INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07313 presentata da BOLDRINI PAOLA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 11/01/2016

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Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-07313 presentato da BOLDRINI Paola testo di Lunedì 11 gennaio 2016, seduta n. 544 PAOLA BOLDRINI , D'INCECCO , BURTONE , PATRIARCA e CAPONE . — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che: la fibromialgia o sindrome fibromialgica è una malattia complessa, debilitante e invalidante, caratterizzata da dolore muscolare cronico diffuso ed astenia, associato a rigidità che rendono difficoltosi movimenti ordinari, e ad una vasta gamma di disturbi funzionali e che il tutto compromette e riduce la qualità di vita di chi ne è affetto; tale sindrome colpisce approssimativamente 1,5-2 milioni di italiani, circa il 2-4 per cento con punte segnalate fino al 10 per cento della popolazione e prevalentemente le persone di sesso femminile in età adulta; i sintomi della fibromialgia sono riscontrabili in altre malattie (reumatologiche neurologiche etc.) ed è spesso necessario, nella fase di studio e diagnosi, eseguire accertamenti clinici e di laboratorio e strumentali per escludere altre patologie; gli esami di laboratorio e strumentali risultano in genere normali, almeno nella forma primitiva della malattia, e la diagnosi è clinica, dipendendo principalmente dai sintomi che il paziente riferisce e dalla valutazione medica volta a ricercare specifiche aree di dolorabilità muscolare; questa condizione clinica, cronica e invalidante, viene definita «sindrome» poiché esistono segni e sintomi clinici di interessamento di più organi/apparati. Sebbene possa rassomigliare a una patologia articolare, non si tratta di una forma di artrite e non causa deformità delle strutture articolari. Si tratta di una malattia non infiammatoria, che è classificata nelle patologie di competenza reumatologica tra i reumatismi extra-articolari; si tratta di una malattia cosiddetta orfana, ossia priva di farmaci specifici, e la terapia volta al controllo del dolore, al rilassamento muscolare, ai conseguenti disturbi del tono dell'umore, a migliorare la qualità del sonno, spesso non risulta soddisfacente e può portare ad effetti collaterali e a difficoltà di gestione nel tempo; negli ultimi anni, la fibromialgia è stata meglio definita e caratterizzata attraverso studi che hanno stabilito anche le linee guida per la diagnosi e la terapia. Questi studi hanno dimostrato che determinati sintomi, come il dolore muscoloscheletrico diffuso, e la presenza di specifiche aree dolorabili alla digitopressione ( tender point ) sono presenti nei pazienti affetti da sindrome fibromialgica e non comunemente nelle persone sane o in pazienti affetti da altre patologie reumatiche dolorose; la complessità dei sintomi della malattia fa sì che i pazienti affetti da fibromialgia spesso si sottopongano a numerosi esami di laboratorio o strumentali che risultano in genere nella norma. Il dolore è il sintomo predominante della fibromialgia. Generalmente, si manifesta in tutto il corpo, sebbene possa essere particolarmente evidente in alcune sedi quali il rachide cervicale, le spalle e la regione lombosacrale; la diagnosi di fibromialgia è basata sulla presenza di dolore diffuso in combinazione con altri sintomi caratteristici e la presenza di tender point dolorabili alla digitopressione durante l'esame clinico da parte del medico; non vi è alcun esame di laboratorio o radiologico che possa diagnosticare la fibromialgia e la causa di questa sindrome al momento rimane ignota; l'Organizzazione mondiale della sanità nel 1992 ha riconosciuto l'esistenza della fibromialgia e il 24 gennaio 2007 nell'ICD –10 ( International Classification of Diseases ) ha definitivamente classificato la fibromialgia con il codice M-79.7 e porta i nomi di «Fibromyalgia – Fibromyositis – Myofibrositisi» nel capitolo XIII «malattie del sistema muscolare e connettivo»; nella dichiarazione del Parlamento europeo del 13 gennaio 2009 (PS-TA 2009 0014) lo stesso ha invitato gli Stati membri: a mettere a punto una strategia comunitaria per la fibromialgia in modo da riconoscere questa sindrome come malattia; a contribuire ad aumentare la consapevolezza della malattia e favorire l'accesso degli operatori sanitari e dei pazienti