INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05552 presentata da PARENTELA PAOLO (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 16/07/2014

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-05552 presentato da PARENTELA Paolo testo di Mercoledì 16 luglio 2014, seduta n. 265 PARENTELA , NESCI , DIENI , GALLINELLA , BUSTO , DAGA , GAGNARLI , L'ABBATE , SEGONI , MASSIMILIANO BERNINI , BARBANTI e TOFALO . — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che: nel 1998, considerata la situazione di assoluta gravità della depurazione delle acque reflue in Calabria, la Presidenza del Consiglio dei ministri aveva dichiarato lo stato di emergenza anche nel settore delle acque reflue, dopo averlo già fatto per quello dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, con ordinanza Presidenza del Consiglio dei ministri n.2696 del 21 ottobre 1997; oggi, secondo il rapporto «Depurazione in Calabria: Tempo (quasi) scaduto» realizzato da Legambiente, Cittadinanzattiva e Unione nazionale dei consumatori rivela che in Calabria sono 18 gli agglomerati, che comprendono circa 90 comuni della regione, sotto procedura di infrazione dell'Unione europea perché non hanno adeguati sistemi fognari, non garantiscono un efficace sistema di depurazione o non tengono in considerazione il dimensionamento degli impianti e delle variazioni di carico legate ai flussi turistici, soprattutto nei mesi estivi; secondo l'ultimo censimento dell'Istat sullo stato del servizio a livello nazionale, in Calabria la provincia che ha la peggiore copertura dal servizio di depurazione è Vibo Valentia con solo il 40,9 per cento di abitanti serviti da un sistema di depurazione di tipo secondario o terziario; segue Cosenza con il 44,3 per cento e Reggio Calabria con il 48,2 per cento; nel 2012 l'Arpacal ha eseguito 316 controlli su 126 depuratori su un totale di oltre 700 impianti presenti in tutta la regione. In provincia di Reggio Calabria nel 2012 su 65 controlli eseguiti (31 depuratori di 25 comuni) solo il 28 per cento è risultato conforme; anche il quadro della depurazione calabrese che emerge dalla «Relazione territoriale sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti nella Regione Calabria» della Commissione parlamentare di inchiesta, approvata nel maggio 2011, è molto critico e denuncia la grave situazione in cui versano gli impianti, dai depuratori di Gioia Tauro, di Lamezia Terme e del crotonese, alle fiumare calabre in cui i NOE hanno riscontrato diversi scarichi abusivi e l'inquinamento del litorale tirrenico. Inoltre, nel vibonese è emerso il mancato allaccio ai depuratori. Tutto questo nonostante vi sia stato un commissariamento dal 1998 al 2008 per l'emergenza ambientale; al primo gennaio 2016 scatteranno le sanzioni che l'Unione europea ha comminato all'Italia, con sentenza definitiva, per non aver costruito sistemi di depurazione adeguati. I comuni calabresi coinvolti dalle sanzioni sarebbero 90. Le multe saranno salate, una quota una tantum da pagare immediatamente, calcolata sulla base del prodotto interno lordo nazionale e che potrebbe essere di quasi 10 milioni euro, e una ammenda giornaliera, calcolata sulla base della mora tra la data di messa in regola e la data di esecutività della sentenza, che potrebbe andare da 11 mila a 700 mila euro al giorno. Un salasso che sembra inevitabile, considerando che città ed aggregati urbani messi sotto accusa dall'Unione a causa del sistema fognario inadeguato sono oltre 800 in tutto il Paese. La situazione più critica è nel Mezzogiorno dove non sono in regola città come Agrigento, Avellino, Benevento, Campobasso, Crotone, Isernia, Napoli, Reggio Calabria e Salerno. Nel centro, tra le città sotto accusa ci sono Chieti e Piombino, mentre al Nord Ventimiglia, Sanremo e Genova coprono praticamente tutto l'arco del golfo. A Est, Vicenza e Monfalcone; a Roma, in data 9 luglio 2014, come riportato da fonti stampa, si è tenuta una riunione tecnica a palazzo Chigi presso la sede della struttura di missione della Presidenza del Consiglio dei ministri contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche. Sempre secondo fonti stampa i lavori sono stati coordinati dal capo della struttura Erasmo D'Angelis e dal direttore Mauro Grassi a cui hanno partecipato anche la presidente facente funzioni della regione Calabria, Antonella Stasi, i rappresentati dei Ministeri, della protezione civile nazionale e delle diverse strutture anche locali competenti. Sul fronte della depurazione delle acque si sarebbero avviate le verifiche sulle difficoltà riscontrate nella realizzazione degli impianti che, solo una volta progettati e realizzati, consentirebbero all'Italia con diversi step, di ridurre le sanzioni attualmente previste dalla procedura d'infrazione che l'Unione europea ha aperto per il mancato rispetto della normativa sul trattamento delle acque; quanto disposto dall'articolo 155 del decreto legislativo n.152 del 2006, il quale afferma chiaramente che «Le quote di tariffa riferite ai servizi di pubblica fognatura e di depurazione sono dovute dagli utenti anche nel caso in cui manchino impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi. Il gestore è tenuto a versare i relativi proventi, risultanti dalla formulazione tariffaria definita