INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02623 presentata da SCHIRRU AMALIA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100310

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Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-02623 presentata da AMALIA SCHIRRU mercoledi' 10 marzo 2010, seduta n.297 SCHIRRU, CALVISI, PES, MARROCU, MELIS, FADDA, ARTURO MARIO LUIGI PARISI, BELLANOVA, BERRETTA, BOBBA, BOCCUZZI, CODURELLI, DAMIANO, GATTI, GNECCHI, MADIA, MATTESINI, MIGLIOLI, MOSCA, RAMPI e SANTAGATA. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che: Eurallumina fa parte del gruppo United Company Rusal Limited, produttore mondiale di alluminio ed allumina, che gestisce uno stabilimento di trasformazione di bauxite in allumina, avente sede a Portovesme; la crisi economica globale ha seriamente colpito l'industria dell'alluminio, con l'effetto che si e' notevolmente ridotta la produzione di alluminio e domanda di allumina e, quindi, i prezzi internazionali di vendita; il protocollo d'intesa per lo stabilimento produttivo Eurallumina di Portovesme e' stato stipulato il 27 marzo 2009 tra il Ministero dello sviluppo economico; Ministero dell'economia e delle finanze; Ministero del lavoro, salute e politiche sociali; Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare; regione autonoma della Sardegna; Agenzia delle entrate; Istituto nazionale della previdenza sociale (di seguito INPS); societa' Eurallumina S.p.A.; CGIL; CISL; UIL; UGL; Confindustria Sardegna meridionale; l'azienda al fine di effettuare interventi per migliorare la futura capacita' competitiva dello stabilimento di Portovesme ha sospeso temporaneamente la produzione negli impianti di Portovesme. Secondo quanto stabilito nel protocollo d'intesa, Eurallumina e UC Rusal hanno sviluppato dei progetti per migliorare la competitivita' dello stabilimento Eurallumina finalizzati ad estenderne la vita utile fino al 2030, concordando con le parti la sospensione delle produzioni per 12 mesi, a decorrere dal 1 o aprile 2009; nel frattempo, Eurallumina avrebbe dovuto potenziare la propria capacita' competitiva per rendere la ripresa delle attivita' economicamente fattibile, compiendo ogni sforzo per implementare un ventaglio di misure, incluse quelle stipulate con quest'atto, per migliorare la capacita' competitiva della societa'; in particolare, si sarebbero dovuti sostenere i seguenti interventi: l'espansione del bacino esistente per lo smaltimento dei residui della bauxite e la costruzione di un nuovo bacino per soddisfare le sue necessita' di smaltimento per un periodo di 15, 20 anni; interventi sul ciclo produttivo, con un progetto di modifica bauxite; il Ministero dello sviluppo economico, considerato che Eurallumina e' una societa' energivora, si adoperera' per includerla tra quelle che godono delle condizioni tariffarie previste dall'articolo 11, comma 12 della legge n. 80 del 2005 e che avranno accesso allo schema del Virtual power plant, il cui scopo e' di incrementare la competizione tra i produttori di energia elettrica nella Regione Sardegna; un progetto di costruzione di un impianto di cogenerazione di vapore ed energia elettrica (progetto CHP) per migliorare la propria efficienza energetica; il rimborso dell'IVA, poiche' risulta, alla data del 31 dicembre 2008, che societa' riconducibili al Gruppo UC Rusal, vantano crediti IVA verso l'erario; il Ministero dello sviluppo economico, si impegna a rivedere la normativa sulle scorte d'obbligo per l'olio combustibile importato, per ridurre gli oneri finanziari gravanti sulle imprese che procedono alla sospensione delle produzioni per un periodo superiore ai sei mesi. Inoltre, Eurallumina dovrebbe essere tra i destinatari dell'iniziativa avviata dal Ministero dello sviluppo economico, volta a rivedere la normativa sulle scorte d'obbligo per l'olio combustibile importato, per ridurre gli oneri finanziari gravanti sulle imprese che procedono alla sospensione delle produzioni per un periodo superiore ai sei mesi. Al fine di smaltire i residui non riutilizzabili nel proprio bacino, le parti si impegnano a ricercare ogni utile soluzione per esentare dal pagamento delle tasse, secondo quanto previsto dalla legge n. 549 del 2005, di cui beneficera' anche Eurallumina. Ci si impegna, poi, a verificare, anche in sede di valutazione della richiesta di Eurallumina di sospensione degli obblighi di cui al decreto direttoriale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 5 aprile 2007 ogni possibile percorso tecnico-amministrativo per la risoluzione delle problematiche ambientali relative alla messa in sicurezza e bonifica del sito, anche mediante il nuovo progetto di barriera idraulica di contenimento generale della falda contaminata dell'intero sito industriale