MOZIONE 1/00145 presentata da FLUVI ALBERTO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20090401

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Atto Camera Mozione 1-00145 presentata da ALBERTO FLUVI testo di mercoledi' 1 aprile 2009, seduta n.157 La Camera, premesso che: la crisi finanziaria ha avuto origine nell'economia reale, in particolare, nella drammatica sperequazione nella distribuzione del reddito e del conseguente colossale aumento dell'indebitamento delle famiglie dei Paesi anglosassoni a sua volta la crisi finanziaria ha amplificato nei mesi scorsi, la crisi dell'economia reale, mentre ora gli effetti negativi di quest'ultima retroagiscono sul sistema creditizio e finanziario. Il risanamento della finanza a livello globale e' condizione necessaria per il risanamento delle attivita' economiche; le autorita' economiche e monetarie hanno agito per contenere il diffondersi della crisi finanziaria e contrastarne gli effetti sull'economia reale, scaricando in larga misura sui contribuenti, anziche' sugli azionisti i costi degli interventi. Le banche centrali delle economie avanzate hanno fornito, con interventi senza precedenti per dimensione e per intensita' del coordinamento internazionale, ampia liquidita' al sistema finanziario; i Governi hanno introdotto o rafforzato le garanzie sui depositi e i titoli bancari e sono intervenuti a ricapitalizzare le istituzioni finanziarie; tali interventi hanno impedito il collasso del sistema, senza pero' riuscire a portare chiarezza sui bilanci di quelle banche che piu' hanno investito in titoli «tossici», rimane anzi incertezza sulla dimensione e sulla distribuzione delle perdite nei bilanci di quelle che erano le piu' grandi banche mondiali; e' presumibile che la recessione deteriorera' gli attivi bancari; alla forte decelerazione dei finanziamenti, che ha indotto a parlare di credit crunch, contribuiscono, da un lato, una cautela e restrizioni, a volte ingiustificabili, delle banche insieme con l'oggettivo deterioramento della qualita' dei finanziamenti; dall'altro, la diffusamente rilevata caduta dell'attivita' produttiva e le incertezze sul futuro dell'economia; sono necessarie, nel campo finanziario, misure a livello globale, ma cio' non esime i singoli Stati dal fare la propria parte sia con iniziative proposte nelle istituzioni internazionali, sia con concrete politiche e strategie nei diversi Paesi; il 25 febbraio 2009 il gruppo ad alto livello sulla vigilanza finanziaria nell'Unione europea (cosiddetto «gruppo de La Rosie're») ha adottato una relazione, in merito alla quale la Commissione europea ha espresso una condivisione, in cui si riconosce che, sebbene i problemi legati alla crisi in atto non possano essere risolti semplicemente con una maggiore regolamentazione, una profonda revisione dell'approccio regolamentare in materia di mercati finanziari, a livello comunitario ed internazionale, sia una condizione imprescindibile per scongiurare il ripetersi di una crisi sistemica di straordinaria portata come quella attuale. A tal fine la relazione: a) suggerisce di concentrarsi, nell'adeguamento della regolamentazione, sulle principali criticita' emerse (conflitti di interesse per le societa' di rating, per le societa' di consulenze e placement dei titoli, gestione di bolle finanziarie, attivita' finanziaria ombra, poche regolate o totalmente «autoregolate», pratiche regolamentari e contabili che hanno aggravato la tendenza prociclica, scarsi incentivi per migliorare la gestione e la trasparenza, assenza di coordinamento internazionale nella definizione di norme e standard, nonche' debolezza del raccordo tra attivita' di regolazione e di vigilanza, regole contabili per la valutazione degli asset di bilancio); b) sottolinea l'inadeguatezza in tale contesto delle misure di autoregolamentazione adottate dal settore privato, che potranno essere prese in considerazione solo come integrazione e completamento delle norme pubbliche e a condizione che le autorita' di vigilanza ne controllino l'attuazione; c) raccomanda, tuttavia, di evitare un eccesso di regolamentazione, in quanto suscettibile di provocare un rallentamento dell'innovazione finanziaria, compromettendo la crescita economica; d) suggerisce l'adozione di misure volte al monitoraggio