INTERPELLANZA 2/00036 presentata da FRAGALA' VINCENZO (ALLENZA NAZIONALE - MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO) in data 19940601

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro di grazia e giustizia, per conoscere: quali provvedimenti di sua competenza ha ritenuto di adottare al fine di individuare le responsabilita' di chi ha consentito che a Reggio Calabria, e anche a Padova, la celebrazione di un dibattimento per gravi reati si trasformasse in una ribalta politica, facendo si' che imputati o pentiti eccellenti (Riina e Buscetta) lanciassero proclami e avvertimenti contro il governo e contro singoli esponenti politici ed istituzionali; se ritiene, inoltre, alla luce del dibattito tenutosi alla Camera dei Deputati nella seduta del 25 maggio 1994 e riguardante i problemi dell'ordine pubblico in Sicilia, che vi siano motivi di riflessione e di approfondimento politico e giudiziario su connessioni tra affari, politica ed appalti che hanno visto protagoniste le cosiddette cooperative rosse di Ravenna e di Bologna che, in Sicilia, negli ultimi quindici anni si sono aggiudicati tutti i piu' importanti appalti pubblici, inserendosi in un sistema politico-affaristico che, se e' condizionato dalla mafia per gli altri imprenditori, non si vede come possa non esserlo, ad avviso degli interpellanti, anche per le medesime cooperative; se il Ministro sia a conoscenza che presso la Procura della Repubblica di Palermo pende una inchiesta giudiziaria sulle gravi irregolarita' che tengono chiuso da vent'anni il Teatro Massimo, nonostante i tanti impegni delle diverse Giunte, comprese quelle presiedute dal Sindaco Orlando. Di contro il Teatro Massimo sembra che sia stato chiuso per un restauro inesistente di poche decine di milioni, trasformatosi, in questi vent'anni, in un affare di centinaia di milioni e nella distruzione completa dei decori e degli arredi artistici del Teatro medesimo; se il Ministro sia a conoscenza del contenuto delle seguenti dichiarazioni espresse dal Cons. Mario Patrono nella seduta del plenum del CSM del 25 maggio 1994, nelle quali si adombrerebbe una gravissima manovra politico-giudiziaria: "nello sfacciato favoreggiamento di partiti politici realizzato attraverso l'occultamento giudiziario di reati quali la corruzione, la concussione e il finanziamento illegale della politica. Ad esempio, pare che alla Procura della Repubblica di Palermo si sia discusso per mesi, e con una cautela inusitata, se fermare o sviluppare indagini che possono portare molto in alto nell'area del PCI/PDS e in altri settori "progressisti", e che intorno a questa delicatissima questione esistano forti contrasti che rischiano di spaccare in due la Procura, malgrado tentativi di mediazione che si potrebbero dire shopenhaueriani - ma senza Shopenhauer. Mentre in altra Procura siciliana la politica dei "due pesi e due misure" avvantaggia le cooperative "rosse" che vengono a godere sul piano delle indagini di una copertura giudiziaria a 360 gradi. Ma questo in Sicilia e' la regola, se si pensa che vi sono sindaci e amministrazioni comunali al di sotto di ogni sospetto, per i quali ogni atto e' funzionale ad un disegno criminoso, ancora tutto da precisare; come vi sono sindaci e amministrazioni comunali che ne possono fare (per cosi' dire) "quante Carlo in Francia", ma per i quali non c'e' rapporto di polizia giudiziaria che tenga: al massimo si arriva al buffetto di rimprovero"; quali siano le valutazioni e le possibili iniziative di competenza del Ministro su tali dichiarazioni. (2-00036)