (POPOLO DELLA LIBERTA') 
SCILIPOTI DOMENICO (ITALIA DEI VALORI) 
SIRAGUSA ALESSANDRA (PARTITO DEMOCRATICO) 
TOUADI JEAN LEONARD (PARTITO DEMOCRATICO) 
TULLO MARIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
VELO SILVIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
VELTRONI WALTER (PARTITO DEMOCRATICO) 
VICO LUDOVICO (PARTITO DEMOCRATICO) 
VILLECCO CALIPARI ROSA MARIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
VIOLA RODOLFO GIULIANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
ZUCCHI ANGELO (PARTITO DEMOCRATICO) 
GIULIETTI GIUSEPPE (MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO) 
MASTROMAURO MARGHERITA ANGELA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BURTONE GIOVANNI MARIO SALVINO (PARTITO DEMOCRATICO) 
PERINA FLAVIA (POPOLO DELLA LIBERTA') 
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REALACCI ERMETE (PARTITO DEMOCRATICO) 

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