INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03422 presentata da FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100920

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Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-03422 presentata da MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI lunedi' 20 settembre 2010, seduta n.370 FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che: il decreto-legge 6 giugno 2010 n. 102 «Proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace, di stabilizzazione e delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia», convertito dalla legge 3 agosto 2010, n. 126 prevede, tra l'altro all'articolo 5, comma 7, che per il coniuge e i figli superstiti, ovvero i fratelli conviventi e a carico qualora siano gli unici superstiti, dei soggetti deceduti o resi permanentemente invalidi, a causa di vari atti meritori, non si applichi per l'assunzione al lavoro la quota specifica loro riservata dell'1 per cento sui montanti previsti per i cittadini disabili dalla legge 12 marzo 1999, n. 68 «Norme per il diritto al lavoro dei disabili»; tale quota di riserva a favore di familiari, ancorche' non disabili, di cittadini che hanno compiuto azioni di alto senso civico, e che quindi, senza ombra di dubbio, sono pienamente meritevoli di adeguate tutele anche per l'avviamento al lavoro, era prevista dall'articolo 18, comma 2, della legge 12 marzo 1999, n. 68, ma il suo inserimento nel contesto di una normativa sulle persone con disabilita', trovava giustificazione anche giuridica, dall'essere una norma «ponte», come si evince dallo stesso tenore letterale dell'incipit del comma medesimo che recita: «in attesa di una disciplina organica del diritto al lavoro degli orfani e dei coniugi superstiti di coloro che siano deceduti per causa di lavoro, di guerra o di servizio, ovvero in conseguenza dell'aggravarsi dell'invalidita' riportata per tali cause, nonche'...»; viceversa a ragione di tale esclusione ed in virtu' che tali soggetti hanno diritto al collocamento obbligatorio in base alla legge n. 407 del 1998, si tenta di immettere una categoria di non disabili nella disciplina generale delle quote della legge 1999/68 il cui titolo «Norme per il diritto al lavoro dei disabili» delimita con tutto evidenza il campo di applicazione, con la conseguenza, per ragioni di tutta evidenza, che il mondo datoriale preferira' per assolvere, quando raramente lo fa, agli obblighi della legge ricorrere a cittadini non disabili, che, se pur pienamente meritori di adeguate tutele, non dovrebbe essere messi in concorrenza con gli altri cittadini disabili. Aggravando ancora di piu' il dato sull'occupazione delle persone con disabilita' in eta' lavorativa, che, come dall'ultimo rapporto ISTAT «La disabilita' in Italia Periodo di riferimento: Anni 2004-2005», e' meno del 18 per cento contro il 54 per cento delle persone non disabili. Viceversa ogni azione finalizzata ad incrementare l'occupazione dei cittadini con disabilita' consentirebbe di riversare le risorse economiche dell'attuale sistema di welfare loro dedicato, esclusivamente a favore dei disabili inabili al lavoro rendendo piu' congrui i livelli molto bassi dei sussidi ora erogati, il tutto senza aggravio di spesa pubblica -: quali iniziative urgenti intendano tempestivamente intraprendere per ovviare alla previsione dell'articolo 5, comma 7 del decreto-legge 102 del 2010, che, nei fatti, ad avviso degli interroganti, stravolge le finalita' della stessa legge 1999/66 riassunte efficacemente fin dal titolo della medesima; «Norme per il diritto al lavoro dei disabili», posto che tale stravolgimento, presentando anche delle fortissime criticita' di ordine giuridico, dara' luogo a prevedibili e molteplici azioni giurisdizionali, basate sull'illegittimita' dell'inserimento, con la legge 126 del 2010, di una categoria di non disabili in una disciplina speciale, quale e' quella dettata dalla legge 1999/68, la cui specialita' e' data dal fatto di riguardare i disabili, elemento sui cui peraltro si fonda costituzionalmente la possibilita' di tale legge di dettare un disciplina fortemente derogatoria rispetto all'accesso al mondo del lavoro.(5-03422)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03422 presentata da FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100920 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 
BELTRANDI MARCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MECACCI MATTEO (PARTITO DEMOCRATICO) 
TURCO MAURIZIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
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5/03422 
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 

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SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 
20110202 

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