INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/02450 presentata da DI PIETRO ANTONIO (ITALIA DEI VALORI) in data 20120905

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Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02450 presentata da ANTONIO DI PIETRO mercoledi' 5 settembre 2012, seduta n.680 DI PIETRO, DONADI, EVANGELISTI, BORGHESI, PALOMBA e MESSINA. - Al Ministro per i rapporti con il Parlamento. - Per sapere - premesso che: presso il tribunale di Palermo e' in corso un procedimento penale sulla cosiddetta trattativa tra pezzi di Stato e uomini delle istituzioni con la mafia nel biennio 1992-1994, contrassegnato dagli attentati in Sicilia, a Roma e a Firenze; l'inchiesta, chiusa dai pubblici ministeri di Palermo a meta' di giugno 2012, non e' la prima che fa emergere la collusione tra lo Stato e la mafia. Infatti, nel 1998, la sentenza della corte d'assise di Firenze sulle stragi del 1993 certifico' che i colloqui degli allora ufficiali del Ros dei carabinieri Mori e De Donno con l'ex sindaco mafioso di Palermo Vito Ciancimino «avevano tutte le caratteristiche per apparire come una "trattativa", e l'effetto sui capi mafiosi fu quello di convincerli, definitivamente, che la strage era idonea a portare vantaggi all'organizzazione». I giudici di Firenze si spinsero a ipotizzare che i contatti carabinieri-Ciancimino avessero aperto la via all'arresto di Toto' Riina, al prezzo di «sostanziali concessioni ai mafiosi», ad esempio, e' risaputo oggi, l'allentamento del cosiddetto «carcere duro». E scrissero: «Questa eventualita' fa rabbrividire ogni persona avveduta, ma e' inidonea a influenzare questo giudizio che non concerne i contraenti dalla parte di qua di questo ipotetico contratto illecito, ma coloro che, del contratto, sarebbero stati i beneficiari». I contraenti dalla parte di qua sarebbero gli ufficiali dell'Arma e i loro eventuali mandanti politici; i beneficiari, invece, i boss mafiosi, processati e condannati in quella circostanza; i pubblici ministeri di Palermo ritengono di aver composto un altro pezzo del complesso mosaico chiedendo il giudizio anche per alcuni di coloro che stavano «dalla parte di qua», cioe' gli uomini dello Stato: Mario Mori, Giuseppe De Donno, Antonio Subranni, Calogero Mannino, Marcello Dell'Utri. Accusati, ai sensi degli articoli 338 e 339 del codice penale, di «minaccia o violenza a un corpo politico dello Stato», per aver rafforzato la volonta' ricattatoria dei mafiosi nei confronti del Governo. L'accusa formulata dai pubblici ministeri di Palermo da' corpo all'ipotesi avanzata dai giudici di Firenze, che s'erano dovuti fermare agli imputati «della parte di la'», i rappresentanti di Cosa nostra (Toto' Riina, Giovanni Brusca, Leoluca Bagarella, Bernardo Provenzano, Nino Cina'); sono stati, inoltre, indagati per false informazioni ai pubblici ministeri Giovanni Conso e Giuseppe Gargani, e per falsa testimonianza Nicola Mancino; considerato il reato contestato, e' certamente un atto doveroso la costituzione di parte civile del Governo nel procedimento relativo alla trattativa Stato-mafia. Il Governo e', infatti, parte lesa e, come tale, puo' esercitare, secondo la legge, la facolta' riconosciuta alle parti lese di costituirsi parte civile; a giudizio degli interroganti, nel caso specifico tale facolta' e' un dovere. Una decisione in senso contrario sarebbe un grave gesto di disinteresse e incuria nei confronti dello Stato e la dichiarazione che le massime istituzioni dello Stato sono indifferenti, se non contrarie, all'accertamento della verita'; l'udienza preliminare del processo di Palermo e' stata fissata per il 29 ottobre 2012 -: se non si intenda autorizzare la costituzione di parte civile dello Stato, da proporsi gia' nell'udienza preliminare, nel procedimento penale in corso presso il tribunale di Palermo, relativo alla trattativa Stato-mafia, in cui il Governo e' parte lesa. (3-02450)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/02450 presentata da DI PIETRO ANTONIO (ITALIA DEI VALORI) in data 20120905 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 
BORGHESI ANTONIO (ITALIA DEI VALORI) 
DONADI MASSIMO (ITALIA DEI VALORI) 
EVANGELISTI FABIO (ITALIA DEI VALORI) 
MESSINA IGNAZIO (ITALIA DEI VALORI) 
PALOMBA FEDERICO (ITALIA DEI VALORI) 
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3/02450 
DI PIETRO ANTONIO (ITALIA DEI VALORI) 

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MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO RAPPORTI CON IL PARLAMENTO 
20120905 

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