di Portovesme, attualmente in fase di predisposizione presso l'universita' di Cagliari e la cui esecuzione dovra' comunque essere avviata entro il 2010. Infine, sempre secondo quanto contenuto nel protocollo d'intesa, e' stato richiesto a Eurallumina di bonificare l'area di «Su Stangioni» di proprieta' del consorzio industriale di Portoscuso (CNISI) allo scopo di espandere il bacino di smaltimento dei residui della bauxite. Eurallumina non essendo piu' interessata all'uso dell'area era intenzionata a restituire la stessa al CNISI; il protocollo d'intesa, dopo 7 mesi d'inerzia, nelle ultime settimane e' tornato all'attenzione, grazie soprattutto alle mobilitazioni dei lavoratori cassaintegrati e delle RSU; dopo l'incontro tra gli assessori regionali sardi, le organizzazioni sindacali e i lavoratori, del 6 novembre scorso, si e' appreso che non esistono condizioni necessarie per un riavvio immediato degli impianti e per gli operai dell'Eurallumina si profila un altro anno di cassa integrazione; infatti, i suddetti punti sottoscritti nell'accordo con il Governo non si sono concretizzati e, secondo l'azienda, anche le condizioni di mercato, al momento, non sarebbero ottimali. Per questo e' probabile che a marzo venga chiesta una proroga della cassa integrazione. Nonostante la Rusal abbia ribadito di non voler rinunciare allo stabilimento di Portovesme, che ritiene strategico, e abbia prospettato anche l'ipotesi di diversificare le produzioni, puntando sull'idrato di alluminio, non esistono garanzie sufficienti; tra i punti maggiormente controversi risultano: l'individuazione del nuovo sito per il bacino dei fanghi rossi (due le proposte che rimangono valide, quella della pineta di San Giovanni Suergiu, per cui il consiglio comunale ha gia' dato risposta negativa e, l'ampliamento verso il mare dell'attuale bacino di Sa Foxi, a Portoscuso), su cui pesa anche l'incognita del sequestro giudiziario, disposto circa due mesi fa dalla magistratura che sta indagando sull'ipotesi di disastro ambientale; non ultimo, l'azienda aspetta risposte sulla centrale a gas, sui rimborsi Iva, le accise e il deposito per l'olio combustibile che vorrebbe realizzare a Portovesme; tra i lavoratori la preoccupazione, il malcontento e l'ansia sono sempre piu' forti e tangibili: la fabbrica e' ferma da marzo, messa fuori gioco dalla crisi del mercato internazionale, circa 700 persone sono in cassa integrazione. Gli ammortizzatori sociali scadono il 31 marzo e l'intenzione di prorogarli per un altro anno getta nello sconforto centinaia di famiglie, compreso l'indotto; a distanza di un anno dalla chiusura dello stabilimento, proprio in questi giorni e' ripresa la mobilitazione dei 400 lavoratori. Gli operai e i sindacati stanno proprio in queste ore, definendo le azioni di lotta, dopo l'annuncio della multinazionale Rusal, di procedere ad un altro anno di cassa integrazione. Ancora non si conoscono le intenzioni dei lavoratori, ma e' possibile che la protesta si sposti a Cagliari, con una strategia di mobilitazione gia' attuata dagli operai dell'Alcoa; per quanto attiene le competenze e le priorita' che devono essere affrontate a livello ministeriale il Governo si era impegnato a riconvocare le parti entro il 15 marzo -: quali siano i punti del protocollo d'intesa disattesi dalla multinazionale; se non si ritenga opportuno riconvocare urgentemente un tavolo nazionale per fare il punto e trovare una soluzione ragionevole, partendo dalle urgenze come energia e ambiente. (5-02623)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 
BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BERRETTA GIUSEPPE (PARTITO DEMOCRATICO) 
BOBBA LUIGI (PARTITO DEMOCRATICO) 
BOCCUZZI ANTONIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CALVISI GIULIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CODURELLI LUCIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
DAMIANO CESARE (PARTITO DEMOCRATICO) 
FADDA PAOLO (PARTITO DEMOCRATICO) 
GATTI MARIA GRAZIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
GNECCHI MARIALUISA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MADIA MARIA ANNA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MARROCU SIRO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MATTESINI DONELLA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MELIS GUIDO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MIGLIOLI IVANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MOSCA ALESSIA MARIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
PARISI ARTURO MARIO LUIGI (PARTITO DEMOCRATICO) 
PES CATERINA (PARTITO DEMOCRATICO) 
RAMPI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SANTAGATA GIULIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
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