INTERPELLANZA URGENTE 2/00825 presentata da FERRANTI DONATELLA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100921

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Atto Camera Interpellanza urgente 2-00825 presentata da DONATELLA FERRANTI martedi' 21 settembre 2010, seduta n.371 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che: rispondendo all'interrogazione n. 5-03528 dell'onorevole Palomba in Commissione Giustizia in data mercoledi' 6 ottobre 2010, il Governo - nella persona del Sottosegretario Caliendo - ha ritenuto di precisare che lo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante il nuovo regolamento di organizzazione del Ministero della giustizia, predisposto sin dal 2008, «e' stato oggetto di alcune osservazioni da parte dei ministeri concertanti tali da comportare, di volta in volta, la modifica del testo (...)»; consta viceversa agli interpellanti che tali osservazioni in nessun modo riguardavano la giustizia minorile, oggetto della interrogazione dell'onorevole Palomba; lo stesso Sottosegretario ha altresi' precisato in tale occasione che l'aggiornamento del progetto si e' reso necessario «dovendosi tener conto delle innovazioni normative intervenute e dei provvedimenti predisposti dai vari Dipartimenti del dicastero per la riorganizzazione del personale non dirigenziale nell'ambito dei singoli comparti»; consta viceversa agli interpellanti che la riorganizzazione del personale non dirigenziale riguarda solo l'organizzazione giudiziaria, per la quale si e' addivenuti al decentramento in direzioni regionali, mentre per gli uffici giudiziari rimane attuale la problematica inerente la suddivisione dei poteri tra capi degli uffici e dirigenti amministrativi; nella suddetta risposta del Governo, si mette in relazione necessaria la riorganizzazione proposta coi tagli al personale e alla spesa, mentre in altri Ministeri le stesse esigenze hanno condotto non ad una riorganizzazione ma ad una semplice revisione degli uffici dirigenziali, cio' che si sarebbe potuto benissimo attuare anche nel settore della giustizia, senza intaccare l'autonomia della giustizia minorile; ugualmente la citata risposta giustifica con analoghe necessita' inderogabili l'accentramento in capo ai due dipartimenti «maggiori» (quello dell'organizzazione giudiziaria e quello dell'amministrazione penitenziaria) di tutta gestione del personale civile e della gestione dei beni, quando l'accentramento investe solo personale e beni della giustizia minorile, restando del tutto inalterato il quadro residuo e quando la riforma, ove attuata, sortirebbe l'effetto assai singolare di ripartire tra due distinti soggetti una materia oggi unitariamente amministrata nella giustizia minorile; l'ulteriore argomento addotto dal Governo della necessaria gestione del personale e dei beni e servizi sul duplice livello centrale e periferico e' poi, ad avviso degli interpellanti, privo di senso comune, godendo la giustizia minorile di un decentramento che risale al 1955 (decreto del Presidente della Repubblica n. 1538 del 28 giugno 1955), quando ad esempio il Dipartimento della amministrazione penitenziaria gode del decentramento solo dal 1991; in realta' il progetto, frammentando tra gli organi degli altri dipartimenti esistenti le funzioni della giustizia minorile, sortirebbe, ad avviso degli interpellanti, l'unico risultato che una materia sino ad oggi organizzata e gestita unitariamente sarebbe adesso «governata» da ben tre dipartimenti; e cio' configurerebbe a dir poco un esempio unico di irrazionalita' organizzativa ed amministrativa, con inevitabili inefficienze e maggiorazioni di spesa, ostacolando in modo decisivo lo svolgimento delle specifiche funzioni della giustizia minorile; l'autonomia di tali funzioni si radica in una concreta ed evidente specializzazione, a sua volta avvalorata da una lunga tradizione virtuosa, affrancatasi nel tempo dalle culture carcerarie nel nome della peculiarita' dei soggetti (i detenuti minori) al centro dell'attivita' dell'amministrazione; l'esigenza