INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02408 presentata da DAGA FEDERICA (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 20/03/2014
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Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-02408 presentato da DAGA Federica testo di Giovedì 20 marzo 2014, seduta n. 194 DAGA , ZOLEZZI , BUSTO , VIGNAROLI , TERZONI , DE ROSA e SEGONI . — Al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che: la salute, definita nella Costituzione dell'Organizzazione mondiale della sanità, come «stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia», viene considerata un diritto e come tale si pone alla base di tutti gli altri diritti fondamentali che spettano alle persone; l'acqua è una risorsa essenziale per l'uomo ma è anche tra le più contaminate al mondo; molte persone dipendono dall'acqua perché fonte di irrigazione dei campi e di vita per pesci e molluschi; l'industria tessile impiega molte sostanze chimiche nelle varie fasi di produzione; gli scarichi prodotti da questi impianti sono spesso tossici e possono contaminare le risorse idriche; la pericolosità di questi scarichi può avere effetti negativi sull'uomo, sugli animali e sull'ambiente; il Ministero dello sviluppo economico, in materia di contraffazione di abbigliamento e accessori, ha redatto un vademecum per il consumatore, realizzato con la collaborazione di associazioni fra cui l'ANCI; in Europa il primo livello di definizione del quadro di responsabilità è stato stabilito dalla direttiva (EU) 95/2001 relativa alla sicurezza generale dei prodotti, che impone un requisito generale di sicurezza per ogni prodotto immesso sul mercato e destinato al consumo, compresi i prodotti utilizzati dai consumatori nell'ambito di un servizio; a questa direttiva si riferisce il sisterna Rapex di allerta rapida, che disciplina la maggior parte dei beni di consumo; a partire dal giugno 2007, l'Unione europea ha adottato la normativa «Reach», il regolamento (CE) n.1907/2006 concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche, approvato il 18 dicembre 2006 allo scopo di sostituire con un unico provvedimento i circa quaranta testi legislativi esistenti in materia di sostanze chimiche; il regolamento è estremamente importante nell'ottica dei controlli, poiché prevede sia la registrazione che la successiva autorizzazione all'uso delle sostanze chimiche circolanti nel territorio europeo; il regolamento (UE) 1007/2011 relativo alle denominazioni delle fibre tessili e all'etichettatura e al contrassegno della composizione fibrosa dei prodotti tessili, all'articolo 25 disponeva che entro il 30 settembre 2013 la Commissione eseguisse uno studio inteso a valutare l'esistenza di un nesso causale tra le reazioni allergiche e le sostanze o i composti chimici usati nei prodotti tessili; i risultati dello studio « Study on the Link Between Allergic Reactions and Chemicals in Textile Products » sono stati pubblicati nel gennaio 2013 e illustrati in una sezione della relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio riguardante, da un lato, possibili nuovi obblighi di etichettatura dei prodotti tessili e, dall'altro, uno studio sulle sostanze allergeniche presenti nei prodotti tessili dell'ottobre 2013; detto studio analizzava le possibili opzioni per rispondere ai problemi legati alle sostanze allergeniche nella fabbricazione dei prodotti tessili; per quanto riguarda le sostanze «estremamente preoccupanti» (SVHC), alla fine del 1012 la Commissione ha elaborato, in collaborazione con l'Agenzia europea per le sostanze chimiche e con gli Stati membri, una tabella di marcia sulle SVHC per individuare tutte quelle che sono pertinenti per l'Unione europea e includerle nell'elenco di sostanze candidate per l'autorizzazione a norma del regolamento REACH entro il 2020; le recenti indagini di Greenpeace – «Panni sporchi» e «Detox» – hanno rivelato all'opinione pubblica la presenza di sostanze tossiche in capi di abbigliamento, anche non contraffatti; la ricerca commissionata da Greenpeace rivela che abiti e scarpe vendute a livello globale dai più importanti produttori di capi di abbigliamento sono talvolta realizzati impiegando sostanze pericolose durante una o più fasi del processo produttivo; in particolare, è stata rilevata la presenza di nonilfenoli etossilati; i nonilfenoli etossilati (NPE) sono sostanze sintetiche, impiegate come surfactanti anche nell'industria tessile, che una volta rilasciati nell'ambiente si trasformano in una sostanza