INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01597 presentata da GRIMOLDI PAOLO (LEGA NORD E AUTONOMIE) in data 27/11/2013

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Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01597 presentato da GRIMOLDI Paolo testo di Mercoledì 27 novembre 2013, seduta n. 126 GRIMOLDI . — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che: la ripartizione modale del traffico merci nel nostro Paese è sbilanciato per l'86,3 per cento su strada, il 9,1 per cento su ferrovia, il 4,5 per cento su gasdotti e lo 0,1 su vie navigabili; tale sbilanciamento ha ripercussioni negative sull'ambiente, aggravando i problemi di inquinamento atmosferico da polveri sottili cui è soggetta soprattutto la pianura padana, anche a causa della particolare conformazione geomorfologica del territorio; le nuove linee di sviluppo dei trasporti, sia a livello europeo sia a livello nazionale, puntano sulla razionalizzazione modale dei traffici quale azione essenziale per garantire sia l'efficacia dei sistemi della mobilità di persone e cose sia il rispetto dell'ambiente e della sicurezza; le idrovie offrono attualmente una riserva di capacità notevolissima a condizione di essere integrata in un sistema di trasporto combinato, proponendo vantaggi in tema di sicurezza e di rispetto dell'ambiente: si stima che i costi esterni (che conglobano quelli relativi a inquinamento – acqueo aereo del suolo acustico – a consumo di territorio a incidenti) relativi alla navigazione interna siano per tkm di merce trasportata 1/18 di quelli della strada; in effetti il costo del trasporto su idrovia, per alcune merci adatte ad essere avviate per idrovia, è, per tkm di merce movimentata, sensibilmente minore a quelli su ferrovia e soprattutto su strada; rispetto a quest'ultima esso può esser ritenuto, in Italia, del 20-30 per cento inferiore; in attuazione del piano generale dei trasporti la legge 380 del 1990 ha previsto la realizzazione del sistema idroviario padano veneto. La stessa legge ha definito il sistema idroviario padano veneto di preminente interesse nazionale e ne ha attribuito la realizzazione alla competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti; inoltre, la legge ha definito procedure particolari per la formazione del piano di attuazione e per la progettazione degli interventi, prevedendo la partecipazione delle regioni. Il decreto legislativo 31 marzo 1998, n.112, ha conferito alle regioni Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto la gestione del sistema idroviario; con due leggi del 1998, la n.194 e la n.413, la legge n.388 del 2000 (finanziaria 2001) e la legge n.350 del 2003 (finanziaria 2004) sono stati stanziati circa 600 milioni di euro (al lordo degli interessi per i mutui) per il potenziamento e l'adeguamento alla classe Va CEMT della rete idroviaria esistente; le idrovie del sistema idroviario padano veneto oggi in esercizio per il traffico di merci e per navigazione turistica sono le seguenti: Po da Pavia a mare (esiste un traffico regolare di merci solo nel tratto a valle di Cremona, svolgendosi tra Pavia, Piacenza e Cremona, come sul Ticino, solo movimenti locali di inerti e limitata navigazione turistica a causa della limitazione imposta alla navigazione dai bassi pescaggi e dalla non funzionalità della conca di Isola Serafini – PC, per l'abbassamento dell'alveo del fiume): Cremona – Volta Grimana 245 chilometri; fiume Mincio da Mantova al Po 21 chilometri; canale Po – Brondolo (dal Po a Chioggia) 19 chilometri; Idrovia Litoranea Veneta: da Portegrandi a foce Isonzo 127 chilometri (solo navigazione da diporto); canale Milano – Cremona, da Cremona a Pizzighettone 14 chilometri; Idrovia Ferrarese (da Pontelagoscuro a Portogaribaldi) 70 chilometri; idrovia Fissero – Tartaro – Canal Bianco – Po di Levante 135 chilometri (da Mantova – al mare); tutte queste idrovie citate richiedono interventi più o meno importanti di sistemazione e adeguamento; alle idrovie indicate nel tracciato del sistema idroviario padano veneto vanno aggiunti i canali della laguna Veneta e cioè quelli che collegano i porti di Venezia e Chioggia a Brondolo; nonostante l'incremento del traffico merci sul sistema idroviario, il traffico per navigazione interna rappresenta comunque una percentuale molto bassa del movimento merci nazionale e ciò a causa delle opere infrastrutturali necessarie per lo sviluppo del settore; una delle idrovie importantissime per lo sviluppo del traffico merci e del trasferimento su altri modi di trasporto del traffico stradale è il canale Milano – Cremona; l'A.I.Po stima tra i 2,5 e i 3 miliardi di euro l'investimento per il completamento degli interventi del sistema idroviario padano veneto, ma la sistemazione delle idrovie esistenti e la realizzazione di alcuni tratti indispensabili per la funzionalità dell'intero sistema richiede un impegno finanziario molto inferiore; una delle idrovie importantissime per lo sviluppo del traffico merci e del trasferimento su altri modi di trasporto del traffico stradale è il canale Milano – Cremona; il collegamento idroviario con Milano, aperto alle moderne navi da carico fluviali, è uno degli obiettivi più antichi e ambiziosi della navigazione interna. Il Consorzio preposto alla costruzione del canale Milano Cremona Po, costituito nel 1941 è stato sciolto il 31 dicembre 2000. Sinora è stato costruito solo un tratto di canale che arriva a Pizzighettone (CR), lungo circa 13 chilometri, con caratteristiche adatte alle navi della V classe CEMT. Su questo tratto è attivo il porto pubblico di Cremona e alcune banchine private di aziende site in fregio all'idrovia; ultimamente, l'intervento relativo all'hub interportuale sistema idroviario padano-veneto è stato inserito nel 10° allegato infrastrutture al documento di economia e finanza; esiste uno studio di fattibilità e il soggetto competente è individuato nell'Agenzia interregionale per il fiume Po – A.I.Po–: se il Ministro non ritenga improrogabili, per il contenimento del traffico su strada e l'eliminazione o il decremento degli impatti ambientali che esso comporta per la pianura padana, la realizzazione degli interventi di sistemazione del sistema idroviario padano-veneto, ed in particolare del canale Milano-Cremona, e se intende adoperarsi, per quanto di competenza, per l'individuazione delle risorse finanziarie occorrenti per la realizzazione di tale sistema. (5-01597)
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