ai sensi dell'articolo 154, a un fondo vincolato intestato all'Autorità d'ambito, che lo mette a disposizione del gestore per l'attuazione degli interventi relativi alle reti di fognatura ed agli impianti di depurazione previsti dal piano d'ambito», appare grave a parere degli interroganti, che tali interventi di fognatura e depurazione in molti comuni tuttora non siano stati effettuati; numerose sono le segnalazioni in Calabria che ogni giorno arrivano da molti i bagnanti e turisti in questo periodo estivo i quali denunciano sia sul versante jonico che tirrenico la presenza di schiuma in mare, macchie nere galleggianti e liquami di ogni tipo. La Guardia costiera è impegnata in questi giorni a rispondere a centinaia di segnalazioni dei cittadini ed a prelevare campioni al fine di esaminarli; da notizie stampa, proprio in questi giorni è emerso che sei depuratori sono stati sequestrati dal personale della guardia costiera di Vibo Valentia nel corso di controlli compiuti in provincia di Catanzaro. Il sequestro è stato disposto dal sostituto procuratore di Lamezia Terme, Santo Melidona. I depuratori sequestrati sono quelli di Nocera Terinese, San Pietro a Maida ed i quattro impianti di Serrastretta. Nel corso dei controlli è emerso il malfunzionamento dei depuratori, con problemi relativi allo smaltimento dei fanghi; la procura di Castrovillari ha sottoposto a sequestro penale preventivo l'impianto di depurazione del comune di Mirto Crosia, sito in località Pantano Martucci in quanto è stato accertato il cattivo funzionamento del sistema di depurazione delle acque, anche a causa di problemi riscontrati alle vasche di sedimentazione e al sistema di clorazione, ovvero alla parte finale del ciclo depurativo; l'ultima inchiesta portata a termine dagli uomini del Corpo forestale dello Stato mette nuovamente in luce la cattiva gestione in otto comuni dello Jonio Cosentino (Corigliano, Bocchigliero, Caloveto, Rossano, Campana, Terravecchia, Longobucco e Paludi) sono infatti stati trovati depuratori mal funzionanti, il che ha portato all'emissione di 27 avvisi di garanzia. Quello che maggiormente stupisce, a parere degli interroganti, è che l'inchiesta segue quella dello scorso anno denominata «Calipso» e che questi nuovi avvisi di garanzia si aggiungono a quelli emanati in quell'occasione quando i militari diedero delle precise prescrizioni agli amministratori pubblici che puntualmente sono state disattese; le indagini della procura della Repubblica continuano anche per l'impianto di depurazione del Corace a Catanzaro, dove si effettuavano operazioni poco corrette con lo smaltimento abusivo di fanghi dalle vasche direttamente nel fiume Corace; tutto ciò a parere degli interroganti provoca un impatto sul territorio negativo in termini ambientali, salutari, turistici ed economici–: se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa; quali iniziative urgenti di competenza il Ministro interrogato intenda porre in essere per affrontare il grave problema per la salute e per l'ambiente messo in evidenza dal ricorso presentato dalla Commissione europea contro l'Italia relativamente al trattamento delle acque reflue urbane al fine di scongiurare l'avvio una nuova procedura d'infrazione, che potrebbe comportare per lo Stato italiano l'applicazione in caso di condanna di sanzioni pecuniarie; se intenda chiarire dettagliatamente quale piano programmatico si è delineato nell'ambito della riunione tecnica svolta a Palazzo Chigi insieme ai funzionari della regione Calabria; se e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere, considerata la grave situazione in cui versano gli impianti di depurazione e i numerosi scarichi abusivi scoperti da privati cittadini e dal NOE in Calabria; se non ritenga opportuno promuovere diverse e precise ispezioni del comando Carabinieri per la tutela dell'ambiente per controllare la regolarità sullo smaltimento dei fanghi derivanti dai depuratori; se risulti agli atti quali provvedimenti adottò, allora, il commissario delegato e per quali motivi non siano emersi miglioramenti; se non ritenga urgente rafforzare le politiche ambientali per la tutela e la gestione sostenibile delle risorse idriche attraverso il monitoraggio, la valutazione dello stato, la definizione degli obiettivi e infine il programma di misure da attuare; se non ritenga opportuno assumere ogni iniziativa di competenza per stabilire in sede europea che le spese per interventi di messa a norma degli impianti di depurazione non siano sottoposte alle norme relative al patto di stabilità. (4-05552)
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Camera dei Deputati 
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20140716 
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
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BARBANTI SEBASTIANO (MOVIMENTO 5 STELLE) 
BERNINI MASSIMILIANO (MOVIMENTO 5 STELLE) 
BUSTO MIRKO (MOVIMENTO 5 STELLE) 
DAGA FEDERICA (MOVIMENTO 5 STELLE) 
DIENI FEDERICA (MOVIMENTO 5 STELLE) 
GAGNARLI CHIARA (MOVIMENTO 5 STELLE) 
GALLINELLA FILIPPO (MOVIMENTO 5 STELLE) 
L'ABBATE GIUSEPPE (MOVIMENTO 5 STELLE) 
NESCI DALILA (MOVIMENTO 5 STELLE) 
SEGONI SAMUELE (MOVIMENTO 5 STELLE) 
TOFALO ANGELO (MOVIMENTO 5 STELLE) 
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