INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/20202 presentata da MARONI ROBERTO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) in data 19981009

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_20202_13 an entity of type: aic

Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che: le assegnazioni di obiettori di coscienza, nei comuni capoluogo della Lombardia convenzionati per l'utilizzo di obiettori, avvengono nella maggior parte dei casi in contrasto con le richieste nominative degli enti stessi, contravvenendo al criterio di rispetto della vocazionalita' delle destinazioni, prescritto dal punto 3 del comma 1 della Circolare del ministero della difesa 20 dicembre 1986 Prot. Leva/9 U.D.G.; tale criterio e' fondamentale per acquisire al servizio civile giovani effettivamente motivati e attitudinalmente idonei tenuto conto delle delicate funzioni di carattere socio-assistenziale cui vengono adibiti a favore della comunita' e delle sue fasce piu' deboli: disabili, anziani, emarginati, minori a rischio, eccetera, col pericolo di vanificare l'utilita' sociale del servizio civile; proprio per questa criticita' dei criteri di assegnazione, il principio della destinazione vocazionale e' stato recentemente ribadito e definitivamente sancito dall'articolo 9, comma 3, della legge n. 230 dell'8 luglio 1998, che ha riformato il servizio civile; si sottolinea che il mancato rispetto della cruciale vocazionalita' non puo' essere in alcun modo giustificato da presunte "difficolta' logistiche ed organizzative" di direzione generale della leva, in quanto la normativa vigente prevede l'eventualita' di destinazioni difformi solo per carenza di posti presso gli enti vocazionali. Ora, in tutte le realta' lombarde verificate, risulta che le mancate assegnazioni sono avvenute per ridistribuzioni mirate tra un ente e l'altro, ossia mandando ad un ente i giovani richiesti dall'altro e viceversa, prevalentemente fuori provincia o addirittura fuori regione, come per creare ad arte disagio e difficolta'; gli scaglionamenti delle assegnazioni di obiettori di coscienza, per i comuni capoluogo lombardi e del nord-Italia, avvengono in modo decisamente capriccioso, oscillando tra i 13 e 17 mesi dall'inoltro della domanda e quindi prescindendo totalmente dalle esigenze di sostituzione dei congedanti presso gli enti di destinazione; in tal modo esigenze di intervento nei settori socio-assistenziali piu' critici non possono essere soddisfatte, e tra un congedo e l'altro intercorrono intervalli assai variabili, durante i quali manca la continuita' del servizio civile; tale fenomeno e' aggravato dal fatto che non vengono rispettate le destinazioni vocazionali, in quanto le segnalazioni alla direzione generale della leva da parte degli enti convenzionati vengono effettuate in base ad una programmazione delle sostituzioni, con tempi di attesa-standard, il cui stravolgimento da parte della direzione generale della leva sconvolge ogni possibilita' di ordinata e socialmente proficua gestione del servizio civile presso gli enti; le richieste di stipula ovvero di estensione delle convenzioni con la direzione generale della leva da parte degli enti per l'utilizzo di obiettori di coscienza devono subire tempi di attesa assolutamente abnormi, in contrasto col termine massimo di 90 giorni previsto dal regolamento per il procedimento amministrativo del ministero della difesa, approvato con decreto ministeriale 16 settembre 1993, n. 603. Infatti, sempre nei comuni lombardi e del nord-Italia vi sono, ad esempio, convenzioni in attesa di estensione da almeno due anni; viceversa ci sono enti ed associazioni (come quelli riuniti nel Cesc Lombardia, con sede in Bergamo, Via Scuri n. 1, il cui responsabile risponde al nome di Claudio Di Blasi) che vantano pubblicamente di avere un rapporto continuativo con la Direzione generale della leva del ministero della difesa, il che ha reso possibile la fornitura - dietro compenso s'intende - di una serie di servizi agli enti aderenti, tra cui, come riporta una scheda promozionale inviata dal Cesc Lombardia ai comuni della provincia di Bergamo: " - assegnazioni: segnalando (anche via fax e con le dovute procedure indicate dal Cesc) i dati necessari sugli obiettori "desiderati", si avra' la possibilita' di vedere accolte tali richieste", grazie ad un accordo tra direzione generale della leva e Cesc secondo l'interrogante; - "pratiche per ampliamento convenzioni definitive e temporanee: e' possibile che funzionari del Cesc seguano direttamente a Roma le vostre pratiche per l'ampliamento delle convenzioni in essere, segnalando immediatamente eventuali problemi", grazie ad un accordo tra direzione generale della leva e Cesc, secondo l'interrogante; la regolamentazione operativa degli obiettori da parte della direzione generale della leva e' orientata a cumulare tutte le possibili rigidita' burocratiche per impedire una funzionale organizzazione dei servizi, soprattutto nei delicati settori socio-assistenziali, che pure costituiscono il nerbo ed il nucleo di massimo valore sociale aggiunto del servizio civile; si citano in proposito: a) l'impossibilita' di tenere in servizio gli obiettori oltre le ore 20.00 e nelle festivita' (salvo riposo successivo): ma come comportarsi se, ad esempio, l'obiettore e' utilizzato in assistenza ad un disabile come e' possibile impiegarlo per il supporto al pasto serale ed all'addormentamento dell'assistito, o nelle giornate festive, o se si dovesse supportare l'assistenza ad un asilo notturno, o ad una casa di accoglienza per immigrati o tossicodipendenti? E si trattasse di supporto a vigilanza o guida museale, in strutture che hanno la loro massima affluenza nelle giornate festive?; tra i motivi addotti vi e' l'impossibilita' di rilasciare le licenze di fine settimana lavorativa in giorni diversi dal sabato e dalla domenica: ma se il servizio da supportare si deve svolgere dal martedi' al sabato, perche' non estendere la licenza alla giornata di lunedi'?; vi e' ancora l'impossibilita' di cumulare con le licenze di fine settimana le altre licenze (breve, ordinaria, ministeriale): cio' infatti, in coda alla fruizione delle altre licenze, comporta artificiosi rientri in servizio per un giorno solo, al venerdi' o al sabato oppure al lunedi', solo per interrompere la continuita' del riposo rispetto alle licenze del fine settimana. Non si ritiene possibile una razionale organizzazione delle sostituzioni con tale meccanismo quando solitamente i programmi di attivita' sono impostati su base settimanale? -: quale sia stata sino ad oggi l'effettiva percentuale di rispetto delle destinazioni vocazionali nei singoli comuni capoluogo italiani; quali siano i tempi minimi, medi e massimi di attesa per nuove convenzioni o estensioni di quelle preesistenti, distintamente per ogni singola regione; se sia, conoscenza dei pubblicizzati accordi tra il ministero della difesa ed enti o associazioni (in particolare il Cesc Lombardia) aventi ad oggetto la gestione del servizio civile degli obiettori di coscienza, chi abbia autorizzato tali accordi e di che natura giuridica essi siano; se non ritenga di intervenire per risolvere i gravi problemi operativi causati nella gestione del servizio degli obiettori di coscienza. (4-20202)
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19981009-19991207 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/20202 presentata da MARONI ROBERTO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) in data 19981009 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
GNAGA SIMONE ENRICO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) 
CALDEROLI ROBERTO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) 
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4/20202 
MARONI ROBERTO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) 

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