INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06272 presentata da BRACCI MARINAI MARIA GLORIA (PROG.FEDER.) in data 19941220

Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che: il Dipartimento dello spettacolo della Presidenza del Consiglio dei Ministri con decreto del 9 dicembre 1994 ha escluso i minori degli anni 18 dalle rappresentazioni del lavoro teatrale "Sesso? Grazie, tanto per gradire" della Compagnia Dario Fo e Franca Rame con la seguente motivazione: "Il testo, venato di satirico umorismo, nonostante un fine didascalico esplicitamente menzionato, in realta' attraverso il crudo linguaggio utilizzato, non integralmente scientifico, potrebbe recare offesa al sentimento comune che richiede il rispetto della propria sfera intima provocando nel mondo adolescenziale degli spettatori un turbamento con eventuali futuri riflessi in ordine al loro atteggiarsi nei confronti del sesso, il quale non e' solo un elenco minuzioso di parti e condotte anatomiche"; lo spettacolo, un monologo di due ore, e' una lezione sul sesso in chiave umoristica, senza moralismi, che si propone di rimuovere quello stato di ipocrisia e di ignoranza che spesso circonda tale argomento; l'approccio col sesso e' trattato sempre con delicatezza, rispetto e sensibilita'; la protagonista, Franca Rame, sobria negli atteggiamenti e nella gestualita', misurata nel linguaggio e nella scansione, esalta l'amore come espressione di un sentimento scaturente dalla purezza e basato sull'affetto, tanto e' vero che la stessa afferma in scena "Io sono per i sentimenti al primo posto!"; lo spettacolo e' stato accolto in maniera entusiastica dalla stampa e dal pubblico, che ha manifestato grande indignazione per il provvedimento di censura, come testimoniano le molte firme raccolte al termine di ogni rappresentazione per chiedere la rimozione di tale provvedimento; molti insegnanti convinti della validita' dello spettacolo ai fini di una corretta educazione alla sessualita', hanno chiesto di farlo visionare alle proprie classi -: se la Presidenza del Consiglio dei ministri ritenga che il sentimento comune, che potrebbe risultare offeso dallo spettacolo in oggetto, debba essere misurato dal linguaggio usato, anziche', come e' logico e opportuno, dal contenuto dell'opera e dal messaggio che da questa promana; se non ritenga che la nozione di comune sentimento del pudore vada verificata e aggiornata nella sua mutevolezza, con il divenire di costumi e con l'evoluzione del pensiero medio dei consociati nel momento storico in cui avviene il fatto; se l'indignazione unanime che il provvedimento di censura ha provocato fra il numeroso pubblico e nella stampa di ogni tendenza politica, non costituisca valida testimonianza circa il fatto che la sensibilita' del cittadino medio non e' stata offesa da uno spettacolo che ha un fine didascalico esplicitamente menzionato; se non intenda revocare un provvedimento di censura che offende la sensibilita' e la professionalita' di un'artista dall'indiscusso valore quale e' Franca Rame. (4-06272)