INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06347 presentata da GNECCHI MARIALUISA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20120307

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Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-06347 presentata da MARIALUISA GNECCHI mercoledi' 7 marzo 2012, seduta n.599 GNECCHI, MADIA, SANTAGATA, RAMPI, BERRETTA, BELLANOVA, MIGLIOLI, SCHIRRU, MATTESINI, CODURELLI, BOSSA, LENZI, DAMIANO, CENNI, GATTI, MOSCA, MIOTTO, AMICI, ALBINI, FRONER, MURER e ROSSA. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che: fino al 1992 le donne potevano percepire la pensione di vecchiaia Inps gia' dai 55 anni con almeno 15 anni di contributi, con il decreto legislativo n. 503 del 1992 con gradualita' sono aumentati i requisiti sia anagrafici che contributivi; fino al dicembre 2011 le donne potevano percepire la pensione di vecchiaia Inps dai 61 anni (60 anni + «finestra» prevista dalla legge n. 122 del 2010) con almeno 20 anni di contributi; per quanto riguarda le pensioni vigenti il calcolo effettivo della pensione cui si ha diritto puo' portare ad una misura molto limitata e in presenza di redditi precisi una pensione puo' essere integrata al trattamento minimo; nel 2009 sono 4.171.946 le pensioni di vecchiaia integrale al trattamento minimo, le titolari donne sono ben 3.329.838, gli uomini 842.108 (dati ricavati dall'Istat - casellario generale delle pensioni); le pensioni di vecchiaia liquidate a titolari donne anno per anno dal 2000 al 2010 sono: per l'anno 2000, 36.219 pensioni per un importo medio mensile lordo di 443,45 euro; per l'anno 2001, 53.037 pensioni per un importo medio mensile lordo di 449,98 euro; per l'anno 2002, 65.572 pensioni per un importo medio mensile lordo di 461,32 euro; per l'anno 2003, 65.550 pensioni per un importo medio mensile lordo di 528,82 euro; per l'anno 2004, 63.636 pensioni per un importo medio mensile lordo di 506,09 euro; per l'anno 2005, 67.521 pensioni per un importo medio mensile lordo di 517,67 euro; per l'anno 2006, 72.286 pensioni per un importo medio mensile lordo di 541,55 euro; per l'anno 2007, 72.158 pensioni per un importo medio mensile lordo di 576,22 euro; per l'anno 2008, 53.406 pensioni per un importo medio mensile lordo di 600,35 euro; per l'anno 2009, 74.211 pensioni per un importo medio mensile lordo di 620,44 euro; per l'anno 2010, 69.123 pensioni per un importo medio mensile lordo di 643,21 euro; prendendo a riferimento l'anno 2010, che mantiene la situazione degli anni precedenti, risulta che sul numero totale di pensioni che ammonta 100.907, liquidate alle donne, 69.123 pensioni sono di vecchiaia (69 per cento), con importi bassi, a dimostrazione di quanto sia difficile per una donna costruirsi una posizione previdenziale che consenta di avere i requisiti per accedere alla pensione di anzianita', quindi con poche interruzioni nel rapporto di lavoro; le donne spesso lavorano a tempo parziale; il differenziale retributivo tra uomini e donne e' ancora una realta', quindi la pensione di vecchiaia con 20 anni di contributi o poco piu' e' ancora la tipica pensione «rosa»; elevare il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia delle donne, rappresenta quindi una doppia penalizzazione e, considerando gli importi mensili delle pensioni di vecchiaia anche di nuova liquidazione, non si realizzano grandi risparmi per le casse dell'INPS; il tasso di occupazione femminile nel nostro Paese, da molti anni, e' uno dei piu' bassi della Unione europea e la perdurante crisi di questi ultimi anni ha reso ancora piu' difficoltosa una possibile rioccupazione, soprattutto per le persone ultracinquantenni; con le modifiche introdotte dall'attuale Governo, si e' procrastinata la decorrenza del trattamento pensionistico per risparmiare e con l'ottica di mantenere le persone piu' a lungo al lavoro, perche' l'aspettativa di vita e' aumentata, ma non si e' promossa l'occupazione e soprattutto non si stanno attivando misure specifiche per le persone meno giovani, non si riesce offrire lavoro a chi lo ha perso, aumentando le fasce deboli, e in questa situazione di reale difficolta' occupazionale non c'e' gradualita' nell'innalzamento dell'eta' per accedere alla pensione, in modo particolarmente grave per la pensione di vecchiaia delle donne; non esiste un monitoraggio per verificare quante donne, avendo gia' 20 anni di contributi, si siano rassegnate e abbiano rinunciato alla ricerca di un lavoro perche' ormai vicine alla pensione -: quali iniziative intenda adottare il Ministro interrogato per promuovere l'occupazione femminile e per offrire quindi, almeno alle donne di 60 anni, a partire da oggi per i prossimi 4 o 5 anni, opportunita' occupazionali, ossia un lavoro per poter compensare la mancanza del reddito da pensione, seppur minimo, sui cui pensavano di poter contare per vivere. (5-06347)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06347 presentata da GNECCHI MARIALUISA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20120307 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 
ALBINI TEA (PARTITO DEMOCRATICO) 
AMICI SESA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BERRETTA GIUSEPPE (PARTITO DEMOCRATICO) 
BOSSA LUISA (PARTITO DEMOCRATICO) 
CENNI SUSANNA (PARTITO DEMOCRATICO) 
CODURELLI LUCIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
DAMIANO CESARE (PARTITO DEMOCRATICO) 
FRONER LAURA (PARTITO DEMOCRATICO) 
GATTI MARIA GRAZIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
LENZI DONATA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MADIA MARIA ANNA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MATTESINI DONELLA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MIGLIOLI IVANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MIOTTO ANNA MARGHERITA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MOSCA ALESSIA MARIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MURER DELIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
RAMPI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
ROSSA SABINA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SANTAGATA GIULIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
SCHIRRU AMALIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
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5/06347 
GNECCHI MARIALUISA (PARTITO DEMOCRATICO) 

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