INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01268 presentata da NICCOLINI GUALBERTO (FORZA ITALIA) in data 19961216

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Al Presidente del Consiglio dei ministri ed al Ministro dei trasporti e della navigazione, delle finanze e dell'industria, del commercio e dell'artigianato. - Per sapere - premesso che: lo strumento "credito doganale", in vigore nel porto di Trieste fin dal 1800 e recepito dalla legislazione italiana nel 1918, tutelato dai trattati internazionali e dagli accordi di pace successivi alla seconda guerra mondiale, recepito nei regolamenti della Cee, e' incentivo unico in Europa; tale strumento sospende il pagamento dell'Iva e dei dazi fino ad un massimo di centottanta giorni con un interesse corrisposto alla dogana pari al 6,25 per cento annuo, con un costo di fideiussione dell'1,80 per cento annuo e un tasso lordo dell'8,05 per cento annuo; nel 1995 sono stati operati sul credito doganale circa seicento miliardi, con interesse pari a diciotto miliardi; la sua estensione non e' possibile, in quanto contravviene alle norme europee e la sua eventuale sterilizzazione corrisponde ad un danno recato a Trieste e all'economia nazionale, senza alcun vantaggio in contropartita ad altri porti italiani; il credito doganale non e' elemento di distorsione dei traffici, tanto che il traffico di Genova e' aumentato del 30-40 per cento, contro il 5-10 per cento del porto di Trieste, tanto che il traffico di Trieste rimane per l'80 per cento estero per estero; il credito doganale non e' un beneficio per gli operatori triestini bensi' un vantaggio finanzizario per gli importatori, quindi per l'industria italiana; gia' oggi le merci destinate ad altri paesi dell'Unione europea beneficiano del credito doganale per i soli dazi comunitari, nella prospettiva dell'unificazione delle aliquote Iva a livello europeo e, con l'allargamento della Unione europea ai Paesi dell'est, il credito doganale comportera' la dilazione di pagamento per tutte le merci importate nella Unione europea, fattore di forte richiamo di traffici comunitari sul porto di Trieste; per tutte queste ragioni e' politicamente ed economicamente assurdo colpire questo strumento, perche' cio' sarebbe contrario agli interessi nazionali; Genova ed altri porti italiani godono di una speciale dilazione di novanta giorni per le importazioni del solo caffe' ad un tasso d'interesse del 7,17 per cento, fatto discriminatorio rispetto le merci ed incompatibile con le norme -: se non ritengano di disporre un adeguamento del tasso del 6,25 per cento al calo generale dei tassi, riducendolo al 4-5 per cento, e di impegnarsi contestualmente ad una forte tutela del credito doganale triestino che, per la sopracitata caratteristica di unicita' e non estensibilita' ad altri scali ne' in Italia ne' in Europa, va difeso come interesse e patrimonio nazionale. (5-01268)
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19961216-19970415 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01268 presentata da NICCOLINI GUALBERTO (FORZA ITALIA) in data 19961216 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 
COLLAVINI MANLIO (FORZA ITALIA) 
GASPARRI MAURIZIO (ALLEANZA NAZIONALE) 
MENIA ROBERTO (ALLEANZA NAZIONALE) 
SCARPA BONAZZA BUORA PAOLO (FORZA ITALIA) 
TATARELLA GIUSEPPE (ALLEANZA NAZIONALE) 
BOCCHINO ITALO (ALLEANZA NAZIONALE) 
CONTENTO MANLIO (ALLEANZA NAZIONALE) 
DANESE LUCA (FORZA ITALIA) 
FRANZ DANIELE (ALLEANZA NAZIONALE) 
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5/01268 
NICCOLINI GUALBERTO (FORZA ITALIA) 

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SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELLE FINANZE 
19970415 

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