INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00206 presentata da BRAGA CHIARA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 29/05/2013

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Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-00206 presentato da BRAGA Chiara testo di Mercoledì 29 maggio 2013, seduta n. 25 BRAGA , GUERRA , MOLTENI , TENTORI e FRAGOMELI . — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che: in Italia le procedure per l'installazione degli impianti all'interno degli edifici sono regolate dal decreto ministeriale 22 gennaio 2008, n.37, attuativo del comma 13 dell'articolo 11- quaterdecies del decreto-legge 30 settembre 2005, n.203, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 dicembre 2005, n.248; la norma riprende sostanzialmente il quadro normativo delineato con la legge 5 marzo 1990, n.46, recante «Norme per la sicurezza degli impianti», in relazione al quale si è cercato di introdurre meccanismi finalizzati a contemperare le esigenze di sicurezza e di semplificazione delle procedure burocratiche; in particolare la norma aveva confermato la possibilità di concedere agli operatori la qualificazione sia in base alla presenza di titoli ed esperienza, sia sulla base della sola esperienza professionale; tra i requisiti tecnico-professionali indicati dal citato decreto ministeriale n.37 del 2008, la lettera d) dell'articolo 4, si prevede: «prestazione lavorativa svolta, alle dirette dipendenze di una impresa abilitata nel ramo di attività cui si riferisce la prestazione dell'operaio installatore per un periodo non inferiore a tre anni, escluso quello computato ai fini dell'apprendistato e quello svolto come operaio qualificato, in qualità di operaio installatore con qualifica di specializzato nelle attività di installazione, di trasformazione, di ampliamento e di manutenzione degli impianti»; allo stato attuale, circa il 60 per cento delle aziende hanno conseguito l'abilitazione attraverso il requisito di cui alla citata lettera d) dell'articolo 4 del decreto ministeriale n.37 del 2008; a seguito dell'esigenza di adeguare il quadro normativo a livello comunitario, il Governo ha varato il decreto legislativo 3 marzo 2011, n.28, recante «Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE», che azzera completamente la situazione attuale e dispone, all'articolo 15, che a partire dal 1 o agosto 2013 le imprese che hanno ottenuto l'abilitazione esclusivamente sull'esperienza non potranno più installare impianti relativamente a caldaie, caminetti a stufe a biomassa, sistemi solari fotovoltaici e pompe di calore; la ratio della nuova norma appare condivisibile ed è evidente l'obiettivo di garantire la massima professionalità degli operatori e aumentare il livello di sicurezza, ma rischia di penalizzare fortemente professionisti che operano nel settore da moltissimi anni, la cui esperienza è un indubbio valore e che potrebbero subire gravi conseguenze economiche nella già preoccupante situazione di crisi attuale; la situazione è resa ancora più critica dall'entrata in vigore del decreto del Presidente della Repubblica n.43 del 2012, il quale obbliga le imprese che installano impianti di raffrescamento e pompe di calore, ad iscriversi ad un registro ad hoc e ad ottenere un patentino, mentre, nei fatti, viene loro impedito, a decorrere dal 1 o agosto, di installare (o anche semplicemente svolgere lavori di manutenzione) un impianto che utilizzi la tecnologia in pompa di calore; le associazioni di categoria hanno inviato una lettera al Ministero dello sviluppo economico per evidenziare come l'attuale formulazione dell'articolo 15 del decreto legislativo n.28 del 2011 appaia iniqua, errata e fonte di ingenti danni oltre che di disparità di trattamento per la categoria degli installatori–: quali iniziative intenda adottare il Governo per salvaguardare l'esperienza, la professionalità e la competenza degli operatori del settore, individuando le opportune soluzioni di transizione al quadro normativo comunitario, posto che una sua eventuale inerzia potrebbe determinare conseguenze pesantissime in un settore economico molto importante, rischiando di bloccare migliaia di imprese e di far perdere moltissimi posti di lavoro. (5-00206)
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Camera dei Deputati 
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 
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FRAGOMELI GIAN MARIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
GUERRA MAURO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MOLTENI NICOLA (LEGA NORD E AUTONOMIE) 
TENTORI VERONICA (PARTITO DEMOCRATICO) 
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