e denuncia alle autorita' europee di fenomeni con intenti di protezionismo finanziario; un'azione di contrasto della recessione molto piu' decisa, da condurre con interventi ampi e incisivi per stimolare la domanda pubblica e privata, riverbererebbe i suoi riflessi positivi anche sulla domanda di credito e sulla qualita' degli asset degli intermediari finanziari; d'altra parte, restituire fiducia nelle istituzioni finanziarie e ristabilire il funzionamento del sistema del credito e' indispensabile, insieme con il sostegno alla domanda proveniente dalle politiche monetarie e fiscali, per rilanciare la crescita; il credito delle banche italiane ha decelerato nettamente: a gennaio 2009 il tasso di crescita su tre mesi dei prestiti erogati al settore privato e' sceso al 2,3 per cento su base annua, dall'8,6 di settembre 2008. Il rallentamento ha interessato tutte le categorie di debitori: per le imprese il tasso di crescita su tre mesi e' stato a gennaio 2009 pari al 5,5 per cento, circa tre punti in meno che a settembre 2008, e ha riguardato, in particolare, i prestiti alle imprese con meno di 20 addetti e all'industria manifatturiera; per le famiglie la crescita era del 3,3 per cento a gennaio 2009, contro il 4,7 di settembre 2008; per quanto riguarda i mutui per l'acquisto di abitazioni, che costituiscono il 68 per cento del credito alle famiglie consumatrici, nel quarto trimestre dell'anno le nuove erogazioni di prestiti si sono ridotte del 20 per cento rispetto allo stesso periodo del 2007; le principali banche italiane hanno sofferto perdite piu' contenute rispetto a quelle di altri Paesi, grazie a una scarsa esposizione ai titoli tossici, al forte radicamento nell'attivita' bancaria tradizionale, alla prudenza del quadro regolamentare e di supervisione, al minor grado di indebitamento dei loro clienti; in questo contesto, l'intervento pubblico per la patrimonializzazione delle banche costituisce un primo passo, al quale dovranno seguirne altri in materia di concessione di garanzie pubbliche per la raccolta bancaria e medio-lungo termine in attuazione dei decreti-legge n. 155 del 2008 e n. 157 del 2008, nonche' in tema di fiscalita' delle banche (ad esempio, il ripristino della deducibilita' delle perdite su crediti allo 0,4 per cento) e, soprattutto, dei fondi comuni d'investimento, al fine di impedire svantaggi competitivi nei confronti degli intermediari di altri Paesi europei; la crisi ha cambiato la percezione del sistema bancario da parte dei consumatori italiani. Basti pensare che e' raddoppiata la percentuale dei clienti pronta a cambiare la banca di riferimento: si tratta di un fatto positivo, che potrebbe attivare un circuito virtuoso in grado di portare le banche a migliorare la propria offerta e, di conseguenza, ad un innalzamento medio della qualita' fornita; la necessita' di affermare trasparenza e vantaggi per i consumatori sui mutui immobiliari e sulla commissione di massimo scoperto e' da tempo al centro dell'iniziativa politica e parlamentare del Partito democratico, in linea con le indicazioni dell'Autorita' garante della concorrenza e del mercato, concretizzatasi con innumerevoli e puntuali proposte che il Governo ha successivamente accolto, sebbene in maniera incompleta e insufficiente; e' solo grazie ad un emendamento presentato da parlamentari esponenti del Partito democratico al decreto-legge n. 185 del 2008 che nel nostro ordinamento sono state introdotte sanzioni, apprezzate dal Governatore della Banca d'Italia nell'ultima audizione in Commissione finanze, verso gli intermediari che ostacolino la portabilita' del mutuo - introdotta nel 2007 dal cosiddetto «decreto Bersani» - da una banca all'altra, destinandone i proventi al finanziamento del fondo per le famiglie in difficolta' al pagamento della rata del mutuo e del quale e' atteso, a breve, il regolamento di gestione. Ed ancora in virtu' dell'iniziativa del Partito democratico nel 2009 i contribuenti titolari di un mutuo prima casa potranno elevare la detraibilita' degli interessi passivi fino a 4.000 euro. Una soglia che, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, deve essere ancora aumentata, impegna il Governo: a dare piena attuazione alle misure contenute nei decreti-legge n. 155 del 2008 e n. 157 del 2008, in