MOZIONE 1/00381 presentata da BIANCHI DORINA (NUOVO CENTRODESTRA) in data 18/03/2014

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Atto Camera Mozione 1-00381 presentato da BOSCO Antonino testo di Mercoledì 26 marzo 2014, seduta n. 198 La Camera, premesso che: le riflessioni ed i confronti sull'assetto e sullo sviluppo dell'Unione europea si concentrano, soprattutto, su questioni di alto spessore economico-sociale che riguardano il presente ed il futuro dei suoi Paesi membri; un elemento che, però, riveste un'importanza sempre crescente nel tessuto economico-sociale e negli stessi rapporti tra i popoli europei è lo sport; l'attività sportiva ha, infatti, da sempre rappresentato un momento di aggregazione ed integrazione tra classi sociali distinte e diverse, popoli culturalmente e geograficamente lontani tra loro e continua, ancora oggi, a svolgere questa funzione; è per questo motivo che, nel dicembre 2000, la dichiarazione del Consiglio europeo ha sancito proprio come caratteristica peculiare dello sport la naturale propensione all'inclusione sociale e, di conseguenza, a favorire un maggiore ed inarrestabile avvicinamento tra i popoli; è da ricordare, a tal proposito, come l'11 luglio 2007 la Commissione europea abbia presentato il Libro bianco sullo sport al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato delle regioni e al Comitato economico e sociale europeo, con lo scopo di sottolineare il valore dell'attività sportiva e la sua funzione educatrice; il Libro bianco sullo sport recita testualmente: «Lo sport è una sfera dell'attività umana che interessa in modo particolare i cittadini dell'Unione europea e ha un potenziale enorme di riunire e di raggiungere tutti, indipendentemente dall'età o dall'origine sociale»; il Libro bianco sullo sport invita, quindi, gli Stati membri a considerare il ruolo dello sport come mezzo per favorire l'inclusione, l'integrazione e le pari opportunità tra uomini e donne, nel contesto della programmazione del Fondo sociale europeo e del Fondo europeo di sviluppo regionale, continuando a promuovere tali azioni nel quadro del Fondo europeo per l'integrazione; il Libro bianco sullo sport, dunque, spinge gli Stati membri ad operare una vera e propria rivoluzione all'interno del mondo dello sport, in precedenza caratterizzato più dalla presenza maschile rispetto a quella femminile; per questi motivi, nel 1985, l'Unione italiana sport per tutti (Uisp) ha opportunamente proceduto alla presentazione della Carta europea dei diritti delle donne nello sport, in seguito trasformata nella risoluzione delle donne nello sport dal Parlamento europeo nel 1987; la Carta europea dei diritti delle donne nello sport ha costituito un primo passo per riconoscere ufficialmente la rivendicazione di pari opportunità tra donne e uomini nello sport all'interno dell'Unione europea; è stata la stessa Carta europea dei diritti delle donne nello sport del 1985, infatti, a mettere in risalto il gran numero di diseguaglianze fra donne e uomini nel campo dello sport nonché l'importanza di rimuovere le barriere culturali che impediscono il reale coinvolgimento delle donne; il 25 maggio 2011 è stata, quindi, presentata la nuova proposta di Carta europea dei diritti delle donne nello sport, che evidenzia come, nonostante i progressi e l'incremento della partecipazione femminile in questo settore della società, permangano ancora delle differenze in termini di pari opportunità, soprattutto con riguardo al coinvolgimento delle donne in ruoli e posizioni di vertice all'interno di enti, federazioni e società sportive; la nuova Carta europea dei diritti delle donne nello sport dimostra come uomini e donne debbano avere le stesse opportunità di partecipare ai processi decisionali a tutti i livelli dirigenziali e nell'intero sistema sportivo e debbano, altresì, essere rappresentati in maniera equa nei diversi organismi dirigenziali e in tutte le posizioni di leadership ; nel 2011, la Commissione europea ha adottato una strategia per sviluppare la dimensione europea dello sport prevedendo, nell'ambito del programma di azioni da intraprendere, proprio la promozione della parità tra uomo e donna; nel nostro Paese, non sussiste soltanto la questione delle «quote rosa» nello sport (assenza o parziale assenza dei dirigenti donna), ma, più in generale, vi sono elementi di difficoltà che riguardano la presenza stessa nella società e nei suoi sistemi di discriminanti di tipo contrattuale, economico e di tutela delle donne che devono essere risolti con urgenza; è, quindi, necessario avviare politiche che possano permettere a donne e uomini di avere le stesse opportunità e di sviluppare le proprie competenze anche nel settore sportivo, impegna il Governo: ad adottare iniziative dirette a promuovere un'effettiva parità di genere negli organi dirigenziali delle varie discipline sportive; ad adottare iniziative in grado di colmare il notevole divario esistente tra le retribuzioni percepite dagli uomini e quelle ancora oggi destinate alle donne anche nell'ambito sportivo; ad attivarsi in tutte le sedi perché sia dato seguito a quanto previsto nella Carta europea dei diritti delle donne nello sport adottata nel maggio 2011. (1-00381) « Bosco , Bernardo ».
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