alle informazioni, sostenendo campagne di sensibilizzazione a livello nazionale; a incoraggiare e migliorare l'accesso alla diagnosi e ai trattamenti; a promuovere lo sviluppo di programmi per la raccolta di dati sulla fibromialgia; invece il sistema sanitario nazionale non prevede alcuna forma di riconoscimento della fibromialgia e, in assenza di tale riconoscimento, non c’è sul territorio nazionale una prassi consolidata registrando così differenti sensibilità regionali. Infatti, solo alcune regioni come il Veneto, la Toscana, il Friuli Venezia Giulia, la Lombardia, le province di Trento e Bolzano e recentemente anche l'Emilia Romagna hanno attivato percorsi per il riconoscimento e l'esenzione; in particolare, il mancato riconoscimento di questa rara malattia, impone ai cittadini colpiti di sostenere quasi totalmente la spesa dei farmaci e di non poter avere un maggiore riconoscimento in sede di determinazione di invalidità civile; i pazienti che soffrono di fibromialgia hanno difficoltà a vivere una vita piena e indipendente, in quanto la sensibilità al dolore, il senso di debolezza e la fragilità portano la persona affetta da questa patologia a un isolamento nella vita lavorativa, di gruppo e affettiva, causando una vera e propria invalidità sociale e in molti casi alla perdita del lavoro per rinuncia; già in data 18 febbraio 2015 nella seduta n.376 il sottosegretario alla salute delegato della salute aveva risposto all'atto di sindacato ispettivo n.5-04761 a prima firma dell'onorevole Lenzi nel quale si chiedeva se il Ministro fosse a conoscenza della grave situazione in cui versavano i malati di fibromialgia e del perché ancora non fosse stata riconosciuta come malattia invalidante e nel contempo non fosse stata inserita nei livelli essenziali di assistenza; a suo tempo il sottosegretario alla salute delegato rispose che «gli assistiti possono già usufruire di, tutte le prestazioni contenute nei LEA, erogabili attraverso le strutture del SSN e che ... allo stato attuale, esiste una oggettiva difficoltà ad identificare correttamente, sia in termini di prevalenza che di definizione clinica, le forme di fibromialgia da prendere in considerazione per un possibile inserimento tra le patologie croniche esenti, nel rispetto dei criteri previsti dalla vigente normativa»; tale inserimento, comunque, riguarderebbe solo la concessione in esenzione di prestazioni di specialistica ambulatoriale e non l'assistenza farmaceutica. È il caso di ricordare, infatti, che la disciplina delle esenzioni per malattia non riguarda l'assistenza farmaceutica, che resta, com’è noto, disciplinata dalle norme specifiche (farmaci in fascia A – a carico del SSN – e farmaci in fascia C – a totale carico del cittadino) anche per gli esenti. Inoltre, a causa della variabilità dei sintomi che accompagnano la malattia, appare problematico identificare le prestazioni da esentare che rispondano ai criteri di appropriatezza, efficacia ed onerosità, utili per il monitoraggio e la prevenzione degli eventuali aggravamenti, come previsto dal decreto legislativo n.124 del 1998–: se allo stato attuale, rispetto a quanto riferito nella risposta data il 17 febbraio 2015, vi siano stati progressi al fine di sviluppare un consenso aggiornato su criteri diagnostici oggettivi ed omogenei che rendano possibile distinguere le condizioni cliniche a seconda della gravità e provvedere successivamente ad individuare correttamente le prestazioni da destinare a esenzione; se il consensus conference , proposto dal Consiglio superiore di sanità sia stato avviato e a quali risultati sia pervenuto e, qualora ciò non fosse avvenuto, quali siano state le cause del mancato avvio; se comunque, non ritenga opportuno assumere iniziative di competenza affinché tutti coloro che soffrono di tale patologia possano usufruire di identici trattamenti ed esenzioni indipendentemente dalla regioni di residenza; se non si ritenga opportuno inserire nella revisione dei livelli essenziali d'assistenza anche la fibromialgia. (5-07313)
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D'INCECCO VITTORIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BURTONE GIOVANNI MARIO SALVINO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CAPONE SALVATORE (PARTITO DEMOCRATICO) 
PATRIARCA EDOARDO (PARTITO DEMOCRATICO) 
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