MOZIONE 1/00151 presentata da VICO LUDOVICO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20090420

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Atto Camera Mozione 1-00151 presentata da LUDOVICO VICO testo di lunedi' 20 aprile 2009, seduta n.162 La Camera, premesso che: le misure di sostegno all'economia adottate dal Governo non sembrano al momento dispiegare una particolare efficacia per quanto riguarda la grave situazione di crisi del mercato siderurgico; la crisi della siderurgia italiana, europea e mondiale e' stata talmente repentina e profonda da non permettere ancora alle istituzioni europee, ai sindacati e agli operatori del settore di prendere misure concrete ed efficaci per farvi fronte; nel giro di pochi mesi e' cambiato lo scenario, nei primi mesi del 2008 si discuteva di come adeguarsi al pacchetto climatico europeo adesso siamo di fronte ad una crisi senza precedenti con tagli alla produzione e all'occupazione; il problema non si puo' risolvere solo localmente, e' necessaria una politica industriale italiana e un piano europeo che faccia ricorso ai fondi sociali; la produzione mondiale di acciaio in febbraio era inferiore del 22 per cento rispetto all'anno precedente ma in aumento rispetto al mese precedente come lo era stato anche in gennaio; gli aumenti mensili (destagionalizzati), dell'ordine dei 3 per cento-4 per cento negli ultimi due mesi, sono indotti principalmente dalla produzione cinese in ripresa, ma anche, in minore misura, in altre zone quali i paesi CIS (Comunita' degli Stati Indipendenti); piu' grave la situazione del settore in Italia, dove nel mese di febbraio 2009 la produzione e' stata inferiore del 39,9 per cento rispetto a quella dello stesso mese dell'anno scorso. Una contrazione solo lievemente maggiore era stata registrata in gennaio (40,4 per cento). In termini assoluti per trovare una produzione di acciaio piu' bassa di quella realizzata nel febbraio 2009, bisogna risalire ai primi anni Settanta; il consumo apparente - ovvero l'ammontare di un determinato prodotto consumato all'interno di un Paese, proveniente da produzione nazionale o da importazioni che puo' essere ottenuto come residuo sottraendo la produzione interna esportata dalla somma di produzione interna e produzione estera importata - di prodotti siderurgici in Italia a fine 2008 ha registrato (fonte Federacciai) una forte caduta (-30,5 per cento in dicembre), come le consegne dei produttori nazionali (-18,6 per cento in novembre e 24,4 per cento in dicembre). Lo stesso si puo' dire per le importazioni e le esportazioni. I primi dati dell'anno in corso confermano lo stato di forte crisi, la produzione di acciaio e' in forte riduzione e le ore di cassa integrazione in rilevante aumento; le prospettive del consumo apparente anche nel 2009 sono assai negative. Si stima una possibile contrazione superiore al 20 per cento, di dimensione relativamente simile a quella della prima crisi petrolifera, ma quantitativamente ben superiore. Secondo questi dati un miglioramento, che comunque lascerebbe una notevole caduta in termini quantitativi rispetto agli anni passati, si potra' profilare solo nel 2010; l'incertezza e' assai elevata a causa della forte e difficilmente prevedibile fluttuazione delle scorte siderurgiche; i dubbi sono accresciuti dalle prospettive economiche che, da un lato appaiono di volta in volta peggiori, ma dall'altro potrebbero risentire sfavorevolmente della mancanza di efficaci misure di sostegno all'economia; la produzione industriale in Italia nel 2008, con una contrazione del 4,3 per cento rispetto al 2007, ha presentato la piu' forte caduta dal 1975. La produzione di beni intermedi, di beni strumentali e di beni di consumo durevoli ha fatto registrare riduzioni superiori al 5 per cento, mentre relativamente meno marcata e' stata la flessione della produzione di energia e beni di consumo non durevoli; il profilo mensile dell'indice generale della produzione industriale ha un andamento simile a quello di molti altri indicatori dell'economia reale: una rapida e violenta caduta