INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01858 presentata da MARINELLO GIUSEPPE FRANCESCO MARIA (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20081211

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-01858 presentata da GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO giovedi' 11 dicembre 2008, seduta n.102 MARINELLO e CRISTALDI. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che: secondo un recente studio realizzato in occasione della settimana europea per la riduzione dei rifiuti, in Sicilia la spesa media annua del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani e' di 280 euro - la piu' alta di Italia - con un incremento del 7,7 per cento rispetto allo scorso anno; a fronte dell'aumento dei livelli impositivi non si registra, tuttavia, il benche' minimo miglioramento sulla questione dei rifiuti in Sicilia tanto che al riguardo si puo' ormai parlare - come per la regione Campania - di vera e propria emergenza nazionale; la causa principale di tale situazione risiede, come denunciato da tempo, nel fallimento sul piano gestionale e funzionale degli ambiti territoriali ottimali (ATO) in base ai quali e' organizzata - ai sensi dell'articolo 200 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (codice ambientale) - la gestione dei rifiuti urbani; dal punto di vista materiale i compiti affidati agli ATO dalla legislazione vigente vengono espletati da societa' per azioni, i cui soci sono i comuni che ricadono nell'ambito territoriale di competenza con una partecipazione anche da parte delle diverse province regionali; la gestione clientelare di queste societa' per azioni, a capitale pubblico, e' da tempo oggetto, in tutta la Sicilia, di controlli da parte della Guardia di finanza; a questo proposito si devono segnalare nella provincia di Trapani i casi della «Belice Ambiente» S.p.a, a capo dell'ambito territoriale ottimale TP2 e, nella provincia di Agrigento, quello della SOGEIR S.p.a. a capo dell'ambito territoriale ottimale AG1; la SOGEIR S.p.a. ha creato, a sua volta, una holding costituita da tre societa' controllate (SOGEIR Gestione impianti e smaltimento S.p.a., SOGEIR T.I.A. S.p.a., SOGEIR Servizi S.p.a.) amministrate da altrettanti consigli di amministrazione, collegi sindacali e revisori dei conti e nonostante il blocco delle assunzioni essa continua ad assumere, con metodi clientelari e poco trasparenti. L'assoluta non economicita' delle gestione (da rapportarsi anche al numero dei comuni da essa serviti, solo 17) effettuata dalla SOGEIR e', inoltre, dimostrata dal fatto che essa abbia voluto introdurre il sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta, il quale e' stato abbandonato in vari comuni italiani a causa del costo eccessivo. La SOGEIR S.p.a., inoltre, gestisce la discarica sita nel comune di Sciacca, in localita' Salinella, discarica ormai esausta, interessata, tra l'altro, nel mese di agosto da un vasto incendio, sicuro motivo di danno ambientale; la «Belice Ambiente» S.p.a e' da mesi al centro di pesanti polemiche relative alla sua gestione poco trasparente e fallimentare. Scoperture bancarie per oltre 5 milioni di euro, trattamento di fine rapporto ai dipendenti non pagato dal giugno del 2007, tributo provinciale per 892 mila euro mai restituito alla Provincia di Trapani, debiti tributari per oltre 5 milioni di euro, debiti verso istituti di previdenza per oltre 2 milioni di euro, mancato versamento alla Regione di oltre 2 milioni di euro (relativo al tributo speciale ecotassa), debiti milionari nei confronti dei fornitori, eccetera cosi' come denunciato dallo stesso Assessore al Territorio, Ambiente, Parchi e Riserve della Provincia Regionale di Trapani. Alla «Belice Ambiente» S.p.a. viene, inoltre, contestata la discutibilita' dei metodi con cui si e' proceduto all'assunzione e all'avanzamento di livello del personale, all'affidamento delle consulenze esterne, ai rimborsi spese per ristoranti ed alberghi, all'attribuzione di un appalto per scovare presunti evasori, al varo di una campagna pubblicitaria per promuovere la raccolta differenziata dei rifiuti, agli incarichi legali per centinaia di milioni di euro. La «Belice Ambiente» S.p.a - infine - ha disposto la riapertura di una discarica per il rifiuto indifferenziato, sita nel comune di Castelvetrano, mettendo a repentaglio la salute dei cittadini, a causa dell'inquinamento delle falde acquifere alimentato dal percolato prodotto dalla discarica; anche in altri ATO siciliani si registrano situazioni critiche: nell'ATO di Enna, uno sciopero dei lavoratori, per la mancata erogazione degli stipendi, ha provocato una sospensione del servizio di raccolta rifiuti, trasformando la citta' in una discarica a cielo aperto; gli unici ATO funzionanti sembrerebbero essere quello di TP1 e quello di Ragusa 1, in quanto mai attivatisi: in questi ambiti territoriali, infatti, la gestione tecnica, economica ed amministrativa dei servizi ambientali e' stata lasciata ai comuni con risultati notevoli dal punto di vista funzionale ed economico; le ricadute sulle popolazioni interessate dalle situazioni sopradescritte sono sia dal punto di vista ambientale che economico assolutamente disastrose; per quanto riguarda l'aspetto economico - infatti - e' stato stimato che il buco di bilancio nelle casse della Regione Sicilia ammonti a circa 800.000.000 di euro, che saranno interamente pagati dai cittadini con un aumento del livello delle imposte; le societa' d'ambito succitate, trovandosi in una grave situazione economica, imputabile alle discutibili gestioni aziendali e ad una insensata e irrazionale politica di assunzione di personale, non solo non sono piu' in grado di garantire un corretto svolgimento del servizio di gestione integrata, ma rischiano di alimentare una vera e propria emergenza rifiuti, gia' vista in altre regioni italiane; i residui di molti rifiuti, infatti, restando attivi per oltre 30 anni e subendo il naturale processo di decomposizione, producono biogas e liquami altamente inquinanti per il terreno e le falde acquifere, con grave nocumento per la salute e la sicurezza pubblica; la normativa europea (direttiva 99/31/CE - recepita dal decreto legislativo n. 36 del 2003) vieta l'uso delle discariche per il rifiuto indifferenziato, ricordando che devono finire in discarica solo materiali a basso contenuto di carbonio organico; le societa' d'ambito, attualmente esistenti nella regione, avrebbero dovuto attivarsi per assicurare la regolamentazione del settore dei rifiuti, secondo criteri di economicita' ed efficienza, al fine soprattutto di garantire una piu' elevata qualita' della vita dei cittadini e lo sviluppo economico e occupazionale del territorio; nella regione Sicilia, nelle more della liquidazione delle societa' d'ambito (cosi' come prevista nel citato decreto n. 152 del 2006, codice ambientale), si assiste ad una degenerazione del sistema della gestione integrata dei rifiuti, con grave rischio per salute dei cittadini, con il rischio che si determinino e si aggravino fenomeni tipicamente clientelari, in mancanza di specifici organismi di controllo e nella distrazione dell'osservatorio dell'Agenzia regionale per i Rifiuti e le Acque -: quali iniziative intendano tempestivamente adottare nell'ambito delle proprie competenze, al fine di evitare che anche in Sicilia l'emergenza rifiuti si trasformi in un pericolo grave per l'ambiente e la salute pubblica e, in particolare, se non ritenga sussistano i presupposti per provvedimenti di urgenza per salvaguardare i diritti costituzionalmente garantiti delle popolazioni interessate.(4-01858)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01858 presentata da MARINELLO GIUSEPPE FRANCESCO MARIA (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20081211 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
CRISTALDI NICOLO' (POPOLO DELLA LIBERTA') 
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