INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00585 presentata da GAGNARLI CHIARA (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 11/07/2013

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Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-00585 presentato da GAGNARLI Chiara testo di Giovedì 11 luglio 2013, seduta n. 51 GAGNARLI , BENEDETTI , MASSIMILIANO BERNINI , GALLINELLA , L'ABBATE , LUPO e PARENTELA . — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che: il ciclo di lavorazione degli impianti di produzione di energia elettrica e termica da biogas comporta la formazione di un sottoprodotto denominato «digestato»; in base alla normativa vigente, il digestato prodotto durante la fermentazione anaerobica, se non originato da rifiuti in ingresso, non è considerato un rifiuto, ma un sottoprodotto utilizzabile in agricoltura, con riconosciuto valore agronomico (legge 7 agosto 2012, n.134, articolo 52, comma 2- bis ; CSdC n.1348 del 19 giugno 2012); pur utilizzabile in agricoltura, il digestato non ha le caratteristiche chimiche di nessuno dei concimi nazionali, classificati dal decreto legislativo n.75 del 2010 e neppure degli ammendanti, in quanto non rispetta i tenori massimi di umidità di questi ultimi; la normativa vigente non regolamenta e non fornisce parametri per l'utilizzazione agronomica del digestato che, in via cautelativa, viene equiparato agli effluenti zootecnici ed utilizzato nelle quantità massime di 170 chilogrammi/anno di azoto per ettaro, attraverso un piano di utilizzazione agronomica (PUA); mentre la quantità eccedente l'utilizzo agronomico ammesso deve trovare altre destinazioni coerenti con la vigente legislazione in materia di rifiuti; secondo diversi studi in materia, lo spandimento del digestato presenta delle criticità legate alle emissioni di ammoniaca in atmosfera, qualora lo spandimento non sia effettuato con le migliori tecniche disponibili, ed alla perdita di nitrati nelle acque di falda, qualora si ecceda negli apporti e si applichi in periodi non opportuni; non vanno sottovalutati i rischi igienico-sanitari legati all'uso dei digestati: diversi lavori mettono in luce come il Clostriudium perfringens (causa di tossinfezioni oltre che di aborti) non subisce alcuna riduzione nei digestati; gli enterococchi risultano molto resistenti alla digestione anaerobica; Salmonella ssp. (causa della maggior parte delle tossinfezioni alimentari segnalate) è stata rilevata in un campione su quattro della frazione solida e in uno su tre di quella liquida del digestato, mentre Lysteria monocytogenes (causa di listeriosi, con esiti a volte mortali) in quattro su quattro e tre su tre campioni rispettivamente della frazione solida e liquida (si veda Bonetto et al. «Rischio igienico associato all'impiego di digerito in agricoltura»); a causa delle eccezionali condizioni climatiche della scorsa estate, circa il 30 per cento della produzione nazionale di mais, è stata colpita dalle aflatossine, sostanze tossiche che ne impediscono il consumo alimentare umano e animale, e pertanto tale mais è stato indirizzato verso l'utilizzo nelle centrali a biogas; a tal proposito, alcuni scienziati, tra cui il dottor Stefano Montanari, autorevole direttore scientifico del laboratorio Nanodiagnostics di Modena, sostengono che le aflatossine contenute nel mais utilizzato per alimentare gli impianti a biogas, sopravvivrebbero alla gassificazione, restando inerti nel digestato che, utilizzato come fertilizzante nei terreni, consentirebbe la loro proliferazione e la possibile infezione delle colture; il decreto sviluppo (decreto-legge n.83 del 2012), convertito dalla legge n.134 del 2012, all'articolo 52, comma 2- bis , stabilisce che le caratteristiche e le modalità di impiego del digestato come fertilizzante, nonché le modalità di classificazione delle operazioni di disidratazione, sedimentazione, chiarificazione, centrifugazione ed essiccatura, siano definite tramite decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare; in Toscana, anche a causa della mancanza di un quadro normativo regionale su biomasse, biogas ed eolico e di un piano energetico-ambientale, gli impianti a biogas già realizzati, quelli autorizzati da realizzare e le nuove richieste di autorizzazione, sono in costante aumento, cosicché la regione non ha strumenti adeguati per monitorare e programmare l'utilizzo delle risorse naturali per usi energetici nei vari territori; il 15 marzo 2012, invero, la giunta provinciale di Arezzo ha autorizzato l'ennesimo nuovo impianto di produzione di energia elettrica e termica da biogas, della potenza di 0,999 MWe e di 2,462 MWt e relative opere connesse e funzionali, da realizzare nel comune di Cortona, con nulla osta del Ministero dello sviluppo economico del 3 gennaio 2012; tale impianto, come la maggior parte degli impianti di questa tipologia in Toscana, appare mancante di una corretta gestione del digestato che, secondo quanto prevede la normativa sopradetta, può essere sparso sui campi tout court , sulla base di un piano di utilizzazione agronomica–: se il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al fine di evitare le criticità ambientali legate alla gestione del digestato, secondo quanto previsto dal decreto sviluppo (decreto-legge n.83 del 2012), come convertito dalla legge n.134 del 2012, articolo 52, comma 2- bis , intendano adottare il suddetto decreto con cui si definiscono le caratteristiche e le modalità di impiego del digestato equiparabile, per quanto attiene agli effetti fertilizzanti ed all'efficienza di uso, ai concimi di origine chimica, nonché le modalità di classificazione delle operazioni di disidratazione, sedimentazione, chiarificazione, centrifugazione ed essiccatura; se il Ministro dello sviluppo economico non ritenga di assumere le opportune iniziative normative ed amministrative, affinché siano emanate nuove «linee guida per lo svolgimento del procedimento di autorizzazione per i nuovi impianti alimentati da fonti rinnovabili», e si pervenga alla parziale o totale modifica del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n.387, di attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili. (5-00585)
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BENEDETTI SILVIA (MOVIMENTO 5 STELLE) 
BERNINI MASSIMILIANO (MOVIMENTO 5 STELLE) 
GALLINELLA FILIPPO (MOVIMENTO 5 STELLE) 
L'ABBATE GIUSEPPE (MOVIMENTO 5 STELLE) 
LUPO LOREDANA (MOVIMENTO 5 STELLE) 
PARENTELA PAOLO (MOVIMENTO 5 STELLE) 
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