MOZIONE 1/00022 presentata da FORMISANO ANNA TERESA (UNIONE DI CENTRO) in data 20080707

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Atto Camera Mozione 1-00022 presentata da ANNA TERESA FORMISANO lunedi' 7 luglio 2008 nella seduta n.029 La Camera, premesso che: gli articoli 153 e 95 del Trattato che istituisce la Comunita' europea puntano a tutelare gli interessi, la salute e la sicurezza dei consumatori tramite la promozione dell'apertura, dell'equita' e della trasparenza del mercato interno; la protezione dei consumatori, presupponendo norme commerciali trasparenti e coerenti, dovrebbe includere soprattutto l'indicazione di origine dei prodotti; mentre alcuni tra i maggiori partner europei, come Stati Uniti, Canada e Giappone, hanno gia' introdotto il marchio di origine obbligatorio, in Europa non esiste alcuna norma che impone di indicare l'origine dei prodotti; la proposta di regolamento del Consiglio, adottata dalla Commissione europea il 16 dicembre 2005, relativa all'indicazione del Paese di origine di taluni prodotti importati da Paesi terzi, infatti, dovra' essere esaminata in sede di codecisione dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei ministri dell'Unione europea; il testo prevede l'introduzione di un sistema di marchio di origine obbligatorio per un certo numero di settori ed e' applicabile esclusivamente alle merci importate che riporteranno, all'atto dell'importazione, il marchio «fabbricato in», con l'indicazione del loro Paese di origine, che potra' essere redatto in una qualsiasi delle lingue ufficiali dell'Unione europea, in maniera tale da risultare facilmente comprensibile per i clienti finali dello Stato membro in cui le merci saranno commercializzate; oltre alla citata proposta di regolamento, e' da ricordare l'approvazione di una risoluzione del Parlamento europeo del luglio 2006 favorevole all'introduzione nell'Unione europea di un sistema obbligatorio di indicazione del Paese di origine per una serie di prodotti importati; purtroppo gli ostacoli all'introduzione in Europa del marchio d'origine provengono dall'opposizione di una robusta minoranza di blocco, guidata da Gran Bretagna, Germania e Paesi scandinavi, che hanno delocalizzato le loro produzioni nei Paesi a basso costo di manodopera e che non vogliono che i loro prodotti rechino il marchio del Paese in cui sono stati effettivamente realizzati; il marchio d'origine consentirebbe, invece, ai consumatori europei di essere pienamente consapevoli del Paese d'origine dei prodotti che acquistano e, quindi, in grado di identificare tali prodotti e le norme sociali, ambientali e di sicurezza generalmente associate a tale Paese; la crescente concorrenza di Paesi con economie emergenti, inoltre, che oltre al basso costo della manodopera possono sfruttare anche il vuoto legislativo in campo ambientale e sociale, riduce la competitivita' delle imprese italiane, gravate da oneri aggiuntivi connessi al rispetto di standard elevati in materia di tutela del lavoro e dell'ambiente; a questa concorrenza asimmetrica, capace di creare turbative nei mercati internazionali, Paesi come la Cina uniscono un pesante sistema di contraffazione dei marchi; oggi circa i due terzi dei prodotti contraffatti proviene, infatti, dalla Cina, seguita dalla Corea, dalla Thailandia e da Taiwan, mentre la quota restante proviene dal bacino mediterraneo, con in testa, purtroppo, proprio l'Italia; secondo i dati dell'Oecd e della International chamber of commerce, «la contraffazione rappresenta tra il 5 ed il 7 per cento del commercio mondiale, con punte anche di oltre il 10 per cento per taluni prodotti (circa 250 miliardi di euro all'anno), ed e' gia' responsabile della perdita di oltre 200 mila posti di lavoro in Europa» e «si sta espandendo dai prodotti della moda ad un'infinita' di altri prodotti industriali, ivi inclusi quelli per la casa, con grave rischio per la salute dei consumatori»; «colpisce la produzione industriale ed artistica europea», «minaccia gli investimenti e l'innovazione», «ha conseguenze potenzialmente disastrose per le piccole imprese»; purtroppo la contraffazione si sta estendendo anche al settore agroalimentare e rappresenta una minaccia sempre piu' preoccupante per le imprese, i consumatori e l'economia nel nostro Paese, mettendo drammaticamente in evidenza quanto la tutela e la protezione dei marchi di origine sia importante e quanto sia strategico affrontare i mercati internazionali con un piano finalizzato alla difesa delle produzioni nazionali di alta qualita'; la diffusione delle contraffazioni e delle frodi commerciali, in tutti i settori possibili, oltre a penalizzare le imprese europee, che tentano con mille sacrifici di restare in competizione sul mercato, con pesanti ricadute sul piano occupazionale, e creare seri rischi per la salute dei cittadini, determina un pesante danno erariale di cui i Governi dovrebbero tener conto, impegna il Governo: ad adottare le iniziative legislative piu' opportune al fine di tutelare il diritto dei consumatori a una corretta informazione in ordine ai prodotti per i quali l'ideazione, il disegno, la progettazione, la lavorazione e il confezionamento sono compiuti interamente sul territorio italiano, utilizzando materie prime anche di importazione, ma semilavorati grezzi realizzati interamente in Italia; a valutare l'opportunita' di riconsiderare la decisione adottata di sopprimere l'Alto Commissario per la lotta alla contraffazione, che priverebbe il nostro Paese di un valido strumento di contrasto, dando al tempo stesso un segnale di resa nella lotta alla contraffazione; ad adottare nell'ambito dell'Organizzazione mondiale del commercio ogni utile iniziativa che possa assicurare scambi commerciali sulla base della reciprocita' nel rispetto delle piu' elementari norme sociali di sicurezza personale ed ambientale. (1-00022) «Anna Teresa Formisano, Vietti, Volonte', Pezzotta, Ruggeri, Ciccanti, Compagnon, Naro».
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MOZIONE 
CICCANTI AMEDEO (UNIONE DI CENTRO) 
COMPAGNON ANGELO (UNIONE DI CENTRO) 
NARO GIUSEPPE (UNIONE DI CENTRO) 
PEZZOTTA SAVINO (UNIONE DI CENTRO) 
RUGGERI SALVATORE (UNIONE DI CENTRO) 
VIETTI MICHELE GIUSEPPE (UNIONE DI CENTRO) 
VOLONTE' LUCA (UNIONE DI CENTRO) 
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FORMISANO ANNA TERESA (UNIONE DI CENTRO) 

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