INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00485 presentata da PISA SILVANA (DEMOCRATICI DI SINISTRA-L'ULIVO) in data 01/08/2001

Interrogazione a risposta scritta Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00485 presentata da SILVANA PISA mercoledì 1 agosto 2001 nella seduta n. 028 PISA, AMICI, DEIANA, PISTONE, ROCCHI e MAURA COSSUTTA. - Al Ministro della sanità. - Per sapere - premesso che: aumentano progressivamente le difficoltà di funzionamento dei centri per l'interruzione volontaria della gravidanza vanificando l'approvazione della legge 194/78; molti centri non sono in grado di assicurare lo svolgimento del servizio perché a medici obiettori non vengono tempestivamente affiancati medici non obiettori: il che significa aumenti delle liste di attesa e conseguente disagio per le donne che scelgono di praticare l'I.V.G; il progressivo aumento della chiusura dei consultori (nel Lazio ne sono stati chiusi 18) e il parallelo mancato potenziamento dei consultori esistenti (strutture spesso inadeguate e mancanza di organico adeguati) creano una situazione molto grave - come è del resto denunciato dalle operatrici e dal coordinamento per l'applicazione della 194 del S. Camillo - e rendono impossibile lo svolgimento dell'azione di prevenzione prevista dalla legge; l'assenza sempre più marcata dell'azione di prevenzione tramite la promozione di pratiche contraccettive; la mancanza generalizzata di «mediatrici culturali» per permettere alle donne straniere che praticano la I.V.G. - che sono nella realtà del Lazio la maggioranza delle utenti - di avere adeguate informazione contraccettive per il futuro -: che cosa intenda fare per garantire con la massima efficacia la totale ed adeguata applicazione della legge 194/78; se, in particolare sia a conoscenza di quanto risulti inapplicata nel Lazio la legge regionale 194/78 e se non ritenga che in questo modo le donne nel Lazio diventino meno libere delle altre italiane nell'esercitare un diritto consentito dalla legge stessa; se non ritenga che sia troppo scarsa l'informazione contraccettiva vanificando l'idea stessa di prevenzione e allo stesso tempo che fenomeni come l'obiezione di coscienza dei farmacisti del Lazio sulla vendita della pillola del giorno dopo non ostacolino la contraccezione; se non ritenga che piuttosto che incentivare consultori familiari d'impostazione confessionale, non sia il caso di potenziare i consultori pubblici esistenti e di istituirne altri ai sensi della legge stessa (uno ogni 20.000 abitanti). (4-00485)