INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04295 presentata da DI BIAGIO ALDO (FUTURO E LIBERTA' PER L'ITALIA) in data 20110301

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Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-04295 presentata da ALDO DI BIAGIO martedi' 1 marzo 2011, seduta n.442 DI BIAGIO. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che: in data 7 aprile 2010 la trasmissione di Italia uno Le Iene ha trasmesso un servizio in cui veniva raccontata la situazione di una lavoratrice della Cgil di Cosenza, Simona Micieli, che ha operato presso la struttura sindacale locale per oltre cinque anni senza godere di un reale contratto; la lavoratrice venne assunta inizialmente dalla Cgil con un contratto a progetto della durata di un anno, nell'ambito del programma di servizio civile, percependo 433 euro al mese. Una volta conclusasi l'esperienza progettuale, il segretario generale della Cgil di Cosenza le propone di continuare a lavorare per l'organizzazione, senza un contratto, ma percependo un rimborso spese di 250 euro mensili, con la promessa di una stabilizzazione presso la medesima struttura qualora si fossero verificate le condizioni; la situazione di «provvisorieta'» si protrae per cinque anni, durante i quali la giovane e' costretta a lavorare in nero, e percependo una cifra realmente irrisoria, senza poter godere di diritti e di garanzie contrattuali, le medesime garanzie che il sindacato nella sua mission originaria sarebbe chiamato a far tutelare e salvaguardare imprescindibilmente ed inderogabilmente; evidenziata l'eventualita' da parte della lavoratrice di ricorrere ad una vertenza di lavoro, la struttura di Cosenza propone alla stessa un contratto part-time di 21 ore settimanali, con la promessa che nell'arco di sei mesi sarebbe stato definito in full time. Malgrado la definizione contrattuale, la lavoratrice e' costretta a lavorare per l'intera giornata e per l'intera settimana, bypassando completamente le disposizioni del suo stesso contratto; dinanzi ad un reiterato disconoscimento dei suoi diritti, la lavoratrice ha preteso che venissero realmente rispettate le disposizioni tracciate nel suo contratto part-time, istanza che ha condotto il segretario generale della Cgil di Cosenza a minacciare il licenziamento della giovane, minacce raccolte e documentate in una registrazione operata dalla lavoratrice nei locali del sindacato; il dirigente - nella conversazione registrata - si e' rivolto alla lavoratrice dicendo che questa avrebbe dovuto solo lavorare e che le condizioni le avrebbe decise l'organizzazione, come per tutti quanti gli altri. Lo stesso evidenziava che la richiesta del rispetto di garanzie contrattuali, quali ferie e rispetto degli orari, non sono pretese tali da farle onore e che la stessa lavoratrice poteva scegliere o meno di attenersi alle regole dell'organizzazione, pena il licenziamento; le parole riprovevoli pronunciate dal massimo referente locale di uno dei piu' importanti sindacati italiani rappresentano un colpo duro all'intero impianto normativo dei diritti del lavoratore in Italia e rischiano di gettare fango sul lavoro svolto nel corso dei decenni dalla Cgil e da tutti i sindacati e soprattutto sulla credibilita' dello stesso sindacato; la Cgil e' la piu' antica associazione di rappresentanza sindacale italiana e anche quella maggiormente rappresentativa contando al momento 6 milioni di iscritti tra lavoratori e pensionati. È chiamata a svolgere un imprescindibile ruolo di protezione del lavoro e dei lavoratori attraverso un'opera di rappresentanza e di contrattazione, che appare svilita dall'emergere di gravi inadempienze ed inottemperanze alla normativa in materia di tutela dei lavoratori, all'interno delle sue stesse strutture operative; lo stesso sindacato ha avviato da tempo una campagna nazionale contro il lavoro nero, irregolare e sommerso invitando a riflettere i lavoratori sul fatto che «il lavoro nero priva milioni di uomini e donne dei loro diritti fondamentali. Rende piu' insicura e precaria la vita dei lavoratori, italiani e stranieri. È la negazione di ogni idea di sviluppo, di qualita', di democrazia, di uguaglianza reale» -: se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto evidenziato in premessa; se e quali iniziative di competenza ritenga opportuno predisporre al fine di avviare un percorso di monitoraggio circa la regolarita' contrattuale dei profili occupazionali operanti presso le strutture sindacali, indipendentemente dalla sigla di queste, garantendo la piena tutela dei diritti e la sicurezza dei lavoratori e consentendo l'emersione del lavoro nero anche in quelle strutture che sono deputate alla salvaguardia ed al rispetto dei lavoratori, anche al fine di salvaguardare l'immagine e la credibilita' delle stesse strutture di rappresentanza sindacale italiane. (5-04295)
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SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 
20110315 

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