INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01071 presentata da REGUZZONI MARCO GIOVANNI (LEGA NORD PADANIA) in data 20100518

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Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01071 presentata da MARCO GIOVANNI REGUZZONI martedi' 18 maggio 2010, seduta n.323 REGUZZONI, DAL LAGO, LUCIANO DUSSIN, FOGLIATO, LUSSANA, ALESSANDRI, ALLASIA, BITONCI, BONINO, BRAGANTINI, BRIGANDÌ, BUONANNO, CALLEGARI, CAPARINI, CAVALLOTTO, CHIAPPORI, COMAROLI, CONSIGLIO, COTA, CROSIO, D'AMICO, DESIDERATI, DOZZO, GUIDO DUSSIN, FAVA, FEDRIGA, FOLLEGOT, FORCOLIN, FUGATTI, GIDONI, GIANCARLO GIORGETTI, GOISIS, GRIMOLDI, LANZARIN, LAURA MOLTENI, NICOLA MOLTENI, MONTAGNOLI, MUNERATO, NEGRO, PAOLINI, PASTORE, PINI, PIROVANO, POLLEDRI, RAINIERI, RIVOLTA, RIXI, RONDINI, SIMONETTI, STEFANI, STUCCHI, TOGNI, TORAZZI, VANALLI e VOLPI. - Al Ministro per i beni e le attivita' culturali. - Per sapere - premesso che: il Fondo unico per lo spettacolo (Fus) e' stato istituito con la legge 30 aprile 1985, n. 163, recante «Nuova disciplina degli interventi dello Stato a favore dello spettacolo», per il sostegno finanziario ad enti, istituzioni, associazioni, organismi ed imprese operanti nei settori delle attivita' cinematografiche, musicali, di danza, teatrali, circensi e dello spettacolo viaggiante; la sopra citata legge prevede che la gestione delle risorse avvenga secondo un procedimento di tipo accentrato, in cui il Ministero per i beni e le attivita' culturali, titolare del Fondo, provvede sia alla fissazione dei criteri di ripartizione all'interno dei distinti settori, sia alla concreta erogazione dei finanziamenti; l'unitarieta' dell'azione statale, obiettivo dichiarato della legge n. 163 del 1985 istitutiva del Fondo unico per lo spettacolo, e' messa seriamente in discussione dalla pratica consolidata di differenziare le forme di sostegno finanziario allo spettacolo; nel contesto attuale, caratterizzato dalla drastica riduzione dei fondi statali per lo spettacolo, le risorse provenienti dal Fondo unico per lo spettacolo rappresentano solo una parte, circa la meta', del finanziamento pubblico generale allo spettacolo dal vivo, che gode di ulteriori forme di sostegno finanziario, provenienti da Stato, da regioni e da enti locali, che assumono un ruolo strategico per il supporto dell'intero settore; l'attivita' delle regioni nel settore dello spettacolo, pur in assenza di una legislazione statale di cornice, si e' sempre piu' sviluppata negli anni, prevedendo investimenti sul piano della progettazione, della promozione, della comunicazione e del sostegno alle diverse iniziative culturali del territorio; in seguito al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, molte regioni hanno provveduto al riordino della propria legislazione in materia di spettacolo, ispirandosi a principi comuni quali l'affermazione del valore sociale ed economico dell'attivita', l'approccio integrato alla materia e il ricorso a modalita' di sostegno economico differenziate, tali da prevedere sia contributi finanziari, sia incentivi sul piano economico e fiscale; con le sentenze n. 255 e n. 256 del 21 luglio 2004 della Corte costituzionale, originate da una questione di legittimita' e da un conflitto di attribuzione sollevati dalla regione Toscana, e' stato affermato che lo spettacolo, pur non essendo espressamente citato all'interno del nuovo articolo 117 della Costituzione, non e' da ricondursi alla competenza residuale delle regioni, bensi' rientra a pieno titolo nella «promozione ed organizzazione di attivita' culturali», indicata nel terzo comma dell'articolo 117 tra le competenze di tipo concorrente; dai principi di sussidiarieta', differenziazione ed adeguatezza dettati dall'articolo 118 della Costituzione e richiamati dalle sentenze della Corte costituzionale, consegue, ad avviso degli interroganti, l'illegittimita' delle procedure amministrative di tipo accentrato in materie di competenza concorrente; la Corte costituzionale, nel richiamare la necessita' ineliminabile di una profonda revisione dell'attuale riparto tra Stato, regioni ed enti locali, anche in relazione alle funzioni amministrative di erogazione di finanziamenti pubblici al settore dello spettacolo, ha sottolineato l'importanza dell'elaborazione di procedure «che continuino a svilupparsi a livello nazionale», almeno per i profili per i quali occorra necessariamente una considerazione