MOZIONE 1/00782 presentata da DE GIROLAMO NUNZIA (AREA POPOLARE (NCD-UDC)) in data 08/04/2015

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Atto Camera Mozione 1-00782 presentato da DE GIROLAMO Nunzia testo di Lunedì 13 aprile 2015, seduta n. 407 La Camera, premesso che: Expo è un evento di eccezionale importanza ed una straordinaria occasione per il rilancio economico e turistico del nostro Paese. Il tema scelto per l'Expo 2015 è «Nutrire il pianeta, energia per la vita» e riguarda, tra l'altro, le risorse alimentari del pianeta e la loro distribuzione ottimale; l'Esposizione universale, quindi, ha come obiettivo primario quello di stimolare una riflessione ed un dibattito sull'alimentazione e sul cibo; in questo contesto sono numerosi e fondamentali gli argomenti che verranno dibattuti al fine di ricercare ed identificare le basi essenziali per un nuovo approccio mondiale al tema proposto dall'Expo; tra le questioni più importanti che verranno dibattute vanno poste in evidenza: la necessità di preservare e conservare i terreni di coltivazione, assicurando anche spazi spesso oggetto di accaparramento; la limitazione ed il superamento dell'uso di pesticidi e di fertilizzanti pericolosi per la salute dell'uomo; la difesa e la protezione del bene supremo essenziale per la vita umana: l'acqua; il sostegno e l'aiuto concreto a quanti intendono dedicarsi alle attività agricole nel momento in cui si avverte forte l'orientamento del ritorno alla terra che molti giovani, per scelta o per necessità, manifestano; la difesa delle biodiversità anche attraverso il ricorso a specifici studi e ricerche scientifiche; il sostegno forte e determinato alla ricerca nel campo del consumo del suolo, delle biotecnologie, della pesca sostenibile ed altro; l'impegno a tutto campo per combattere le frodi alimentari e le contraffazioni, l'agromafia, a difesa del bene supremo costituito dalla sicurezza alimentare; in questo quadro si iscrive un originale, significativo progetto dell'Expo, il «We-women for Expo», che propone la forza, la capacità, l'intelligenza, la volontà delle donne come elemento base e fulcro essenziale nel rapporto cibo-cultura e per la sostenibilità del pianeta; in occasione dell'Expo 2015, ci sarà un confronto tra ricercatori, docenti e istituzioni su alcuni punti cruciali della sfida alimentare globale: un dibattito che perverrà alla redazione della Carta di Milano, un documento dedicato alla grande questione alimentare globale che sarà consegnata al Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon il 16 ottobre 2015; sarà la prima volta nella storia delle Esposizioni universali che, ad evento concluso, un Expo lascerà in eredità un manifesto di impegni e priorità frutto di un percorso condiviso e partecipato. Infatti, da circa due anni un gruppo di docenti e ricercatori coordinati da Laboratorio Expo sta lavorando alla stesura di un documento; una prima versione ufficiale della Carta sarà presentata il 28 aprile 2015 in occasione del terzo colloquio internazionale di Laboratorio Expo; l'ambizione della Carta di Milano è, in effetti, quella di chiedere espressamente un'assunzione di responsabilità da parte di tutti nella battaglia per il diritto al cibo e contro le diseguaglianze alimentari; la Carta si propone l'obiettivo di unire cittadini ed istituzioni per trovare soluzioni concrete contro i paradossi dell'alimentazione. Promosso nel 2013, il protocollo di Milano si è avvalso del parere di 500 esperti internazionali, ha raccolto l'adesione di quasi 100 istituzioni e organizzazioni pubbliche e private ed ha l'obiettivo di trovare soluzioni concrete per: a) combattere lo spreco alimentare dal campo alla tavola; b) lottare contro la fame e l'obesità, promuovendo stili di vita sani a partire dalla giovane età; c) incoraggiare un'agricoltura più sostenibile; come evidenziato dal protocollo, il sistema alimentare mondiale è segnato da forti contraddizioni: a fronte di quasi un miliardo di soggetti privi di una qualsiasi fonte di alimentazione, circa un miliardo e mezzo di esseri umani dispone di un'eccessiva quantità di cibo responsabile, peraltro, dell'aumento del rischio di malattie. Infine, ogni anno, viene disperso un terzo della produzione alimentare globale, una quantità che sarebbe sufficiente a