INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07682 presentata da ALOI FORTUNATO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19970219

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Al Ministro dei beni culturali e ambientali. - Per sapere: quali passi concreti siano stati compiuti dal ministero dei beni culturali e ambientali al fine di ottenere la restituzione della statua in marmo della Dea in trono, Persefone, attualmente custodita nel Friedrichmuseum di Berlino, in ottemperanza alle norme comunitarie ed alla luce di una recente risoluzione dell'Onu, sottoscritta da tutti gli Stati membri, che ha riaffermato il diritto dei Paesi alla restituzione delle opere d'arte di cui sono stati depredati. Si fa presente, a tal fine, che la statua, stupendo esempio dell'arte magnogreca, era stata ritrovata nel 1905 nel territorio di Locri (in localita' Scannapieco), trasportata clandestinamente su un carro fino a Marina di Gioiosa e di qui, per nave, a Taranto, dove venne tenuta nascosta per un anno, ed infine, dopo essere stata trasferita ad Eboli ed a Salerno, esportata illegalmente in Germania, dove il Kaiser Guglielmo II ne propugno' l'acquisto all'asta, nel 1915, contribuendo con meta' della somma necessaria (un milione di marchi). Giova ricordare, a tal proposito, che gia' alla fine degli anni Sessanta il comune di Locri aveva chiesto ufficialmente la restituzione della statua alla Repubblica democratica tedesca, senza peraltro ricevere mai alcuna risposta; se sia possibile esaminare gli atti dell'inchiesta promossa dalla magistratura a seguito delle rivelazioni di Giovanni Giovinazzo, relative al trafugamento della statua, auspicando che i competenti uffici del ministero vogliano promuovere nuove e piu' approfondite ricerche sulla Persefone, alla luce delle piu' recenti metodologie dell'indagine scientifica e, soprattutto, sulla scorta dei dati nuovi emersi dal difficile restauro di conservazione, appena compiuto a Berlino da parte di esperti italiani dell'Istituto centrale del restauro. Come e' noto esiste una ormai invecchiata attribuzione a Taranto della sua provenienza, operata da alcuni studiosi che non potevano essere a conoscenza delle rivelazioni suddette o non hanno prestato alcuna fede alle propagazioni orali che di tale trafugamento si erano avute sin dagli inizi del secolo nella Locride ed accolte, tra l'altro, anche da Corrado Alvaro in L'eta' breve (1946) e Mastrangelina (postumo). La restituzione, richiesta insistentemente nel corso di questo decennio da parte di alcune prestigiose associazioni culturali della provincia reggina, e per la quale l'allora Presidente della Repubblica Saragat si era gia' adoperato, costituirebbe un atto di giustizia nei confronti di una terra depredata da sempre, e soprattutto in termini di memoria storica e di identita' collettiva. L'interrogante fa infine presente che, nella XII legislatura ha gia' presentato un atto ispettivo sulla medesima questione, rimasto senza risposta. (4-07682)
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