particolare alla prestazione di garanzie pubbliche per: a) la raccolta bancaria a medio e medio-lungo termine al fine di consentire un adeguato sostegno all'economia reale; b) il credito bancario verso le imprese; a individuare i provvedimenti necessari a sostenere il credito all'esportazione; al fine di migliorare la tutela dei risparmiatori, l'integrita' dei mercati, anche alla luce della recente crisi, ad adottare iniziative per modificare, integrare e coordinare la disciplina del codice civile, del testo unico della finanza, del testo unico bancario e del codice delle assicurazioni, allo scopo di rafforzare i presidi di governo societario e di aumentarne la trasparenza nelle societa' quotate, nelle banche e negli altri intermediari finanziari e nelle societa' di assicurazione, adottando, tra l'altro, iniziative per l'attribuzione alle autorita' di vigilanza di specifici poteri in materia di definizione di procedure interne per il contenimento dei conflitti di interesse (ivi incluso ruolo e compiti dei comitati di controllo, ove previsti), definizione e valutazione dei compiti e dei requisiti degli amministratori indipendenti e delle modalita' per la loro elezione e revoca; a predisporre interventi volti a coordinare meglio le differenti discipline in materia di governo societario e dei sistemi di controllo e a renderle piu' efficienti, procedendo alle opportune semplificazioni, laddove la stratificazione delle norme abbia portato a duplicazioni di controlli con oneri non giustificati; ad adottare iniziative per evitare ingerenze politico-amministrative nella materia del credito, quali si potrebbero verificare, realizzando una sorta di amministrativizzazione di questo comparto, a livello territoriale, con il progettato ruolo per i prefetti nella concessione dei finanziamenti bancari, prevenendo, a livello internazionale e interno, il formarsi di sistemi bancari-ombra ed esponendo in Parlamento le linee che in queste materie saranno sostenute nei diversi vertici internazionali, con riferimento al legai standard, alla governance globale e alle politiche di impulso fiscale; a predisporre interventi, coordinati in sede europea, in tutti i settori nei quali e' possibile creare gli anticorpi per le crisi finanziarie, tutelando il risparmio e rendendo il credito funzionale allo sviluppo dell'economia, nella salvaguardia dell'autonomia delle scelte dei banchieri, agendo in tema di paradisi fiscali, concorrenza fiscale hedge fund, societa' di rating, societa' di consulenza e placement di titoli, distribuzione bancaria di prodotti finanziari, riciclaggio del denaro sporco, non con provvedimenti protezionistici, ma incidendo su piramidi societarie, scatole cinesi, conflitti di interesse e incompatibilita'; a fornire stimoli ulteriori alla concorrenza, rafforzando ulteriormente quelle misure volte a ampliare le condizioni di scelta di famiglie e imprese in favore degli istituti e dei prodotti creditizi a piu' alta efficienza, economicita', trasparenza e adattabilita' alle esigenze della clientela. (1-00145) «Fluvi, D'Antoni, Ceccuzzi, Carella, Causi, De Micheli, Fogliardi, Gasbarra, Graziano, Losacco, Marchignoli, Pizzetti, Sposetti, Strizzolo».
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MOZIONE 1/00145 presentata da FLUVI ALBERTO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20090401 
MOZIONE 
CARELLA RENZO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CAUSI MARCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CECCUZZI FRANCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
D'ANTONI SERGIO ANTONIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
DE MICHELI PAOLA (PARTITO DEMOCRATICO) 
FOGLIARDI GIAMPAOLO (PARTITO DEMOCRATICO) 
GASBARRA ENRICO (PARTITO DEMOCRATICO) 
GRAZIANO STEFANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
LOSACCO ALBERTO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MARCHIGNOLI MASSIMO (PARTITO DEMOCRATICO) 
PIZZETTI LUCIANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
RIA LORENZO (PARTITO DEMOCRATICO) 
SPOSETTI UGO (PARTITO DEMOCRATICO) 
STRIZZOLO IVANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
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FLUVI ALBERTO (PARTITO DEMOCRATICO) 

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