nutrire quasi un miliardo di persone che non dispongono di fonti alimentari o sono malnutrite; su quest'ultimo punto insiste la necessità di sostenere un principio essenziale: l'eliminazione degli sprechi ed il sostegno al consumo responsabile, incrementando e favorendo, in tale contesto, l'impegno meritorio delle associazioni che operano basandosi sul concetto di dono e condivisione, ormai diffuse e solidamente insediate in Europa e negli Stati Uniti; in particolare, nel nostro Paese, opera alacremente e costituisce un esempio significativo il Banco alimentare, che si occupa anche della raccolta delle eccedenze agroalimentari, effettuando la redistribuzione di tali beni ad enti, associazioni, centri – sovente collegati e creati da istituzioni – e favorendo specifiche iniziative di sensibilizzazione; nel protocollo di Milano sono elencate misure concrete per abbattere del 50 per cento entro il 2020 lo spreco alimentare nel mondo, lottare contro la fame e l'obesità, promuovere stili di vita sani a partire dalla giovane età, incoraggiare un'agricoltura più sostenibile, opponendosi alla speculazione finanziaria sulle materie prime alimentari; questo protocollo sull'alimentazione sarà, come detto, il primo passo verso quell'importante documento che nascerà dall'evento Expo, ovvero la Carta di Milano; la Carta di Milano, pertanto, costituirà una proposta di accordo mondiale per garantire cibo sano, sicuro, sufficiente per tutti e, al contempo, dovrà delineare l'agenda per uno sviluppo equo e sostenibile. Non costituirà, quindi, soltanto una generica dichiarazione di intenti, ma una reale assunzione di responsabilità e di impegni altrettanto concreti rivolti a cittadini, istituzioni, associazioni ed imprese; la Carta conterrà gli obiettivi che le Nazioni Unite dovranno perseguire come impegni prioritari: promuovendo, pertanto, la Carta di Milano, il Governo italiano vuole garantire azioni mirate dirette a combattere lo spreco di cibo, favorire l'agricoltura sostenibile e contrastare fame e obesità; la Carta affronterà anche alcune priorità, come quelle relative all'innovazione dei processi produttivi, agricoli e alimentari per renderli sempre più sostenibili, quelle relative alle grandi contraddizioni del nostro tempo ovvero il paradosso fame/obesità e quelle concernenti la lotta allo spreco alimentare: in un quadro, peraltro, di evidenti criticità e comprensibili dubbi che non riguardano tanto lo spirito dell'iniziativa, quanto, piuttosto, la possibilità stessa di pervenire a risultati concreti; il problema dello «spreco alimentare» riguarda, infatti, una fetta importante dell'intero pianeta. In Italia, ad esempio, esso ammonta, annualmente, a 6,5 milioni di tonnellate, pari a 108 chilogrammi pro capite : una cifra inferiore rispetto alla media europea, ma pur sempre rilevante. Lo spreco alimentare rappresenta lo 0,23 per cento del prodotto interno lordo italiano, per un valore complessivo di 3,5 milioni di euro e con un costo medio per ogni famiglia di 1.693 euro l'anno; la Carta avrà tre sezioni: la prima parte sarà un manifesto riassuntivo dei principi e degli obiettivi; la parte centrale sarà dedicata ai diritti ed agli impegni di tutti i soggetti coinvolti; l'ultima parte raccoglierà tutti i documenti elaborati sui temi della sostenibilità e dell'alimentazione; occorre, inoltre, sottolineare come oggi, stante la grave crisi economico-sociale che ha colpito il nostro Paese, molti giovani intraprendano le professioni agricole: fenomeno quest'ultimo che porta nuove competenze al mondo agricolo e che, pertanto, va seguito con attenzione per garantire un futuro ai giovani e per sviluppare un'agricoltura di qualità; in questo quadro sarebbe importante prevedere, anche attraverso un eventuale impegno straordinario, la possibilità di escludere dal regime previsto dalla normativa in materia di imu i terreni utilizzati per colture agricole; va, inoltre, considerato come il fenomeno dell'agrimafia, che va combattuto e contrastato con tutti i mezzi, risulti in evidente espansione (si pensa, infatti, che fatturi circa 14 miliardi di euro) ed offra alla criminalità organizzata la possibilità di riciclare i propri proventi; in tale contesto appare opportuno che, nel quadro di un impegno reale di ogni Paese sul tema, venga implementata