INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00787 presentata da FILOCAMO GIOVANNI (FORZA ITALIA) in data 19960605

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_00787_13 an entity of type: aic

Al Ministro dei lavori pubblici. - Per sapere - premesso che: con ordinanza n. 2160 del 1991 il ministro della protezione civile ha assegnato al comune di Caulonia la somma di lire 3.000.000.000 per interventi urgenti, atti a rimuovere le emergenze causate dal fenomeno di dissesto idrogeologico che interessa la rupe, su cui si adagia il centro storico di Caulonia, in provincia di Reggio Calabria; il comune, conseguentemente all'attribuzione della somma predetta, ha affidato, con atto deliberativo n. 373 del 20 settembre 1991, l'incarico ad una commissione tecnica, precedentemente costituita con atto deliberativo n. 489 del 10 maggio 1988, di redigere progetto esecutivo, per l'importo di lire 3.000.000.000, per il risanamento della zona Tinari-Maietta, perche' fortemente interessate e minacciate da incombente pericolo per la pubblica e privata incolumita'; invece, l'appalto esperito dal comune ha riguardato solo ed esclusivamente la zona Tinari per l'intero importo di lire 2.500.000.000 di effettivi lavori, tralasciando la zona Carmine-Maietta e, in data 14 gennaio 1991, sono stati consegnati i lavori alla impresa appaltatrice e, nello stesso giorno, sono stati sospesi per essere addirittura ripresi dopo circa un anno, cioe' il 16 dicembre 1992; durante la fase di espletamento dei lavori in zona Tinari (gennaio 1993), crollava parte di piazza Carmine, fortemente interessata dal fenomeno di dissesto, mentre in via Maietta, con sempre maggiore evidenza, si accentuavano pericolosi segni di cedimento, di fenditure e di avvallamento, quasi all'inverosimile; nonostante i continui gridi di allarme, piu' volte lanciati da un comitato cittadino, spontaneamente costituitosi per l'emergenza frana Carmine-Maietta, nulla si e' fatto a salvaguardia della pubblica e privata incolumita' di fronte ad un simile pericolo; la regione Calabria, nella ripartizione dei fondi previsti dalla legge n. 183 del 1989, con provvedimento n. 600/5^ piano triennale 1994/1996 di aggiornamento schema programmatico, approvato con deliberazione n. 5313 del 29 ottobre 1990, assegnava con riguardo al fenomeno franoso di piazza Immacolata (piazza Carmine)-Maietta lo stanziamento di lire 1.200.000.000 (somma effettivamente irrisoria a fronte della portata del problema da risolvere) e che, ancora oggi, tale somma risulta inutilizzata, mentre, giorno dopo giorno, i pericoli si aggravano per l'effettiva minaccia di crollo di buona parte del centro storico e, con essa, della perdita di vite umane e delle opere d'arte di quelle zone -: perche' uno studio di fattibilita', redatto su incarico del comune e giacente presso il ministero della protezione civile fin dal 1988, per l'importo di lire 13.000.000.000, sia stato finanziato solo per lire 3.000.000.000, tenuto conto anche e soprattutto dei due sopralluoghi effettuati e verbalizzati (maggio 1988, giugno 1990) dalla commissione grandi rischi che ha evidenziato l'indifferibile necessita' di interventi risanatori per l'incombente pericolo per la pubblica e privata incolumita'; perche' la somma di lire 3.000.000.000 sia stata utilizzata solo per gli interventi in zona Tinari e non destinata, come prescritto dall'ordinanza ministeriale n. 2160 del 1991, a rimuovere le emergenze piu' incombenti riguardanti le zone Tinari-Maietta-Carmine; perche' la commissione nazionale di collaudo dei lavori zona Tinari non abbia mai evidenziato che la destinazione dei fondi erogati dal ministero per rimuovere le emergenze piu' incombenti, sono stati tutti investiti e spesi solo in zona Tinari, lasciando irrisolte le emergenze esistenti in altre zone; perche', di fronte alla gravita' del pericolo, il Governo mostri tanta insensibilita' e induca, in tal modo, i cittadini cauloniati, a buon ragione, a non sentirsi tutelati dallo Stato nella salvaguardia delle loro vite, vivendo sotto la continua minaccia di poter esser ingiottiti dall'eventuale, devastante e maleaugurato crollo di parte della rupe, su cui si adagia un centro abitato, peraltro di pregevole valore storico ed artistico che, sotto ogni profilo, e' paragonabile al pregio di Gerace; se intenda attivare tutte le procedure amministrative e di indagine, atte a dimostrare la trasparenza degli interventi effettuati e la responsabilita' per i mancati interventi necessari, urgenti ed indifferibili, ed a garantire ai cittadini di Caulonia la certezza della risoluzione del grave e conclamato pericolo. (4-00787)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
SGARBI VITTORIO (MISTO) 
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