INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00942 presentata da CAPARINI DAVIDE (LEGA NORD PADANIA) in data 20090203

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Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-00942 presentata da DAVIDE CAPARINI martedi' 3 febbraio 2009, seduta n.125 CAPARINI, FEDRIGA e MUNERATO. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che: e' dei giorni scorsi la notizia - pubblicata sulla stampa locale della provincia di Varese (La Prealpina; La settimana di Saronno) - del signor Mario Raimondi, ex deportato di 86 anni, cislaghese che scrive al sindaco di Tradate chiedendo aiuto perche' non riesce a sopravvivere con 443 euro al mese; trattasi dell'annosa questione dell'equiparazione del vitalizio ad una pensione di guerra, e quindi ad un reddito, per cui l'Inps non eroga piu' la pensione sociale; il signor Raimondi, infatti, e' un reduce di guerra che non gode di prestazioni assistenziali o previdenziali, nonostante sia invalido a seguito di ictus cerebrale; e' nullatenente, «alloggiato ed assistito per caritatevole beneficenza a casa di un'amica», percettore esclusivamente del vitalizio di 443 euro mensili, elargito a titolo di risarcimento dalla Germania in favore degli ex deportati nazisti; il predetto vitalizio, sebbene posto a carico del bilancio dello Stato, non dovrebbe gravare sulla casse statali, in quanto e' alimentato da capitale proveniente all'estero: nell'ottobre del 1963 il Governo della Repubblica Federale di Germania consegno' all'Italia sei miliardi di marchi tedeschi per i deportati dei campi di sterminio; il fondo rimase bloccato fino al 1981, allorquando l'allora Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, firmo' un decreto per il suo prelevamento; il recente intervento legislativo - articolo 50, comma 3, del decreto-legge n. 248 del 2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31 - ha disposto che, ai fini del riconoscimento dell'assegno sociale di cui all'articolo 3, comma 6, della legge n. 335 del 1995 e della pensione sociale di cui all'articolo 26 della legge n. 153 del 1969 non rilevino, per la determinazione dei relativi limiti di reddito, gli assegni vitalizi previsti per i perseguitati politici e razziali dall'articolo 1 della legge n. 791 del 1980 e dall'articolo 1 della legge n. 96 del 1955; considerare - difatti - una somma erogata a titolo di risarcimento al pari di un reddito risulta moralmente inaccettabile; ciononostante il caso del signor Raimondi non e' isolato -: se non condivida che il vitalizio percepito dagli ex perseguitati del nazismo non debba pregiudicare il diritto alla pensione sociale e se e quali iniziative intenda adottare per pervenire ad un'adeguata soluzione.(5-00942)
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20090203-20090204 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00942 presentata da CAPARINI DAVIDE (LEGA NORD PADANIA) in data 20090203 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 
FEDRIGA MASSIMILIANO (LEGA NORD PADANIA) 
MUNERATO EMANUELA (LEGA NORD PADANIA) 
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5/00942 
CAPARINI DAVIDE (LEGA NORD PADANIA) 

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SOTTOSEGRETARIO DI STATO LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI 
20090204 

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