iniziata nella seconda parte del 2008, rilevazioni di inizio 2009 che non forniscono spunti di novita' rispetto alla situazione precedente. In gennaio la produzione industriale realizzata in Italia e' stata inferiore del 21,9 per cento a quella di gennaio 2008; l'indicatore del clima di fiducia nell'industria manifatturiera di febbraio ha segnato un'ulteriore discesa, che ormai dura da 22 mesi. La contrazione e' dovuta principalmente alla riduzione degli ordini interni ed esteri e dalle peggiorate aspettative di produzione; negativa risulta la produzione complessiva dei settori manifatturieri che utilizzano acciaio ed in particolare quello della fabbricazione dei mezzi di trasporto (-29,7 per cento fra gennaio 2008 e gennaio 2009); anche il settore delle costruzioni segna forti contrazioni dell'attivita'. L'indicatore del clima di fiducia del settore delle costruzioni conferma l'accentuazione del peggioramento iniziata nella seconda parte dell'anno scorso; il superamento della situazione congiunturale interna, estremamente negativa per quanto riguarda il consumo e i livelli di produzione, puo' realizzarsi a seguito di una ripresa delle attivita' produttive, in particolare nel settore delle costruzioni e della produzione industriale; secondo Confindustria circa 4,5 milioni di lavoratori europei potrebbero perdere il posto di lavoro nel 2009, previsioni ancora piu' inquietanti di quelle della Commissione europea che aveva calcolato in 3,5 milioni il numero di posti di lavoro che potrebbero andare persi entro quest'anno; in Italia la situazione potrebbe assumere dimensioni enormi, il ricorso alla cassa integrazione ormai si avvicina ai massimi del 1993, toccando le filiere produttive, l'indotto dei principali settori produttivi, le piccolissime aziende, anche quelle con meno di quindici dipendenti; a febbraio la cassa integrazione ordinaria e' cresciuta del 553,17 per cento, a marzo del 925 per cento rispetto agli stessi mesi del 2008, nel primo trimestre 2009 l'aumento e' stato del 589 per cento rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno; nella gestione ordinaria i settori con i maggiori incrementi rispetto a marzo 2008 sono stati il comparto meccanico (+1262 per cento), il metallurgico (+7004 per cento), il chimico (+1345 per cento) e il legno (+1728 per cento); per quanto riguarda il settore siderurgico gli addetti in Europa sono circa 500mila e la direzione industria della Commissione europea prevede un calo dell'occupazione intorno al 20 per cento, si profila dunque l'esigenza di interventi diretti in favore della siderurgia; il settore siderurgico e' strategico per l'economia italiana, fino al 2006 si collocava al secondo posto in Europa, con un fatturato annuo di 35 milioni di Euro, 100.000 dipendenti diretti e indiretti e una produzione nel 2005 di 29,3 milioni di tonnellate d'acciaio, cifra che rappresenta il massimo storico; pur in presenza di fattori critici, il settore ha proseguito la propria espansione incrementando la produzione anche nel 2006; le misure intraprese dal Governo in favore dell'auto, delle costruzioni e delle grandi opere strutturali, sono utili ma non ancora sufficienti a ridare fiato al rilancio delle principali attivita' consumatrici di acciaio e a salvare le piccole imprese dell'indotto; l'andamento degli ordini al settore automobilistico, in incremento a seguito degli incentivi all'acquisto, non si e' ancora massicciamente trasmesso al settore siderurgico anche a causa delle scorte accumulate in tutti i gradini della catena produttiva, si profila la necessita' urgente di aiuti diretti al settore siderurgico; per quanto riguarda gli interventi nelle costruzioni si nota come la maggior parte di questi non sia ancora cantierata, o cantierabile nel breve termine, e pertanto gli effetti delle misure previste si potranno verosimilmente riscontrare non prima del 2010; a questo si aggiunge il rischio di un forte incremento nelle importazioni da parte di quei Paesi che hanno posto in essere misure di protezionismo interno; in particolare la ripresa della domanda potrebbe