pericolosa, il nonilfenolo (NP); il nonilfenolo è persistente perché non si degrada facilmente, bioaccumulante perché si accumula lungo la catena alimentare e capace di alterare il sistema ormonale dell'uomo anche a livelli molto bassi; la raccomandazione 92/8 della PARCOM (Oslo and Paris Commissions, Convenzione intergovernativa per la protezione dell'ambiente marino del nord-est Atlantico) ha proposto la messa al bando dei NPE per gli usi domestici a partire dal 1995 e per gli usi industriali dal 2000; a queste raccomandazioni sono seguiti provvedimenti nazionali: molti Paesi hanno drasticamente limitato l'uso degli APE (Svezia, Belgio, Inghilterra, Germania, Olanda e altri), mentre la Svizzera li ha del tutto banditi; in Italia non è stata ancora emanata una normativa specifica; sulla base delle informazioni disponibili, tuttavia, risulta che le industrie operanti nel territorio nazionale abbiano aderito alla raccomandazione di interrompere l'uso dei NPE nei prodotti per uso domestico (dipartimento della prevenzione, Ministero della salute); in una ricerca fatta dall'Istituto superiore di sanità del 2001 dal titolo «Alchilfenoli: valutazione dei rischi per gli ecosistemi acquatici e per la salute umana con particolare riferimento agli effetti endocrini» vengono ipotizzate associazioni con aumenti dell'incidenza di patologie dell'apparato riproduttivo maschile quali seminomi, malformazioni (ipospadia, criptorchidismo) e alterazioni dei parametri seminali e di conseguenza della fertilità in alcune aree dei Paesi industrializzati; riguardo alla salute riproduttiva femminile, gli EDC possono rappresentare un fattore di rischio per patologie quali l'abortività spontanea e la pubertà precoce; i dati sperimentali concordemente indicano lo sviluppo prenatale e postnatale come fasi particolarmente vulnerabili agli effetti degli EDC; sempre secondo questa ricerca, gli AF sono composti idrofobici, con valori di Kow di 4,0 e 4,6 rispettivamente per NF e OF, e sono caratterizzati da elevata persistenza ambientale; vengono considerati contaminanti ubiquitari dell'ambiente acquatico, ove tendono ad associarsi al particolato e ai sedimenti, NF e NPE sono stati riscontrati in acque superficiali, dolci e marine, sotterranee, nei sedimenti, e in acque degli affluenti ed effluenti degli scarichi fognari; il mercato internazionale di capi d'abbigliamento permette che tracce di sostanze pericolose vengano ritrovate nei prodotti di consumo venduti nei Paesi importatori, dove spesso questi stessi composti sono stati vietati; è il caso dell'Europa dove l'entrata in vigore della direttiva quadro sulle acque, nel 2001, ha posto le basi per adottare misure in grado di prevenire le emissioni di nonilfenolo nei corpi idrici entro 20 anni; a questo assetto normativo si è aggiunta, nel 2003, direttiva sulla limitazione di uso e mercato di alcune sostanze pericolose (fra cui nonilfenolo, nonilfenoli etossilati e cemento) e poi, nel 2006, il regolamento REACH (registrazione, valutazione e autorizzazione dei composti chimici) che detta norme più stringenti sull'uso di molte sostanze chimiche; pur essendo vietato l'utilizzo di tali sostanze da parte dell'Unione europea, il contenuto di nonilfenoli nei capi importati ed il loro successivo lavaggio è comunque una fonte di inquinamento per le acque del territorio europeo; gli impianti di depurazione non riescono a trattenere queste sostanze che, una volta disperse in acqua, si trasformano in nonilfenoli–: quali iniziative intendano avviare i Ministri interrogati, ognuno per quanto di competenza, per impedire che nei prodotti tessili vi siano sostanze pericolose, estendendo a tal fine la restrizione riguardante il nonilfenolo (NP) e nonilfenoli etossilati (NPE) anche ai prodotti importati da Paesi non facenti parte dell'Unione europea. (5-02408)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02408 presentata da DAGA FEDERICA (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 20/03/2014
Camera dei Deputati
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02408 presentata da DAGA FEDERICA (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 20/03/2014
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
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BUSTO MIRKO (MOVIMENTO 5 STELLE)
DE ROSA MASSIMO FELICE (MOVIMENTO 5 STELLE)
SEGONI SAMUELE (MOVIMENTO 5 STELLE)
TERZONI PATRIZIA (MOVIMENTO 5 STELLE)
VIGNAROLI STEFANO (MOVIMENTO 5 STELLE)
ZOLEZZI ALBERTO (MOVIMENTO 5 STELLE)
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