INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04916 presentata da BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110616

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic5_04916_16 an entity of type: aic

Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-04916 presentata da TERESA BELLANOVA giovedi' 16 giugno 2011, seduta n.487 BELLANOVA e SCHIRRU. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione. - Per sapere - premesso che: l'articolo 4 della Costituzione italiana reca: «la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilita' e la propria scelta, un'attivita' o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della societa'»; la legge n. 68 del 12 marzo 1999 «Norme per il diritto al lavoro dei disabili» ha come finalita' la promozione dell'inserimento e dell'integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato; l'articolo 3 «Assunzioni obbligatorie. Quote di riserva» della legge n. 68 del 1999, al comma 1, stabilisce che i datori di lavoro pubblici e privati sono tenuti ad avere alle loro dipendenze lavoratori appartenenti alle categorie protette con quote di riserva proporzionali al numero totale dei dipendenti dell'azienda; l'articolo 9 «Richieste di avviamento», comma 6, della suddetta legge stabilisce che i datori di lavoro, pubblici e privati, soggetti alle disposizioni della stessa norma, sono tenuti ad inviare agli uffici competenti un prospetto dal quale risultino il numero complessivo dei lavoratori dipendenti, il numero ed i nominativi dei lavoratori computabili nella quota di riserva, nonche' i posti di lavoro e le mansioni disponibili per i lavoratori disabili; nella convenzione delle Nazioni Unite del 13 dicembre 2006 sui diritti delle persone con disabilita' all'articolo 8, lettera iii), gli Stati parti si impegnano ad adottare misure immediate, efficaci ed adeguate allo scopo di promuovere il riconoscimento delle capacita', dei meriti e delle attitudini delle persone con disabilita', del loro contributo nell'ambiente lavorativo e sul mercato del lavoro; all'articolo 27 «Lavoro e occupazione», comma 1, della stessa Convenzione gli Stati parti riconoscono il diritto al lavoro delle persone con disabilita', su base di uguaglianza con gli altri e, segnatamente, il diritto di potersi mantenere attraverso un lavoro liberamente scelto o accettato in un mercato del lavoro e in un ambiente lavorativo aperto, che favorisca l'inclusione e l'accessibilita' alle persone con disabilita'; la direttiva 78/2000/CE del Consiglio dell'Unione europea del 27 novembre 2000 stabilisce un quadro generale per la parita' di trattamento in materia di occupazione e di condizione di lavoro. All'articolo 5 reca testualmente: «Per garantire il rispetto del principio della parita' di trattamento dei disabili, sono previste soluzioni ragionevoli. Cio' significa che il datore di lavoro prende i provvedimenti appropriati, in funzione delle esigenze delle situazioni concrete, per consentire ai disabili di accedere ad un lavoro, di svolgerlo o di avere una promozione o perche' possano ricevere una formazione, a meno che tali provvedimenti richiedano da parte del datore di lavoro un onere finanziario sproporzionato. Tale soluzione non e' sproporzionata allorche' l'onere e' compensato in modo sufficiente da misure esistenti nel quadro della politica dello Stato membro a favore dei disabili»; la Commissione europea il 15 novembre 2010, al fine di migliorare la situazione sociale ed economica delle persone con disabilita' stimate in circa 80 milioni nell'Unione europea, ha adottato la strategia europea sulla disabilita' 2010-2020. In particolare, tale strategia mira ad abbattere le barriere in ambiti «chiave» della vita umana, tra i quali, particolare importanza riveste quello del lavoro per il quale l'Unione europea si impegna a sostenere e completare le azioni nazionali al fine di analizzare la situazione del mercato del lavoro delle persone con disabilita', lottare contro i princi'pi e le insidie di determinate prestazioni di invalidita' che li scoraggiano dall'entrare nel mercato del lavoro, aiutarli ad integrarsi nel mondo del lavoro, facendo ricorso al Fondo sociale europeo (FSE), elaborare politiche attive del mercato del lavoro, rendere i luoghi di lavoro piu' accessibili, sviluppare servizi di inserimento professionale, strutture di sostegno e formazioni sul luogo di lavoro; nonostante cio' continua, purtroppo, a persistere in Italia una violazione della legge n. 68 del 1999. Nella sola provincia di Lecce, difatti, attualmente gli iscritti nelle liste dei disabili sono circa 22.820 e tra questi solo un numero esiguo riesce a collocarsi nel mondo del lavoro; da quanto riportato dagli organi competenti risulta, infatti, numerosa la lista delle aziende pubbliche e private nella provincia di Lecce che, pur avendo scoperture di unita' rivenienti al personale disabile, non adempiono alle prescrizioni della legge n. 68 del 1999, pagando in moltissimi casi sanzioni amministrative salate, come peraltro disposto dall'articolo 15, comma 3, della legge citata nella quale si stabilisce che ai responsabili di inadempienze di pubbliche amministrazioni si applicano le sanzioni penali, amministrative e disciplinari previste dalle norme sul pubblico impiego; e' stato piu' volte fatto rilevare al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione ed al Governo che il blocco delle assunzioni previsto dal cosiddetto decreto anticrisi avrebbe potuto innescare una maggiore penalizzazione per le persone disabili alla ricerca di lavoro. La disoccupazione che purtroppo oggi imperversa nel nostro Paese colpisce molti soggetti; va da se' che ad entrare maggiormente in difficolta' siano, in questa situazione, i disabili disoccupati che piu' degli altri faticano a trovare un impiego -: se i Ministri interrogati non ritengano utile intervenire per verificare e prendere atto della situazione sopra esposta, intervenendo al contempo per chiarire quali siano le motivazioni ostative che di fatto impediscono agli enti pubblici che hanno scoperture in merito di ottemperare all'obbligo di assunzione di personale disabile, cosi' come stabilito dalla legge n. 68 del 1999; se i Ministri interrogati, alla luce di quanto sopra esposto, non ritengano di dover informare in modo puntuale, anche attraverso una specifica campagna mediatica, le aziende private su quali siano effettivamente le agevolazioni fiscali per le imprese che assumono persone con disabilita', al fine di ampliare le possibilita' per queste persone che hanno diritto a costruire un futuro lavorativo. (5-04916)
xsd:string INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04916 presentata da BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110616 
xsd:integer
20110616- 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04916 presentata da BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110616 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 
SCHIRRU AMALIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
xsd:dateTime 2014-05-15T02:35:41Z 
5/04916 
BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) 

data from the linked data cloud