INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01344 presentata da REBECCHI ALDO (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) in data 19920525

Ai Ministri del lavoro e previdenza sociale e della sanita'.- Per sapere - premesso che: il dato relativo all'aumento degli infortuni sul lavoro diffuso dall'INAIL disegna un quadro preoccupante sia per quanto riguarda il numero degli infortuni denunciati e delle malattie professionali che per quanto riguarda l'assenza di una efficace iniziativa preventiva da parte degli organi preposti; nelle ultime settimane il fenomeno e' stato evidenziato anche dai tragici episodi verificatisi in alcuni cantieri romani, in cui hanno perso la vita quattro lavoratori, dei quali due non in regola e privi della necessaria autorizzazione; questi ultimi episodi mostrano ulteriormente l'assenza di un'adeguata rete preventiva e di controlli e il mancato ricorso al comitato tecnico di controllo, costituito da imprenditori e sindacalisti, per la consulenza a ditte e cantieri operanti in Roma; e' inoltre da denunciarsi l'ennesimo ritardo del servizio di controllo della sicurezza sui posti di lavoro da parte delle USL, il cui mancato intervento e' spesso fra le cause principali della assenza di servizi di prevenzione e di controllo, in contrasto quindi con quanto afferma la normativa in vigore ed in particolare con le disposizioni della stessa riforma sanitaria -: quali iniziative intendano assumere nei confronti degli ispettorati del lavoro e delle unita' sanitarie locali per sollecitare una maggiore iniziativa preventiva e di controllo, in particolare nel settore edile; se non si ritenga opportuna la predisposizione da parte delle USL di un piano organico di interventi in grado di dare la necessaria operativita' al servizio di controllo della sicurezza sui posti di lavoro; per quale motivo il Governo ritardi nell'emanazione del testo unico sugli infortuni, come previsto in base alla delega attribuitagli dalla riforma sanitaria; a che punto si trovi l'istituzione della rete informativa tra le unita' sanitarie locali e la predisposizione di una adeguata "mappa" delle categorie e aree a rischio. (4-01344)