INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02233 presentata da ZANELLA LUANA (VERDI) in data 22/01/2007

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-02233 presentata da LUANA ZANELLA lunedì 22 gennaio 2007 nella seduta n.095 ZANELLA. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che: nell'ambito delle aree di mitigazione ambientale del Passante autostradale di Mestre previste nel progetto definitivo dell'opera, che sommano a circa 890.000 metri quadri, secondo quanto dichiarato dall'ANAS s.p.a., sono previsti più tipi di interventi quali: area filtro con una doppia siepe alberata lungo l'asse stradale che prevede la messa a dimora ogni 100 metri lineari di 20 alberi di media grandezza ed 80 cespugli; area di fitodepurazione con specifiche essenze di canneto ed alberatura; area di forestazione con l'impianto di circa 34.000 alberi di prima grandezza. Dovrebbero essere messe a dimora circa 57.000 alberature di 1 a e 2 a grandezza nonché 51.000 cespugli. Nel progetto definitivo approvato sono previste barriere antirumore artificiali per un'estensione di oltre 20 chilometri e oltre 16 chilometri per quelle in verde. Tutti gli interventi menzionati sono finanziati nell'ambito del progetto del Passante di Mestre (atto Senato, risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 014 all'interrogazione 4-00233 presentata da Donati); il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha istituito una apposita commissione per il monitoraggio continuo dell'intervento e la verifica delle prescrizioni impartite dalla Commissione speciale VIA; ogni giorno transitano sulla Tangenziale di Mestre circa 150.000 veicoli e di questi circa il 30 per cento è costituito da automezzi pesanti. Ogni anno il volume complessivo di traffico aumenta, con tassi che negli scorsi anni si aggiravano al 4,5 per cento; il danno subito dagli abitanti in relazione al carico impattante dell'infrastruttura è ancora sottovalutato nonostante la ricaduta in termini di inquinamento atmosferico ed acustico sulla città e in misura maggiore nelle zone più vicine alla tangenziale sia ampiamente descritta da numerose rilevazioni empiriche nonché da studi modellistici del Dipartimento Provinciale di Venezia dell'ARPAV; recentemente è stato raggiunto un accordo tra Società Autostrade di Venezia e Padova, Regione Veneto, Comune di Venezia e Provincia di Venezia, per la realizzazione di opere di mitigazione ambientale per un importo di euro 18.000.000; le opere di mitigazione ambientale finora realizzate lungo la tratta di tangenziale in concessione ad Autovie Venete, non sono sufficienti al raggiungimento di un'accettabile riduzione del danno patito da tutti i residenti nella zona. Dalle analisi fonometriche eseguite sulla tratta di Autovie vi sono situazioni al di sopra dei limiti di legge sia dentro che fuori della fascia di rispetto: in relazione ai riscontri empirici della variazione della situazione acustica correlata all'apertura della terza corsia, va osservato che quattro rilevazioni effettuate in due punti della tangenziale dal Dipartimento Provinciale di Venezia dell'ARPAV prima e dopo l'attivazione della terza corsia, ove non erano state installate barriere fonoassorbenti, hanno evidenziato un peggioramento del rumore di circa 0,5-1 dB (via Delle Querce gennaio 2003 e maggio 2004, via Goito gennaio 2003 e luglio 2004); secondo la Valutazione di inquinamento acustico effettuata dal Dipartimento Provinciale di Venezia dell'ARPAV in via Terraglietto n. 192/H nel periodo 12-19 marzo 2004. L'esito indica una media settimanale di 57 dB diurni e 52,5 notturni; questa posizione è a 370 metri circa dall'asse della tangenziale e a 170 circa metri dallo svincolo Terraglio; in base alla zonizzazione acustica, al momento della misurazione non ancora in vigore, ma attualmente approvata dal Comune di Venezia, questa zona è classificata come area prevalentemente residenziale, per la cui classe (classe II) la legge prevede i limiti di 55 dB diurni e 45 notturni; in ragione della collocazione di questa area e del ricettore ove è stata effettuata la rilevazione (al fondo di ramificazione cieca di via Terraglietto), si può ritenere che la fonte principale, se non esclusiva, di inquinamento acustico, tanto più nelle ore notturne, sia la tangenziale che scorre ad est in rilevato a 6-7 metri sopra il livello campagna; peraltro alcuni abitanti della zona lamentano un peggioramento del rumore dopo l'attivazione della terza corsia; la Valutazione di inquinamento acustico effettuata dal Dipartimento Provinciale di Venezia dell'ARPAV in via Eridesio n. 8 nel periodo 24 marzo-1 o aprile 2004, sottolinea che nella zona del cavalcavia A4-362 di via Eridesio dal lato ovest, come ricavabile dalla tabella analitica delle misurazioni per i diversi orari, i 60 dB sono frequentemente superati nella fascia tra le 5 e le 7 del mattino. Nel progetto definitivo di Autovie Venete per la terza corsia erano previste le barriere, ma sono state stralciate nelle opere esecutive; le valutazioni del Dipartimento Provinciale dell'ARPAV hanno ampiamente dimostrato che il traffico transitante in Tangenziale è la prima fonte di produzione primaria di PM10 emesso da veicoli; queste valutazioni hanno altresì evidenziato come vi sia un gradiente addizionale di inquinamento nelle fasce immediatamente adiacenti all'infrastruttura. A dimostrazione di questo, i dati dei monitoraggi dell'aria effettuati da ARPAV in zona Borgo Forte tra