INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00768 presentata da DEL BUE MAURO (DEMOCRAZIA CRISTIANA-PARTITO SOCIALISTA) in data 27/03/2007

Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00768 presentata da MAURO DEL BUE martedì 27 marzo 2007 nella seduta n.135 DEL BUE e BARANI. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che: a seguito dei bombardamenti degli alleati nella seconda guerra mondiale, il castello di Malnido, che sorge nel comune di Villafranca in Lunigiana (Massa Carrara), ha riportato gravi ed evidenti danneggiamenti; il passare del tempo ha aggravato il già precario stato di conservazione del castello, non solo per l'incuria, ma, soprattutto, per le vibrazioni dei convogli ferroviari che vi passano a pochi metri; a seguito del crollo di una volta, che rappresenta anche un pericolo per l'incolumità dei passeggeri, con ordinanza n. 86 del 13 ottobre 2006, il sindaco di Villafranca ordinava la chiusura del tratto di linea ferroviaria; Rete ferroviaria italiana s.p.a. ricorreva al tribunale amministrativo regionale della Toscana, sostenendo la tesi del «non pericolo». Il tribunale amministrativo regionale, con tre decreti, sospendeva parzialmente l'efficacia del provvedimento sindacale, ma riconosceva i pericoli prospettati, ordinando che i convogli ferroviari tenessero, in corrispondenza di Malnido, un limite di velocità di 30 chilometri orari; Rete ferroviaria italiana , recentemente, con una lettera/diffida agli antichi proprietari di un castello abbandonato «storicamente» da oltre 60 anni, premetteva, dopo un lungo elenco di «delitti», che, in modo secondo gli interroganti curioso, sono attribuiti ai proprietari e non a Rete ferroviaria italiana e alle vibrazioni dei convogli, che il crollo può interessare il manufatto ferroviario posto a breve distanza e che dal provvedimento del sindaco discendono danni alla circolazione dei treni e, in generale, all'esercizio ferroviario che Rete ferroviaria italiana si riserva di quantificare. Tale lettera intende diffidare i proprietari e Rete ferroviaria italiana , definendosi - secondo gli interroganti minacciosamente - titolare di un «ordine dell'autorità», ingiunge di provvedere all'urgente riparazione dell'immobile. Questa lettera è doppiamente singolare: a) ribalta completamente la tesi di «non pericolo» sostenuta da Rete ferroviaria italiana nel ricorso al tribunale amministrativo regionale e, quindi, non è errato attribuire - sempre secondo gli interroganti - a Rete ferroviaria italiana una precedente pericolosa superficialità di giudizio, dove, per interesse aziendale, era disponibile a mettere a rischio la vita stessa dei passeggeri; b) sostiene in modo «malizioso» che i «dannosi» rallentamenti sono conseguenza di un provvedimento sindacale e non invece delle sentenze del tribunale amministrativo regionale (sembra voler dire ai cittadini interessati «prendetevela con il vostro sindaco che ha voluto sollevare il problema»); nella legge finanziaria per il 2007 è previsto, per il tratto Parma-La Spezia, il raddoppio progettuale del tracciato ferroviario, che attualmente è stato completato fino a pochi chilometri di distanza da Villafranca, in località Chiesaccia di Fornoli; questo raddoppio non può passare per il centro di Villafranca, data la situazione descritta in precedenza -: se il Ministro interrogato ritenga utile promuovere un confronto tra Governo, Rete ferroviaria italiana ed istituzioni locali, tra cui il comune di Villafranca, per giungere a soluzioni condivise e concertate, basate sul nuovo progetto, così come ci si augura accada in Val di Susa, al fine di risolvere con buon senso un problema che si va via via complicando per quelleche gli interroganti giudicano le contraddittorie posizioni e le preoccupanti «iniziative epistolari» di Rete ferroviaria italiana . (3-00768)