INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04501 presentata da STRIZZOLO IVANO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110330

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic5_04501_16 an entity of type: aic

Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-04501 presentata da IVANO STRIZZOLO mercoledi' 30 marzo 2011, seduta n.455 STRIZZOLO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che: il castello di Udine fu costruito dopo il terremoto del 1511, nell'arco di un cinquantennio fra il 1517 e il 1567, con onere sostenuto per circa due terzi direttamente dalla popolazione della citta' di Udine; nei secoli successivi, il castello fu destinato ad usi militari dai veneziani, dagli austriaci e, dopo la terza guerra d'indipendenza, dallo Stato italiano che lo iscrisse, quale bottino di guerra, nel demanio militare; dopo la riunificazione con l'Italia, l'amministrazione della citta' inoltro' al re, per il tramite delle sue piu' alte e rappresentative istituzioni, un'istanza ufficiale e formale affinche' il colle ed il castello sovrastante, considerati come i simboli piu' significativi della citta' e dell'intero Friuli in quanto sede storica del Parlamento friulano, fossero ad essa riconsegnati in virtu' dei diritti storici, etici e territoriali acquisiti e non disconoscibili; il re, nel corrispondere alle giuste sollecitazioni della citta', il 18 luglio del 1899 cedette il castello monumentale, le sue pertinenze e le sue adiacenze al comune di Udine in uso perpetuo; da allora il castello ha rappresentato, in ogni momento, la massima espressione della vita politica amministrativa artistica e culturale della citta'; in tutti questi anni, il comune di Udine si e' fatto carico delle spese di manutenzione e restauro, garantendo la fruibilita' del compendio alla cittadinanza, anche successivamente al luttuoso evento sismico del 1976, mediante ingenti opere di conservazione, riqualificazione e valorizzazione; ciononostante, pur a fronte della chiarissima volonta' che emerge dallo spirito e dall'inequivocabile senso letterale del testo dell'atto di cessione in uso perpetuo alla citta', a causa di una non condivisibile lettura giuridico-amministrativa del documento - in base alla quale l'uso perpetuo sarebbe assimilabile al regime del diritto reale dell'usufrutto introdotto dal vigente codice civile - allo stato attuale il bene, di fatto e di diritto, non risulta piu' appartenere al comune di Udine; lo Stato, che giuridicamente ne rivendica la proprieta', chiede al comune la corresponsione di onerosi canoni di concessione calcolati sulla base della stima dell'immobile a mero valore venale, non corrispondente alla sua effettiva utilizzazione; tale stato di cose non ha lasciato insensibili la citta' e le massime istituzioni della provincia e della regione che ripetutamente hanno sollecitato la restituzione - alla citta' di Udine e al Friuli - della proprieta' del castello; in data 27 dicembre 2007 e' stato sottoscritto, fra la Presidenza del Consiglio dei ministri e la regione Friuli Venezia Giulia, un protocollo d'intesa che, all'articolo 9, anticipa, di fatto, lo spirito e l'indirizzo che presiedono alla odierna formulazione del federalismo demaniale, prevedendo la possibilita', per il Governo, di concordare, attraverso i singoli Ministeri, intese finalizzate alla valorizzazione e/o l'eventuale trasferimento di alcuni beni di particolare significato culturale e simbolico come - a titolo esemplificativo - il Castello di Udine; il decreto legislativo 28 maggio 2010, n. 85, in materia di federalismo demaniale, che prevede l'attribuzione ai comuni, province, citta' metropolitane e regioni di un proprio patrimonio, stabilisce all'articolo 5, comma 2, l'esclusione del trasferimento tra l'altro, dei beni oggetto di accordo o intese con gli enti territoriali antecedenti alla data di entrata in vigore del decreto; la risoluzione 7-00504, approvata il 24 marzo 2011 dalla Commissione Finanze della Camera, impegna il Governo ad interpretare il citato comma 2, dell'articolo 5, del decreto legislativo n. 85 del 2010, nel senso che sono esclusi dal trasferimento i soli beni oggetto di accordi perfezionati e non anche quelli indicati in atti integranti, di fatto, semplici dichiarazioni di intenti; il trasferimento della proprieta' del castello di Udine, citato nell'intesa sottoscritta nel 2007, sembra coerente con i recenti provvedimenti legislativi riguardanti il federalismo fiscale, anche alla luce della necessita' di estendere la disciplina, in materia di trasferimento dei beni demaniali, agli enti locali compresi nelle regioni a statuto speciale -: con quali modalita' e tempi il Governo intenda dare attuazione a quanto indicato dall'articolo 9 del sopra richiamato protocollo d'intesa sottoscritto dal Governo e dalla regione Friuli Venezia Giulia il 27 dicembre 2007 al fine di inserire il compendio del castello di Udine nell'elenco dei beni che potranno essere trasferiti agli enti locali. (5-04501)
xsd:string INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04501 presentata da STRIZZOLO IVANO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110330 
xsd:integer
20110330-20110331 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04501 presentata da STRIZZOLO IVANO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110330 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 
xsd:dateTime 2014-05-15T02:32:30Z 
5/04501 
STRIZZOLO IVANO (PARTITO DEMOCRATICO) 

blank nodes

data from the linked data cloud