e rafforzata la lotta alla contraffazione. Un fenomeno nel quale spicca, sopra tutti, quello che viene comunemente definito italian sounding : l'utilizzo, cioè, di immagini, marchi, denominazioni che illudono i consumatori sulla provenienza italiana di un prodotto, che, al contrario, non ha nulla a che fare con il nostro Paese. Ed è evidente che il fenomeno riguardi particolarmente l'Italia, che dispone di un patrimonio agroalimentare unico al mondo sia sotto il profilo della varietà che della qualità: un fenomeno che arreca al nostro Paese un danno che si aggira sui sessanta miliardi di euro; motivo per cui, insieme alla volontà di firmare insieme un documento, deve diventare operativa e concreta la volontà dei vari Paesi di tutelare il made in Italy in un rapporto di garanzie e di reciprocità sempre più forte e consapevole; inoltre, dovrà essere sviluppato il dibattito con proposte dirette a ridurre il consumo d'acqua potabile negli alimenti, proprio per la scarsità d'acqua che oggi colpisce circa 1,2 miliardi di persone in ogni continente: ridurre, pertanto, il consumo d'acqua per gli alimenti diventa un elemento strategico, impegna il Governo: a contribuire, sul piano tecnico e scientifico, ad individuare interventi e buone pratiche da tradurre in politiche pubbliche, al fine di realizzare sistemi alimentari sostenibili, costituiti da un ambiente adeguato e dall'impegno delle persone e delle istituzioni, supportato dai processi attraverso i quali le derrate agricole vengono prodotte, trasformate e portate ai consumatori; a contrastare, anche in sede di definizione dei contenuti della Carta di Milano, lo spreco di prodotti alimentari nella filiera alimentare, coinvolgendo, in questo tipo di impegno, anche le scuole e mettendo in campo, attraverso dedicate campagne pubblicitarie, forti iniziative di sensibilizzazione che debbono vedere in prima linea il Governo; a coinvolgere i cittadini in una più consapevole attenzione ai modelli nutrizionali, adoperandosi affinché, anche alla luce degli obiettivi della Carta di Milano, possa essere sviluppata un'incisiva educazione nei confronti dei consumatori in modo che aumenti sensibilmente la coscienza individuale e collettiva in relazione al valore primario del cibo; a favorire l'orientamento a modelli nutrizionali più sani attraverso il potenziamento della ricerca scientifica e tecnologica e la predisposizione di una campagna di comunicazione e di informazione ai cittadini al fine di adottare stili di vita sani; a promuovere, come obiettivo principale di Expo 2015, quello di affermare il primato dell'agroalimentare e della sicurezza dei prodotti made in Italy nei confronti dell'Unione europea; a prevedere misure emergenziali per tutelare il settore lattiero, un'eccellenza ed un patrimonio del nostro Paese che va assolutamente difeso; a prevedere misure concrete ed efficaci per la tutela del settore ortofrutticolo, oggi gravemente penalizzato da problematiche interne ed internazionali, che ne limitano lo sviluppo e la diffusione e ne compromettono il futuro; ad assumere iniziative per introdurre, nel rispetto dei vincoli di bilancio, misure agevolative per i giovani agricoltori, che, come detto in premessa, costituiscono un punto di riferimento importante per la crescita del settore agricolo e del Paese; a contrastare con misure adeguate il fenomeno dell'agrimafia, un pericoloso fenomeno che si sta diffondendo sempre di più nel nostro Paese; ad intervenire concretamente contro il consumo del suolo quale bene comune e risorsa fondamentale, soprattutto in funzione della prevenzione e della mitigazione degli eventi di dissesto idrogeologico; nella piena consapevolezza che la Carta di Milano non può, da sola, risolvere le questioni più gravi ed urgenti del settore, a vigilare perché la medesima non risulti un significativo ma inutile manifesto, ma costituisca un approccio concreto e realistico alle questioni che intende affrontare. (1-00782) « De Girolamo , Dorina Bianchi , Vignali , Alli , Tancredi ».
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BIANCHI DORINA (AREA POPOLARE (NCD-UDC)) 
TANCREDI PAOLO (AREA POPOLARE (NCD-UDC)) 
ALLI PAOLO (AREA POPOLARE (NCD-UDC)) 
VIGNALI RAFFAELLO (AREA POPOLARE (NCD-UDC)) 
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