INTERPELLANZA 2/02227 presentata da DE CESARIS WALTER (MISTO) in data 20000210

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic2_02227_13 an entity of type: aic

I sottoscritti chiedono d'interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che: il porto della Spezia risulta essere da anni luogo di deposito e di permanenza di navi e di sottomarini a propulsione nucleare; il comando in capo del dipartimento militare marittimo alto tirreno di La Spezia o questo risulta all'interrogante ha predisposto un 'Piano di emergenza per le navi militari a propulsione nucleare in sosta nella base della Spezia', qualificato come 'riservato'; tale piano prevede diversi livelli di pericolosita' e di allerta in caso d'incidente nucleare provocato dai sottomarini, ma non risulta esistere alcun piano a tutela della incolumita' delle popolazioni civili fino ad oggi tenute all'oscuro del pericolo a cui sono esposte; la non esistenza di un piano di emergenza per la popolazione civile lo si desume anche dalle dichiarazioni rilasciate all'agenzia AGI del 9 febbraio 2000 dal prefetto di La Spezia secondo il quale 'la Protezione civile sta elaborando un piano parallelo per la popolazione civile avvalendosi degli esperti dell'Anpa (Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente)'; esistono e sono tuttora in vigore piani d'emergenza civile relativi alle centrali nucleari dismesse; piani che elaborati in collaborazione tra le amministrazioni dello Stato, le regioni e gli enti locali interessati, gli enti di ricerca e di produzione energetica definiscono le azioni, il coordinamento e le disposizioni da adottare in caso d'emergenza secondo criteri di massima tutela delle popolazioni, raccordando l'attivita' delle strutture operative e dei sistemi di controllo e di sicurezza con l'azione informativa sui cittadini -: le ragioni per cui non si sia reputato d'informare il Parlamento dell'esistenza di questo piano di emergenza redatto alla marina militare in caso d'incidente nucleare a navi a propulsione atomica; se esista un piano d'emergenza predisposto dalle autorita' civili, che parta da un necessario controllo delle acque e delle forme di vita sottomarina, dei rischi radioattivi sia nell'acqua sia nell'atmosfera; che formulando le varie ipotesi d'incidente nucleare preveda misure di sicurezza per i cittadini; i provvedimenti da adottare in caso d'allarme, i piani di sgombero in caso d'incidente; il coordinamento tra diversi enti ed organismi preposti alla tutela della sicurezza e salute delle popolazioni; la necessaria educazione della cittadinanza per l'eventuale sgombero, il mantenimento dell'ordine pubblico, il raggiungimento dei centri di raccolta, l'accesso ai viveri, al vestiario e ai medicinali di emergenza; nel caso in cui tali piani di emergenza non fossero stati predisposti, quali sarebbero le autorita' di competenza e soprattutto se cio' fosse dovuto ad una supposta extraterritorialita' dei siti di passaggio e permanenza delle navi e sottomarini nucleari quali sono gli accordi, i trattati, la logica internazionale che regolano la materia in questione; se il Governo non reputi comunque che l'esito plebiscitario al referendum antinucleare del novembre 1987, imponga il divieto al transito di naviglio a propulsione atomica dalle acquee territoriali ed il divieto al dispiegamento sul territorio della Repubblica di armi nucleari. (2-02227)
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INTERPELLANZA 2/02227 presentata da DE CESARIS WALTER (MISTO) in data 20000210 
INTERPELLANZA 
CANGEMI LUCA ANTONIO (MISTO) 
MANTOVANI RAMON (MISTO) 
NARDINI MARIA CELESTE (MISTO) 
VALPIANA TIZIANA (MISTO) 
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2/02227 
DE CESARIS WALTER (MISTO) 

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