complessiva a livello nazionale dei fenomeni e delle iniziative, «con l'attribuzione sostanziale di poteri deliberativi alle regioni»; la Corte costituzionale ha, quindi, considerato possibile l'eventualita' che siano le regioni a disciplinare un settore cosi' fortemente caratterizzato da legami con il territorio di riferimento, in relazione al tessuto produttivo e ai potenziali fruitori dell'attivita' culturale, purche' tale disciplina avvenga all'interno di una cornice unitaria statale, garantita dal riconoscimento della riserva allo Stato della disciplina di principio; secondo la Corte costituzionale, la collocazione dello spettacolo nella sfera delle competenze concorrenti non rappresenta una penalizzazione, ma, al contrario, accresce molto la responsabilita' delle regioni, «dato che incide non solo su importanti e differenziati settori produttivi riconducibili alla cosiddetta industria culturale, ma anche su antiche e consolidate istituzioni culturali pubbliche o private operanti nel settore, come gli enti lirici e i teatri., con un forte impatto anche sugli stessi strumenti di elaborazione e di diffusione della cultura»; appare quanto mai necessario un ripensamento dell'attuale sistema di gestione e di erogazione dei finanziamenti pubblici allo spettacolo, assicurando a questi continuita', tempestivita' e congruenza, superando il carattere nazionale del Fondo unico per lo spettacolo e restituendo alle regioni la loro fondamentale importanza nel settore -: se il Ministro interrogato non ritenga opportuno intervenire con apposite iniziative normative, al fine di modificare la gestione e la distribuzione accentrata dei finanziamenti pubblici previsti dal Fondo unico per lo spettacolo, ispirandosi ad un modello di gestione imperniato sulle regioni che eviti gli squilibri territoriali nella ripartizione delle risorse e lasci aperta la strada dell'attribuzione diretta alle regioni della gestione del Fondo, rimettendo alla Conferenza Stato-regioni l'individuazione dei parametri idonei a valutare il riparto fra le singole regioni.(3-01071)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01071 presentata da REGUZZONI MARCO GIOVANNI (LEGA NORD PADANIA) in data 20100518 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 
CAPARINI DAVIDE (LEGA NORD PADANIA) 
CHIAPPORI GIACOMO (LEGA NORD PADANIA) 
COTA ROBERTO (LEGA NORD PADANIA) 
DOZZO GIANPAOLO (LEGA NORD PADANIA) 
DUSSIN GUIDO (LEGA NORD PADANIA) 
DUSSIN LUCIANO (LEGA NORD PADANIA) 
GIORGETTI GIANCARLO (LEGA NORD PADANIA) 
LUSSANA CAROLINA (LEGA NORD PADANIA) 
POLLEDRI MASSIMO (LEGA NORD PADANIA) 
STEFANI STEFANO (LEGA NORD PADANIA) 
STUCCHI GIACOMO (LEGA NORD PADANIA) 
ALESSANDRI ANGELO (LEGA NORD PADANIA) 
ALLASIA STEFANO (LEGA NORD PADANIA) 
BITONCI MASSIMO (LEGA NORD PADANIA) 
BONINO GUIDO (LEGA NORD PADANIA) 
BRAGANTINI MATTEO (LEGA NORD PADANIA) 
BRIGANDI' MATTEO (LEGA NORD PADANIA) 
BUONANNO GIANLUCA (LEGA NORD PADANIA) 
CALLEGARI CORRADO (LEGA NORD PADANIA) 
CAVALLOTTO DAVIDE (LEGA NORD PADANIA) 
COMAROLI SILVANA ANDREINA (LEGA NORD PADANIA) 
CONSIGLIO NUNZIANTE (LEGA NORD PADANIA) 
CROSIO JONNY (LEGA NORD PADANIA) 
D'AMICO CLAUDIO (LEGA NORD PADANIA) 
DAL LAGO MANUELA (LEGA NORD PADANIA) 
DESIDERATI MARCO (LEGA NORD PADANIA) 
FAVA GIOVANNI (LEGA NORD PADANIA) 
FEDRIGA MASSIMILIANO (LEGA NORD PADANIA) 
FOGLIATO SEBASTIANO (LEGA NORD PADANIA) 
FOLLEGOT FULVIO (LEGA NORD PADANIA) 
FORCOLIN GIANLUCA (LEGA NORD PADANIA) 
FUGATTI MAURIZIO (LEGA NORD PADANIA) 
GIDONI FRANCO (LEGA NORD PADANIA) 
GOISIS PAOLA (LEGA NORD PADANIA) 
GRIMOLDI PAOLO (LEGA NORD PADANIA) 
LANZARIN MANUELA (LEGA NORD PADANIA) 
MOLTENI LAURA (LEGA NORD PADANIA) 
MOLTENI NICOLA (LEGA NORD PADANIA) 
MONTAGNOLI ALESSANDRO (LEGA NORD PADANIA) 
MUNERATO EMANUELA (LEGA NORD PADANIA) 
NEGRO GIOVANNA (LEGA NORD PADANIA) 
PAOLINI LUCA RODOLFO (LEGA NORD PADANIA) 
PASTORE MARIA PIERA (LEGA NORD PADANIA) 
PINI GIANLUCA (LEGA NORD PADANIA) 
PIROVANO ETTORE (LEGA NORD PADANIA) 
RAINIERI FABIO (LEGA NORD PADANIA) 
RIVOLTA ERICA (LEGA NORD PADANIA) 
RONDINI MARCO (LEGA NORD PADANIA) 
SIMONETTI ROBERTO (LEGA NORD PADANIA) 
TOGNI RENATO WALTER (LEGA NORD PADANIA) 
TORAZZI ALBERTO (LEGA NORD PADANIA) 
VANALLI PIERGUIDO (LEGA NORD PADANIA) 
VOLPI RAFFAELE (LEGA NORD PADANIA) 
RIXI EDOARDO (LEGA NORD PADANIA) 
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REGUZZONI MARCO GIOVANNI (LEGA NORD PADANIA) 

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