INTERPELLANZA 2/01868 presentata da DE MURTAS GIOVANNI (COMUNISTA) in data 19990701

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I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, per sapere - premesso che: la situazione dell'Intermare Sarda, societa' del gruppo Eni che opera, con un unico stabilimento sito nel Porto di Arbatax (Nuoro), nel settore dell'off-shore (per la costruzione di piattaforme, deck allestiti e moduli integrati, destinati alle attivita' di ricerca petrolifera), sta progressivamente accumulando gravi elementi di instabilita' e di incertezza che rischiano di compromettere, gia' nel breve e medio periodo, le prospettive di risanamento, di consolidamento e di rilancio produttivo dell'azienda; nonostante l'alta qualificazione professionale delle maestranze e dei quadri tecnici locali, che, fino ad oggi, ha permesso all'Intermare di mantenere una significativa presenza sui mercati e di acquisire importanti commesse, prevalendo anche su un'agguerrita concorrenza internazionale, all'apertura dell'anno in corso il bilancio aziendale presenta un dato consolidato che e' estremamente negativo, sotto il profilo economico e finanziario; le ragioni che sono all'origine di questa preoccupante situazione vanno individuate in un complesso di fattori che hanno certamente avuto una diversa incidenza. Deve comunque rilevarsi il fallimento di una strategia aziendale fondata sul sistema dell'assegnazione in appalto di lavori compensati in economia (per migliaia di ore lavorative e per importi che sono quantificabili in decine di miliardi), su metodi di assunzione del personale che hanno privilegiato il ricorso sistematico a maestranze provenienti da aree geografiche diverse dalla zona di insediamento (con poche o deboli ricadute occupazionali nel territorio e senza alcun legame con l'imprenditoria locale), sul frequente utilizzo di consulenze esterne che hanno avuto dei costi elevatissimi e che non hanno prodotto dei ritorni economici significativi per l'azienda; sul piano dell'organizzazione del lavoro e della politica del personale che e' stata perseguita, occorre sottolineare il mancato rispetto degli accordi sindacali, soprattutto in ordine al vincolo di gestire la mobilita' dei lavoratori, esternamente al sito di Arbatax, esclusivamente su base volontaria. La dirigenza dell'Intermare, inoltre, ha perseguito la marginalizzazione del ruolo delle Rsu, le quali, anche di recente, hanno richiesto di riportare alla normalita' i rapporti interni all'azienda, allo scopo di ristabilire le regole di un confronto paritario, proprio a partire dal problema del completamento degli organici e dei trasferimenti; ai sensi della legge regionale n. 17 del 1993, l'Intermare Sarda e' destinataria delle agevolazioni finanziarie di cui all'Accordo di programma della Sardegna centrale (nel cui sostegno rientrano, per una parte considerevole, le risorse statali stanziate dalla legge del 1994, con la manovra di bilancio relativa al 1995) per un progetto industriale fondato essenzialmente sul consolidamento delle attivita' tradizionali nel settore dell'off-shore, sull'ampliamento dello stabilimento e sul potenziamento degli impianti e delle strutture come strumenti indispensabili al rilancio produttivo e di mercato dell'Azienda. In tale direzione e in maniera coerente e integrata con l'attuazione di questo programma, l'Intermare Sarda aveva sottoscritto l'impegno di realizzare un incremento occupazionale che, entro la data del 30 giugno 1996, prevedeva l'assunzione in pianta stabile di ulteriori 20 unita' lavorative (per un totale complessivo di circa 200 addetti), che andavano inserite negli organici aziendali, secondo un piano funzionale alla crescita professionale e alla qualificazione del personale. Allo stato attuale, l'Intermare non ha proceduto ad alcuna nuova assunzione, pur avendo potuto disporre dei finanziamenti pubblici previsti, che sono stati regolarmente erogati; nel quadro di una nuova strategia aziendale, per la quale si riafferma