INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04253 presentata da RICCIOTTI PAOLO (RINNOVAMENTO ITALIANO) in data 19961015

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Al Ministro dei beni culturali ed ambientali con incarico per lo sport e lo spettacolo. - Per sapere - premesso che: in data 8 agosto 1996 il Governo ha emanato il decreto n. 439 recante tra l'altro disposizioni in tema di commissioni consultive del dipartimento dello spettacolo presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. Il decreto sostituisce le commissioni consultive per il teatro di prosa, per la musica, per il cinema ed il comitato per il credito cinematografico composte attualmente da rappresentanti di tutte le categorie interessate con commissioni composte da 6 membri scelti tra esperti, nominati con decreto dall'autorita' di Governo competente per lo spettacolo (onorevole Veltroni); di conseguenza il decreto non e' in linea con gli orientamenti programmatici del Governo come dichiarati dall'onorevole Veltroni alle competenti commissioni parlamentari in materia di spettacolo in data 3 luglio 1996; il decreto e' in contraddizione con la legge 203 del 30 maggio 1995 votata dal Governo Dini, sostenuto dalla stessa maggioranza dell'attuale Governo, che tra l'altro prevede: "le regioni concorrono alla elaborazione ed alla attuazione della politica nazionale e comunitaria in materia di spettacolo nonche' alla definizione dei criteri per la ripartizione delle risorse (articolo 1 comma 3) indicando quindi un'elaborazione contestuale e parallela tra Stato e regioni delle norme di riforma; il decreto cancella la tanto auspicata commissione danza prevista dalla citata legge 203 del 1995 penalizzando un intero settore; la necessita' urgente di provvedere ad una riforma globale del settore spettacolo superando prioritariamente le odierne problematiche connesse al "consenso politico", agli "interessi corporativi", alle "interferenze burocratiche" -: se non si ritenga doveroso seguire gli orientamenti programmatici del Governo e quanto tracciato dalla legge 203 del 1995 ispirando la riforma ai modelli europei caratterizzati dalla distinzione tra compiti di indirizzo e controllo, che spettano al Parlamento ed al Governo, e compiti di gestione affidati ad un'istituzione tecnica distinta e separata dal potere politico, titolare dell'erogazione dei fondi stanziati dal Governo; conseguentemente le decisioni circa la ripartizione dei fondi sarebbero cosi' sottratte ad eventuali pressioni assicurando l'autonomia della cultura e la qualificazione delle attribuzioni nel rispetto di quanto previsto dagli articoli 9 e 33 della Costituzione "la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura...", "l'arte e la scienza sono libere...". (4-04253)
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