INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03850 presentata da SBARBATI CARLETTI LUCIANA (REPUBBLICANO) in data 19920723

Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che: il decreto 11 luglio 1992, n. 333, recante misure urgenti per il risanamento della finanza pubblica all'articolo 2 comma 3, per i compensi incentivanti per il personale del pubblico impiego, prevede che "per l'anno 1992 le somme relative ai fondi di incentivazione e ai fondi per il miglioramento dell'efficienza dei servizi comunque denominati, previsti dai singoli accordi di comparto, non possono essere attribuite in misura superiore ai correlativi stanziamenti di bilancio per l'anno finanziario 1991"; l'istituzione di tali meccanismi di incentivazione e' stata operata dall'articolo 14 del decreto del Presidente della Repubblica 1^ febbraio 1968, n. 13; tale fondo, la cui dotazione finanziaria e' in parte specifica ed aggiuntiva rispetto alle risorse disponibili per i rinnovi contrattuali e in parte e' tratta dal monte salari relativo a ciascuna amministrazione; detti fondi incentivanti, la cui operativita' e' stata riconfermata dal decreto del Presidente della Repubblica 23 agosto 1988, n. 395, concernente l'accordo intercompartimentale per il triennio 1988-1990, sono attualmente previsti negli accordi di comparto per gli enti pubblici non economici, per i Ministeri, per l'universita', per aziende ed amministrazioni dello Stato, per sanita' e ricerca, mentre non risulta attivato alcun fondo per il personale del comparto scuola -: in base a quali valutazioni della produttivita' e della funzione sociale dei diversi comparti del pubblico impiego si sia ritenuto di adottare questa misura che gli interroganti ritengono punitiva e discriminatoria ai danni del personale della scuola al di la' delle obiettive esigenze di bilancio e di risanamento, che, caso mai, avrebbero comunque dovuto imporre misure eguali per tutti. (4-03850)