INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00827 presentata da MAZZONI ERMINIA (CCD-CDU BIANCOFIORE) in data 27/09/2001

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Interrogazione a risposta scritta Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00827 presentata da ERMINIA MAZZONI giovedì 27 settembre 2001 nella seduta n. 038 MAZZONI e COZZI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che: con decreto-legge 23 gennaio 2001, n. 5 sono siate adottate dal precedente Governo «Disposizioni urgenti per il differimento di termini in materia di trasmissioni radiotelevisive analogiche e digitali, nonché per il risanamento di impianti radiotelevisivi»; con legge 20 marzo 2001, n. 66 «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 gennaio 2001, n. 5, recante disposizioni urgenti per il differimento di termini in materia di trasmissioni radiotelevisive analogiche e digitali, nonché per il risanamento di impianti radiotelevisivi», è stato modificato il testo del decreto-legge in questione inserendovi l'articolo 2- bis che detta: «La prosecuzione nell'esercizio da parte dei soggetti di cui al comma 2 è subordinata alla verifica del possesso dei seguenti requisiti alla data del 30 settembre 2001: a) se emittente di radiodiffusione sonora in ambito locale a carattere commerciale, la natura giuridica di società di persone o di capitali o di società cooperativa che impieghi almeno due dipendenti in regola con le vigenti disposizioni in materia previdenziale...»; con regolamento emanato dal Ministero delle comunicazioni in data 1 o luglio 2001 sono state stabilite le modalità di attuazione delle disposizioni recate dalla legge citata; tale provvedimento è, a giudizio degli interroganti, lesivo dell'articolo 4 della Costituzione perché condiziona la possibilità del singolo di espletare la propria attività lavorativa nel settore delle radiocomunicazioni, dell'articolo 35 del medesimo testo costituzionale perché non incoraggia il lavoro del cittadino quale piccolo imprenditore di emittente radiofonica privata, dell'articolo 41 della Costituzione poiché limita l'iniziativa economica privata; in applicazione del regolamento e della legge in questione, migliaia di emittenti locali, gestite personalmente dal titolare della concessione, dovranno chiudere od essere cedute ad altri soggetti; quanto poi alle società legittimate alla concessione, esse dovranno assumere un minimo di due dipendenti, con un onere economico difficilmente sostenibile, dal momento che i guadagni medi delle piccole imprese del settore sono inferiori al costo annuo di un solo dipendente e che, comunque, tutte le radio sono già da tempo organizzate con impianti computerizzati che prevedono la gestione con un solo operatore, impianti che diverrebbero dunque inutilizzabili; il danno alle piccole radio si tramuterebbe in danno alle comunità in cui operano per la funzione di utilità culturale e sociale che queste rivestono -: se il Governo non ritenga di assumere le opportune iniziative anche di carattere normativo al fine di prorogare il termine di cui all'articolo 2- bis della legge n. 66 del 2001 e, nel frattempo, di individuare strumenti e procedure atte a tutelare maggiormente la realtà delle piccole emittenti ed i diritti dei soggetti che le gestiscono. (4-00827)
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