essere intercettata dall'offerta di prodotti a prezzi fuori mercato da parte di operatori commerciali che trattano prodotti siderurgici importati da Paesi terzi e principalmente dalla Cina. Se cosi' fosse l'industria nazionale non trarrebbe quei benefici che le imprese del settore attendono; il rischio di dumping commerciale e di invasione di prodotti cinesi in tutti i segmenti della produzione siderurgica nazionale, e' un fenomeno legato alla sovraccapacita' produttiva ed al sistema di sussidi che caratterizza tutti i fattori economici e finanziari della produzione del Paese asiatico; si tratta in estrema sintesi di una concorrenza sleale che distorce fortemente questo settore del mercato globale. Il dinamismo e l'aggressivita' commerciale cinese si aggiunge al quadro di difficolta' dell'industria siderurgica nazionale sopra delineato, peggiorandolo ulteriormente; non va inoltre dimenticato che un ulteriore impulso al settore siderurgico puo' essere dato da un'azione coraggiosa per accelerare i pagamenti della pubblica amministrazione, oggi in fortissimo ritardo. Si tratterebbe di un'importante iniezione di liquidita' a costo zero per le imprese, che riceverebbero nient'altro che quanto loro contrattualmente dovuto, e che sarebbe immediatamente reimpiegata per l'operativita' delle aziende con un enorme effetto moltiplicatore; alla luce della situazione sopra delineata, per rendere effettivo l'obiettivo di rilancio dell'economia e della produzione, in particolare nel settore siderurgico, e' di estrema importanza che le misure proposte dal Governo vengano ulteriormente implementate ed esplichino i loro effetti prima possibile, gia' entro il corrente anno, impegna il Governo: ad agevolare le opere pubbliche immediatamente cantierabili, individuando gli interventi gia' allo stadio esecutivo, sbloccando i possibili interventi anche a livello locale, prevedendo la possibilita' per gli enti, quali comuni e province, di derogare o riformulare i vincoli derivanti dal patto di stabilita'; a porre una forte attenzione al problema del dumping commerciale, proponendo nelle sedi opportune, misure di contrasto e attuando maggiori controlli del materiale in fase di importazione dal punto di vista del rispetto dei requisiti qualitativi, di sicurezza e di denominazione commerciale; a curare maggiormente i problemi connessi all'accesso al credito per le imprese del settore siderurgico ed in particolare l'incremento delle garanzie per l'erogazione di prestiti alle aziende da parte del sistema bancario; ad accelerare i pagamenti della pubblica amministrazione; a chiedere in sede di Unione Europea l'apertura di un tavolo operativo sulla crisi del sistema siderurgico europeo. (1-00151) «Vico, Lulli, Velo, Tullo, Esposito, Pizzetti, Lovelli, Baretta, Ferrari, Sani, Sanga, Marco Carra, Bellanova, Berretta, Verini, Ginefra, Boccia, Farinone, Gnecchi, Viola, Zunino, Strizzolo, Rosato, Froner, Pollastrini, Corsini, Federico Testa, Braga, Marantelli».
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MOZIONE 1/00151 presentata da VICO LUDOVICO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20090420 
MOZIONE 
BARETTA PIER PAOLO (PARTITO DEMOCRATICO) 
BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BERRETTA GIUSEPPE (PARTITO DEMOCRATICO) 
BOCCIA FRANCESCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
BRAGA CHIARA (PARTITO DEMOCRATICO) 
CARRA MARCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CORSINI PAOLO (PARTITO DEMOCRATICO) 
ESPOSITO STEFANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
FARINONE ENRICO (PARTITO DEMOCRATICO) 
FERRARI PIERANGELO (PARTITO DEMOCRATICO) 
FRONER LAURA (PARTITO DEMOCRATICO) 
GINEFRA DARIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
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PIZZETTI LUCIANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
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VIOLA RODOLFO GIULIANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
ZUNINO MASSIMO (PARTITO DEMOCRATICO) 
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