INTERPELLANZA 2/00380 presentata da MANFREDI MANFREDO (DEMOCRATICO CRISTIANO) in data 19921120

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri del tesoro, dell'industria, commercio e artigianato e dell'agricoltura e foreste, per sapere - premesso che: come risulta chiaramente dal programma di riordino di IRI, ENI, ENEL, IMI, BNL ed INA, presentato dal Presidente del Consiglio dei ministri il 16 novembre 1992, al punto 2.2, "Dimensione competitiva di imprese...", occorre sviluppare i complessi aziendali nazionali alle dimensioni necessarie per affrontare la competizione sui mercati sempre piu' estesi ed a competitivita' crescente; sempre dallo stesso programma si legge al punto 3.4 "le privatizzazioni, oltre a contribuire al risanamento del debito pubblico, dovranno concorrere alla modernizzazione del sistema industriale nazionale..."; al punto 7.6 "le attivita' alimentari potrebbero gia' oggi essere oggetto di dismissione..." -: se risponde al vero che: l'IRI avrebbe deciso di procedere alla privatizzazione delle aziende industriali facenti attualmente capo alla SME tramite un incarico ad una Banca internazionale; la banca in questione dovrebbe procedere ad organizzare un'asta pubblica aperta ovviamente anche agli operatori stranieri, che, pur di conquistare quote del mercato italiano, saranno disposti ad offrire cifre di gran lunga superiori, ma con cio' annullando il lavoro degli imprenditori nazionali e disattendendo le indicazioni sopra ricordate; l'IRI non intenda attendere le linee guida che il Parlamento vorra' indicare, cosi' dimostrando, al momento delle dismissioni, un attivismo solitamente assente e consentendo una turbativa di mercato cosi' grave da pregiudicare l'attivita' degli imprenditori nazionali e permettere l'ingresso sul mercato alimentare di operatori finanziari internazionali; l'IRI non si renda conto che seguendo questa strada, forse otterra' un maggiore introito, ma disattendera' totalmente le aspettative dell'industria nazionale non consentendo il raggiungimento, ai nuclei industriali, delle dimensioni necessarie per "recuperare competitivita' e per contribuire alla creazione di complessi aziendali capaci di competere in Europa". (2-00380)