di tale specializzazione viene unanimemente riconosciuta a livello nazionale e internazionale da tutti gli esperti del settore e anzi alcuni aspetti importanti della gestione trattamentale intra ed extracarceraria del comparto minorile costituiscono esempi significativi di innovazione in merito alla giustizia ripartiva o all'ipotesi di introdurre, anche nel mondo della giustizia ordinaria, la «messa in prova»; pertanto gli istituti penali nel settore minorile, le comunita', i centri di prima accoglienza e gli uffici di servizio sociale devono, per la loro spiccata specialita', continuare a mantenere una linea di comando unica, facente capo a un Dipartimento della giustizia minorile; se proprio si vuole risparmiare, si puo' in via subordinata e con sacrificio, comunque accettare l'idea di ridurre da tre a due le direzioni generali, accorpandone le funzioni, ma si deve al tempo stesso mantenere il decentramento oggi in atto, al quale corrispondono risparmi sicuri, essendo questo decentramento basato su uffici dirigenziali di livello non generale -: se non ritenga il Ministro interpellato, tenendo conto delle molte critiche a suo tempo ricevute e delle specifiche caratteristiche della materia, la quale richiede d'essere organizzata con strutture autonome e sulla base di una forte specializzazione delle funzioni e del personale, di dover recedere dal progetto in corso di definitiva elaborazione e di dover riconsiderare la riforma nel pieno rispetto dell'autonomia della giustizia minorile. (2-00825) «Ferranti, Melis, Morassut, D'Incecco, Servodio, Concia, Zampa, Gianni Farina, Realacci, Pierdomenico Martino, Martella, Merloni, Minniti, Bellanova, Tidei, Capodicasa, Ferrari, Touadi, Peluffo, Veltroni, Samperi, Capano, Amici, De Pasquale, Maran, Motta, Pedoto, Sereni, Tenaglia, Velo, Zaccaria, Fioroni, Rosato, Lo Moro, Rossomando, Rubinato, Ciriello, Genovese».
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INTERPELLANZA 
AMICI SESA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) 
CAPANO CINZIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
CAPODICASA ANGELO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CIRIELLO PASQUALE (PARTITO DEMOCRATICO) 
CONCIA ANNA PAOLA (PARTITO DEMOCRATICO) 
D'INCECCO VITTORIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
DE PASQUALE ROSA (PARTITO DEMOCRATICO) 
FARINA GIANNI (PARTITO DEMOCRATICO) 
FERRARI PIERANGELO (PARTITO DEMOCRATICO) 
FIORONI GIUSEPPE (PARTITO DEMOCRATICO) 
GENOVESE FRANCANTONIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
LO MORO DORIS (PARTITO DEMOCRATICO) 
MARAN ALESSANDRO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MARTELLA ANDREA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MARTINO PIERDOMENICO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MELIS GUIDO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MERLONI MARIA PAOLA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MINNITI MARCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MORASSUT ROBERTO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MOTTA CARMEN (PARTITO DEMOCRATICO) 
PEDOTO LUCIANA (PARTITO DEMOCRATICO) 
REALACCI ERMETE (PARTITO DEMOCRATICO) 
ROSATO ETTORE (PARTITO DEMOCRATICO) 
ROSSOMANDO ANNA (PARTITO DEMOCRATICO) 
RUBINATO SIMONETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SAMPERI MARILENA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SERENI MARINA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SERVODIO GIUSEPPINA (PARTITO DEMOCRATICO) 
TENAGLIA LANFRANCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
TIDEI PIETRO (PARTITO DEMOCRATICO) 
TOUADI JEAN LEONARD (PARTITO DEMOCRATICO) 
VELO SILVIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
VELTRONI WALTER (PARTITO DEMOCRATICO) 
ZACCARIA ROBERTO (PARTITO DEMOCRATICO) 
ZAMPA SANDRA (PARTITO DEMOCRATICO) 
PELUFFO VINICIO GIUSEPPE GUIDO (PARTITO DEMOCRATICO) 
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FERRANTI DONATELLA (PARTITO DEMOCRATICO) 

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