novembre e dicembre 2003 mostrano 26 giorni di superamento dei limiti (con i limiti in vigore dal 2005 diventerebbero 29) su 43 giorni di monitoraggio, il 60 per cento. Più elevati di tutte le altre centraline della città (rispettivamente 14 giorni in via A. Da Mestre, 16 al Parco Bissuola, 20 in via Circonvallazione); analogamente la media (73 microgrammi/metrocubo) è la più alta; per meglio inquadrare la situazione, va ricordato che Autovie Venete ha presentato nel novembre del 2000 un proprio progetto di terza corsia per la tratta di propria competenza (dallo svincolo Terraglio-Mestre Est al «nodo di Alemagna») inviandolo alla Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) nazionale; quindi lo ha ritirato per evitare le prescrizioni del Ministero dell'ambiente e ha fatto eseguire i lavori per la terza corsia a Società delle Autostrade di Venezia e Padova, che aveva un proprio progetto per la terza corsia messo in esecuzione senza V.I.A., completandoli, per quanto riguarda gli interventi di messa in sicurezza stradale e di bonifica ambientale, sulla base di un nuovo progetto esecutivo; questo progetto «esecutivo» ricalcava, ad eccezione della rinuncia all'allargamento del sedime stradale per un tratto di circa 1,5 km, il precedente progetto «definitivo» inviato al Ministero e quindi accantonato. Le suddette prescrizioni del Ministero prevedevano, tra l'altro, «che gli interventi di mitigazione dell'impatto acustico in corrispondenza delle aree abitate a nord e a sud della direttrice autostradale dovranno essere aggiornati in considerazione dei seguenti criteri: (...) 2) all'esterno della fascia autostradale dovranno essere adottati e rispettati i limiti massimi derivanti dalla zonizzazione acustica del territorio, se adottata dalla competente amministrazione comunale e nel caso che la zonizzazione acustica non sia ancora stata adottata, dovranno essere concordati con l'Amministrazione Comunale competente i criteri di classificazione del territorio ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 novembre 1997 ed i relativi massimi di esposizione; 3) gli interventi di mitigazione a tutela degli insediamenti presenti al di fuori della fascia di rispetto dovranno essere dimensionati adottando i valori di qualità di cui all'articolo 7 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 novembre 1997; 4) la previsione dei livelli sonori nella situazione post operam dovrà assumere dati di input relativi alle caratteristiche quantitative e qualitative dei flussi di traffico dimensionalmente coerenti con quelle stesse previsioni evolutive che giustificano l'urgenza dell'intervento in progetto»; secondo quanto risulta all'interrogante, potrebbe verificarsi che Autovie Venete, dopo aver incassato decine di milioni di euro di utili negli ultimi anni, si stia apprestando a lasciare in eredità ai nuovi gestori, probabilmente ANAS, le spese per le opere di mitigazione ambientale lungo la tangenziale che dovranno essere attuate nei dovuti termini di legge; il decreto ministeriale 29 novembre 2000 prevede 18 più 18 mesi per l'individuazione delle zone critiche e per la predisposizione dei piani di contenimento del rumore e quindi 15 anni per il raggiungimento degli obiettivi di risanamento per le infrastrutture esistenti. Dove vengono realizzate nuove infrastrutture o potenziate quelle esistenti, invece, gli interventi di mitigazione dovrebbero essere contestuali, ma in questo caso, con la realizzazione della III corsia Autovie ha utilizzato a suo vantaggio il fatto che non veniva allargato il sedime - se non a tratti per le piazzole di sosta - in quanto la III corsia è stata realizzata sulla preesistente corsia di emergenza. Infatti, come già indicato nel testo, sono state posizionate sì delle barriere acustiche in occasione della realizzazione della III corsia, ma in misura insufficiente (550 metri per lato) e ridotta nell'esecuzione rispetto allo stesso progetto definitivo di autovie e ancor più rispetto alle indicazioni che aveva dato il Ministero dell'ambiente; forse Autovie potrà lasciare un'infrastruttura che non necessita cogentemente a termini di legge urgenti interventi di mitigazione ambientale, ma pur sempre un'infrastruttura sulla quale a fronte dei ricavi realizzati, è stato investito ben poco in termini ambientali e che, per il danno arrecato negli anni alla qualità dell'ambiente e della vita degli abitanti, continuerà a costituire un vulnus nel territorio e quindi ad essere oggetto di perdurante contestazione da parte dei cittadini anche per i gestori a venire oltre che per gli enti locali -: se il Governo sia a conoscenza di questa difficile situazione e del danno che ne deriva ai cittadini della zona; se il Governo non ritenga necessario fare chiarezza sull'esecuzione senza V.I.A. dei lavori della terza corsia (dallo svincolo Terraglio-Mestre Est al «nodo di Alemagna») compiuti da parte della Società delle Autostrade di Venezia e Padova, e completati da Autovie Venete per quanto riguarda gli interventi di messa in sicurezza stradale e di bonifica ambientale, evitando le prescrizioni del Ministero dell'ambiente; se il Governo, visti i disagi causati alla popolazione e la spesa pubblica già sostenuta, non intenda intervenire per chiedere che sia fatta luce sulle inadempienze di Autovie Venete rispetto al mancato raggiungimento di un'accettabile mitigazione ambientale e relativa riduzione del danno.(4-02233)
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