l'intenzione di risanare le perdite e di ricollocare l'Intermare Sarda dentro un processo di riassetto strutturale e di rilancio produttivo, la Saipem (societa' capo settore e azionista dell'Intermare) ha avviato un'operazione di sostituzione e di ricambio del management interno dell'azienda. Tuttavia, l'obiettivo di rinnovare gli assetti dirigenziali non sembra compatibile con le procedute adottate, stante il mancato accertamento delle responsabilita' maturate dalla precedente conduzione aziendale, l'assenza di una pianificazione puntuale che metta in relazione gli obiettivi di rilancio e l'adeguamento dei ruoli e delle figure dirigenziali, l'emarginazione delle professionalita' che sono cresciute e si sono affermate all'interno dell'azienda stessa; un dato, quest'ultimo, particolarmente preoccupante e che e' confermato dall'assunzione di numerosi quadri tecnici "esterni" al gruppo Saipem, tutti provenienti dallo stabilimento di Taranto della Belleli (societa' che vive, peraltro, una situazione di grave crisi finanziaria) -: quali siano, a conoscenza del Ministro interpellato e relativamente ai problemi richiamati, i programmi predisposti dall'Eni e dalla Saipem allo scopo di assicurare i requisiti di validita' economica, di concorrenzialita', di sostenibilita' sul mercato nazionale e internazionale alla presenza e alle attivita' produttive dell'Intermare Sarda; quale collocazione sia riservata, nelle strategie del gruppo Saipem, all'Intermare Sarda, in quanto azienda che concorre all'ottimizzazione delle sinergie di settore nel segmento dell'off-shore e che puo' superare le diseconomie gestionali attraverso una nuova organizzazione aziendale e produttiva, perseguendo la disponibilita' di un portafoglio ordini che sia costituito con l'acquisizione di importanti commesse e garantendo la tutela e il miglioramento dei livelli occupativi, la continuita' produttiva, la difesa degli spazi di mercato, l'ampliamento dei settori di intervento dell'azienda. (2-01868)
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INTERPELLANZA 2/01868 presentata da DE MURTAS GIOVANNI (COMUNISTA) in data 19990701 
INTERPELLANZA 
CAROTTI PIETRO FAUSTO (POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO) 
GALDELLI PRIMO (COMUNISTA) 
MUZIO ANGELO (COMUNISTA) 
BRACCO FABRIZIO FELICE (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO) 
ALOISIO FRANCESCO (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO) 
CARBONI FRANCESCO (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO) 
CHERCHI SALVATORE (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO) 
VIGNALI ADRIANO (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO) 
ABBATE MICHELE (POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO) 
ALTEA ANGELO (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO) 
ATTILI ANTONIO (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO) 
BRUNETTI MARIO (COMUNISTA) 
BRUNO EDUARDO (COMUNISTA) 
CARAZZI MARIA (COMUNISTA) 
COSSUTTA MAURA (COMUNISTA) 
DUCA EUGENIO (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO) 
DEDONI ANTONINA (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO) 
LADU SALVATORE (POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO) 
LENTO FEDERICO GUGLIELMO (COMUNISTA) 
MANCA PAOLO (POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO) 
MELONI GIOVANNI (COMUNISTA) 
MICHELANGELI MARIO (COMUNISTA) 
MORONI ROSANNA (COMUNISTA) 
ORTOLANO DARIO (COMUNISTA) 
PISTONE GABRIELLA (COMUNISTA) 
RIZZO MARCO (COMUNISTA) 
SAIA ANTONIO (COMUNISTA) 
STRAMBI ALFREDO (COMUNISTA) 
ACCIARINI MARIA CHIARA (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO) 
ALVETI GIUSEPPE (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO) 
BORROMETI ANTONIO (POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO) 
SORO ANTONIO GIUSEPPE (POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO) 
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2/01868 
DE MURTAS GIOVANNI (COMUNISTA) 

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