INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03982 presentata da LOMAGLIO ANGELO MARIA ROSARIO (SINISTRA DEMOCRATICA. PER IL SOCIALISMO EUROPEO) in data 13/06/2007

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-03982 presentata da ANGELO MARIA ROSARIO LOMAGLIO mercoledì 13 giugno 2007 nella seduta n.169 LOMAGLIO. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che: i lavori per il raddoppio ferroviario della dorsale tirrenica Messina-Palermo hanno avuto inizio nel lontano 1985; allo stato attuale, però, risulta funzionante l'attraversamento del traforo dei Monti Peloritani fino alla stazione di Rometta nonché la tratta San Filippo del Mela-Patti, mentre sono ancora in fase di completamento i lavori relativi alla tratta Rometta-San Filippo del Mela; il contratto di programma, settennale, tra Ministero dei Trasporti e della Navigazione e le Ferrovie dello Stato, firmato il 25 marzo 1996 dopo l'approvazione del CIPE del 13 marzo 1996, la cui decorrenza è stata stabilita dal 1 o gennaio 1994 al 31 dicembre 2000, oltre ad aver destinato le risorse finanziarie a favore delle tratte Messina-Patti e Fiumetorto-Cefalù ed aver sancito il raddoppio ferroviario Palermo-Messina, ha consentito il finanziamento della tratta Cefalù-Castelbuono; nell'accordo di programma quadro sottoscritto dal Ministero delle infrastrutture, R.F.I. e il Presidente della Regione on. Salvatore Cuffaro, nell'ottobre del 2001, tuttavia, pur prevedendo il completamento del raddoppio sulla direttrice Palermo-Messina, non è stata destinata, a favore della medesima, alcuna risorsa finanziaria; nel luglio del 2002 è avvenuta la sciagura ferroviaria di Rometta Marea che ha causato la morte di otto persone ed il ferimento di altre quaranta. Ciò ha determinato una netta presa di posizione dell'allora Ministro per le infrastrutture Pietro Lunardi che, in quell'occasione, dichiarò che l'ammodernamento della dorsale con il completamento del raddoppio sarebbe stata la priorità del Governo; con nota del Ministero dei Trasporti del 28 febbraio 2002 prot. n. 11739/2002/S.P., è stato comunicato all'On. Presidente della Regione Sicilia e al coordinamento dei Sindaci (costituitosi nel 1996) che il completamento di tutta la dorsale, già inserito nelle opere strategiche di cui alla legge n. 443/2001 (Legge Obbiettivo) era stato approvato anche dal CIPE e che presto sarebbe stato avviato il progetto di completamento che avrebbe compreso anche la tratta Patti-Castelbuono il cui costo secondo le prime stime di R.F.I. sarebbe stato di 4.300 milioni di euro e la cui progettazione sarebbe stata completata entro l'anno 2002; il coordinamento dei Sindaci unitamente a tutte le forze sociali ha ripetutamente chiesto al Presidente della Regione Sicilia (a tal proposito esiste una copiosa corrispondenza), la rivisitazione del richiamato accordo di programma del 2001 per reperire e destinare le necessarie risorse finanziarie; in data 25 giugno 2002, su iniziativa di tutti i Deputati della Provincia di Messina è stata presentata all'Assemblea Regionale una mozione attraverso la quale il Governo Regionale si è impegnato a promuovere tutti gli atti idonei a reperire le risorse finanziarie necessarie al completamento della dorsale tirrenica Messina-Palermo; con nota del 28 maggio 2004, il Gruppo R.F.I. ha comunicato alla Presidenza della Regione Siciliana di aver avviato lo studio di fattibilità relativo al raddoppio della tratta Patti-Castelbuono; a favore e per il sostegno delle iniziative ispirate ad ottenere il completamento del raddoppio su tutta la dorsale sono state votate e approvate 38 delibere di altrettanti consigli comunali ed analoga delibera ha approvato il Consiglio della Provincia Regionale di Messina; da diversi anni è circolata la notizia secondo la quale il Gruppo R.F.I. in accordo con lo Stato e la Regione Sicilia, ha proposto un collegamento a doppio binario su nuovo percorso tra Castelbuono e Catania, di fatto in alternativa al completamento della dorsale tirrenica; a tutt'oggi gli impegni assunti dalla Regione Sicilia, dal Ministero alle Infrastrutture e dal Gruppo R.F.I. in ordine alla necessità strategica di ammodernare la dorsale tirrenica, con il completamento del raddoppio, sono stati disattesi. Naturalmente, qualora l'opera non venisse realizzata o venisse rinviata ciò rappresenterebbe un passo indietro rispetto alle speranze di sviluppo e di modernità della Provincia di Messina che vedrebbe penalizzato il proprio territorio il quale ha delle alte potenzialità di crescita economica, turistica e occupazionale. Di primaria importanza appare, inoltre, l'esigenza di rendere competitiva la zona attraverso l'adozione di un modello di trasporto sostenibile in grado di tutelare ed esaltare la qualità ambientale dei luoghi ed il livello di vivibilità dei paesi; nei prossimi giorni tra il Ministero per le infrastrutture, il Governatore della Regione Sicilia e Rete ferroviaria italiana si dovrà modulare un accordo di programma quadro contenente il piano strategico delle opere da realizzare nell'isola; tuttavia, il piano delle priorità diffuso dal Ministero delle Infrastrutture su proposta del Gruppo R.F.I. esclude la possibilità di completare il raddoppio della più volte richiamata dorsale tirrenica; per di più, è attualmente in atto un pericoloso arretramento dal territorio da parte di Trenitalia che, in questi giorni, nonostante le proteste e le manifestazioni ha confermato di voler procedere a ridurre i treni a lunga percorrenza, sulla dorsale tirrenica, da e per la Sicilia -: se il Ministro competente intenda attivarsi per promuovere ogni iniziativa utile, volta alla realizzazione di un'importante infrastruttura strategica e assolutamente necessaria per lo sviluppo della Regione Sicilia, senza la quale si resterebbe in uno stato di perenne marginalizzazione rispetto al contesto nazionale e internazionale posto che il raddoppio della dorsale ferroviaria, al contrario, avrebbe delle ricadute assolutamente favorevoli a livello economico, occupazionale, turistico e culturale dell'intera Regione.(4-03982)
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