INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/08788 presentata da MATARRESE SALVATORE (SCELTA CIVICA PER L'ITALIA) in data 25/05/2016

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Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-08788 presentato da MATARRESE Salvatore testo di Mercoledì 25 maggio 2016, seduta n. 631 MATARRESE , PIEPOLI e VARGIU . — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che: da quanto si evince dall'ultimo «Rapporto nazionale pesticidi nelle acque – dati 2013-2014» – edizione 2016 elaborato da ISPRA e da relativi articoli pubblicati dagli organi di informazione, il 63,9 per cento dei laghi e dei fiumi italiani e un terzo delle acque sotterranee, anche profonde, è contaminato da pesticidi che, secondo quanto rilevato dall'Organizzazione mondiale della sanità, possono essere causa di importanti ripercussioni non solo sull'ambiente ma anche sulla salute umana; in particolare: «...Le acque superficiali “ospitano” pesticidi nel 63,9 per cento dei 1.284 punti di monitoraggio controllati (nel 2012 la percentuale era 56,9); nelle acque sotterranee, sono risultati contaminati il 31,7 per cento dei 2.463 punti (31 per cento nel 2012). Il risultato complessivo indica un'ampia diffusione della contaminazione, maggiore nelle acque di superficie, ma elevata anche in quelle sotterranee, con pesticidi presenti anche nelle falde profonde...»; secondo il rapporto «...nel biennio 2013-2014 sono stati analizzati 29.220 campioni per un totale di 1.351.718 misure analitiche, con un sensibile aumento rispetto al biennio precedente. Nel 2014, in particolare, le indagini hanno riguardato 3.747 punti di campionamento e 14.718 campioni e sono state cercate complessivamente 365 sostanze (nel 2012 erano 335). Sono state trovate 224 sostanze diverse, un numero sensibilmente più elevato degli anni precedenti (erano 175 nel 2012)...»; in quanto alla tipologia di pesticidi più rilevati dai monitoraggi, il rapporto evidenzia che «...gli erbicidi sono ancora le sostanze più rinvenute, soprattutto a causa dell'utilizzo diretto sul suolo, spesso concomitante con i periodi di maggiore piovosità di inizio primavera, che ne determinano un trasporto più rapido nei corpi idrici superficiali e sotterranei. Rispetto al passato, è aumentata notevolmente la presenza di fungicidi e insetticidi...»; nelle acque superficiali, 274 punti di monitoraggio (21,3 per cento, del totale) hanno concentrazioni superiori ai limiti di qualità ambientali. «Le sostanze che più spesso hanno determinato il superamento sono: glifosato e il suo metabolita AMPA (acido aminometilfosforico), metolaclor, triciclazolo, oxadiazon, terbutilazina e il suo principale metabolita, desetilterbutilazina... Nelle acque sotterranee, 170 punti (6,9 per cento del totale) hanno concentrazioni superiori ai limiti di qualità ambientale...»; nel complesso la contaminazione è più ampia nella pianura padano-veneta. In alcun regioni la contaminazione è molto più diffusa del dato nazionale, arrivando a interessare oltre il 70 per cento dei punti delle acque superficiali in Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, con punte del 90 per cento in Toscana e del 95 per cento in Umbria. Nelle acque sotterranee la diffusione della contaminazione è particolarmente elevata in Lombardia nel 50 per cento dei punti, in Friuli nel 68,6 per cento in Sicilia nel 76 per cento; uno dei dati più allarmanti è riferito alla presenza di miscele di sostanze tossiche e non già di singoli componenti. In particolari: «...più che in passato, sono state trovate miscele di sostanze nelle acque, contenenti anche decine di componenti diversi. Ne sono state trovate fino a 48 sostanze in un singolo campione. La tossicità di una miscela è sempre più alta di quella dei singoli componenti. Si deve, pertanto, tenere conto che l'uomo e gli altri organismi sono spesso esposti a miscele di sostanze chimiche, di cui a priori non si conosce la composizione...»; secondo ISPRA è, dunque, fondamentale prendere atto della presenza così alta di miscele di sostanze tossiche nonché del fatto che le metodologie utilizzate in fase di autorizzazione, che valutano le singole sostanze e non tengono conto degli effetti cumulativi, debbono essere analizzate criticamente al fine di migliorare la stima del rischio; l'analisi dei dati del monitoraggio non evidenzia una diminuzione della contaminazione nonostante sia più cauto l'impiego delle sostanze chimiche in agricoltura, così come indicato dalla normativa vigente in materia che prevede l'adozione di tecniche di difesa fitosanitaria a minore impatto, e nonostante la quantità di prodotti più pericolosi (molto tossici e tossici) si sia ridotta del 30,9 per cento relazione alla diminuzione delle vendite di prodotti fitosanitari che, nel 2014, sono scese a 130.000 tonnellate, con un calo del 12 per cento rispetto al 2001; nel periodo 2003 – 2014 la percentuale di punti contaminati nelle acque superficiali è aumentata di circa il 20 per cento in quelle sotterranee di circa il 10 per cento. Il fenomeno si spiega in parte fatto che in vaste aree del centro – sud, solo con ritardo, emerge una contaminazione prima non rilevata; il rapporto viene costruito, infatti, sulla base dei dati forniti dalle regioni e dalle Agenzie regionali per la protezione dell'ambiente, ma, anche secondo quanto riferito dalla stampa, la copertura del territorio non risulterebbe ancora né completa né omogenea soprattutto per quanto riguarda le regioni centro – meridionali ed in particolare non sarebbero disponibili informazioni relative a Molise, Puglia, Campania, Basilicata e Calabria che sono in ritardo o non avrebbero provveduto ancora ad effettuare le operazioni di monitoraggio; oltre ad un evidente e costante pericolo per la salute umana è rilevante il danno all'ambiente che risente della persistenza delle sostanze e delle dinamiche idrologiche spesso molto lente, specialmente nelle acque sotterranee, che possono determinare un accumulo di inquinanti, e un difficile ripristino delle condizioni naturali–: quali iniziative di competenza intenda adottare al fine di regolamentare e disincentivare ulteriormente rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente l'uso di sostanze chimiche in agricoltura, di promuovere progetti di ricerca volti all'individuazione di soluzioni sostenibili dal punto di vista ambientale e alternative ai pesticidi per la gestione degli infestanti nonché al fine di promuovere una campagna di informazione per gli operatori del settore agricolo, affinché possano aumentare le rispettive capacità di utilizzo corretto e consapevole di agrofarmaci. (5-08788)
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Camera dei Deputati 
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 
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VARGIU PIERPAOLO (SCELTA CIVICA PER L'ITALIA) 
PIEPOLI GAETANO (DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO) 
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