INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01012 presentata da GERARDINI FRANCO (PROG.FEDER.) in data 19940601

Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che: la stampa ha ampiamente riferito sui fatti accaduti a Nereto, localita' in provincia di Teramo, dove il signor Casimirri Mario, proprietario della ditta Manuero 2000, ha licenziato quattro operaie: Antonella Reginella, Miriam Pintos, Alexandra Palestro e Addolorata Scirocale; le suddette lavoratrici si sono iscritte circa due mesi fa alla CGIL per far valere i propri diritti in fabbrica e per questo motivo hanno avuto ripetuti scontri con la proprieta'; la ditta Manuero 2000 occupa circa 30 operaie e produce nel settore manifatturiero (blue jeans) a facon; le quattro operaie sono state licenziate a causa di "... uno stato di tensione tra loro e le altre colleghe, che avrebbe alterato l'ordinato svolgimento del lavoro..."; alcuni giorni precedenti alla data di licenziamento, il signor Casimirri Mario ed alcuni suoi collaboratori avrebbero riferito alle maestranze che entrando le organizzazioni sindacali in fabbrica lui avrebbe chiuso l'edificio, inducendole a contrastare le quattro operaie sindacalizzate nella logica: "o noi, o voi!"; in questi giorni le vicende hanno assunto una dimensione nazionale, al punto di far dichiarare al signor Casimirri Mario che il tutto e' "... pubblicita' e, per giunta, anche gratuita..." inneggiando ad un non ben precisato "nuovo clima" che si affermerebbe tra lavoratori e patronato con l'attuale Governo; sono discutibili le affermazioni del Presidente della Commissione lavoro della Camera dei deputati, onorevole Sartori Marco Fabio, apparse sulla stampa -: se il Ministro del lavoro non ritenga opportuno accertare scrupolosamente gli avvenimenti che hanno interessato l'azienda Manuero 2000 di Nereto; se non ritenga necessario ribadire il ruolo essenziale del sindacato per superare l'attuale grave crisi occupazionale e per creare quel clima di collaborazione e buon senso con le forze imprenditoriali e nell'interesse della collettivita', necessari per una efficace politica per il lavoro e per il risanamento dell'economia; se non ritenga utile avviare un costruttivo ed approndito confronto nel settore manifatturiero tra i grandi gruppi imprenditoriali, i piccoli operatori (faconisti), le organizzazioni sindacali, perche' si superino i profondi squilibri che esistono nel settore e che impediscono, soprattutto ai faconisti, di garantire il rispetto dei contratti di lavoro, considerato i costi irrisori con cui vengono renumerati i prodotti (jeans ed altro) che poi sono rivenduti a prezzi notevolmente piu' alti; se non intenda impegnarsi attivamente perche' vengano superate condizioni di lavoro, ad avviso dell'interrogante, incredibili per migliaia di lavoratrici e lavoratori ed un clima che potrebbe favorire elusioni ed evasioni fiscali in un settore che ha bisogno invece di essere valorizzato e sostenuto con mirati interventi infrastrutturali e politiche di agevolazioni fiscali. (4-01012)