RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00010 presentata da DELFINO TERESIO (UNIONE DI CENTRO) in data 20081029

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Atto Camera Risoluzione in Commissione 8-00010 presentata da TERESIO DELFINO mercoledi' 29 ottobre 2008 pubblicata nel bollettino n.084 La XI Commissione, premesso che: per contrastare il ricorso al lavoro precario e irregolare, la circolare del Ministero del lavoro Damiano n. 17 del 2006 del giugno del 2006, precisando i requisiti essenziali per i co.co.co. impiegati in attivita' in bound nei call center, aveva consentito la stabilizzazione di circa 24 mila addetti, trasformandone i contratti in rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato; con una successiva circolare, la n. 8 del 2008 del 31 marzo 2008, lo stesso Ministro ha precisato i requisiti e le condizioni di un'eventuale stabilizzazione degli outbound quegli operatori, cioe', che svolgono per conto terzi vendite per telefono o effettuano ricerche di mercato, chi cioe' in un call center svolge un lavoro attivo, non di rimessa; secondo il ministero, tuttavia, «l'esperienza ispettiva ha frequentemente evidenziato l'assenza degli elementi che contraddistinguono una prestazione genuinamente autonoma per le attivita' out bound» e dunque «la prestazione non puo' essere qualificata autonoma qualora si riscontri anche una sola delle seguenti criticita'»: a) il progetto non individui la specifica campagna; b) la prestazione includa, anche parzialmente, attivita' in bound; c) non ci sia possibilita' per l'operatore di gestire quantita' e collocazione temporale della prestazione; d) le concrete modalita' di effettuazione della prestazione siano vincolate all'utilizzo di sistemi informatici che non consentono l'autodeterminazione dei ritmi lavorativi; e) la postazione non sia dotata del break per interrompere la prestazione; f) il committente eserciti un potere direttivo o disciplinare nei confronti dell'operatore; «ove ci sia una o piu' di tali modalita' di svolgimento, il rapporto va sempre e comunque ricondotto nell'ambito della subordinazione»; nonostante la non contrarieta' di sindacati e imprese all'azione di stabilizzazione, i circa 30 mila precari dei call center restano, tuttora, in attesa di una regolarizzazione; secondo la SLC-CGIL «si sono bloccate le ispezioni nelle aziende e i grandi committenti, imprese di telecomunicazione, televisive, multi-utility e via di seguito, dopo aver alzato i prezzi delle commesse adeguandoli al nuovo costo del lavoro, hanno ricominciato con le gare a ribasso. Inoltre il tavolo presso il Ministero del lavoro con le parti sociali, che avrebbe dovuto riunirsi a cadenze fisse, non si e' mai riunito»; nelle gare a ribasso il costo del lavoro e' quello che subisce le maggiori contrazioni e quindi si tende a risparmiare su tale costo; la circolare, non essendo stata ritirata o modificata, risulta tuttora in vigore e quindi le imprese che non vi si adeguano rischiano sanzioni; ad aggravare la situazione dei 30 mila lavoratori si e' aggiunta una decisione del Garante della privacy che ha messo ulteriori e rigidi paletti alle attivita' di telemarketing; secondo la normativa vigente, infatti, tutti i data base (compresi gli elenchi telefonici) antecedenti all'agosto del 2005 possono essere usati a scopi di telemarketing a patto che gli utenti siano stati informati entro il 2005, in un regime di silenzio-assenso in cui il cittadino per non essere preso di mira dalle telefonate doveva farne espressa richiesta. Dal 2005 e', invece, necessario il consenso scritto; il provvedimento, che ha colpito tre aziende specializzate nella vendita di dati a fini di telemarketing (Ammiro Partners, Consodata e Telextra) colpevoli di aver commercializzato numeri di telefono senza il consenso dei titolari, potrebbe portare alla chiusura delle stesse aziende e la perdita di lavoro per la maggior parte degli addetti a prescindere quindi da ogni sviluppo riguardante la loro regolarizzazione; la stabilizzazione dei lavoratori precari e' una problematica che investe non solo il settore in oggetto, in quanto la diffusione delle collaborazioni coordinate e continuative, molto spesso utilizzate in modo illegittimo ed indiscriminato, e' un fenomeno che tocca tutti i settori produttivi per gli indubbi vantaggi economici che produce in capo ai datori di lavoro, impegna il Governo ad assumere ogni iniziativa volta ad affrontare tutte le questioni illustrate in premessa, con il coinvolgimento delle parti sociali e nella garanzia della trasparenza e della tutela della salute e della sicurezza. (8-00010) «Delfino, Poli».
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RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00010 presentata da DELFINO TERESIO (UNIONE DI CENTRO) in data 20081029 
RISOLUZIONE CONCLUSIVA 
POLI NEDO LORENZO (UNIONE DI CENTRO) 
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8/00010 
DELFINO TERESIO (UNIONE DI CENTRO) 

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