INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00864 presentata da STAJANO ERNESTO (MISTO) in data 19960111

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Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri di grazia e giustizia e dell'interno. - Per sapere - premesso che: da notizie giornalistiche si apprende che il dottor Fabio Salamone richiese il trasferimento alla procura della Repubblica di Brescia a seguito di aspre polemiche con altri magistrati in servizio presso la procura ed il tribunale di Agrigento dove egli aveva in precedenza lavorato per circa quindici anni con funzioni di giudice istruttore prima e di GIP poi; la vicenda trae origine dalle indagini penali a carico del fratello del dottor Fabio Salamone, Filippo, titolare, assieme ad un altro imprenditore agrigentino, della IMPRESEM un'azienda specializzata nel settore dell'edilizia pubblica e residenziale; la ditta IMPRESEM, "una Fiat della provincia di Agrigento", come scrive Il Giornale di Sicilia del 22 aprile 1993, con un organico di dipendenti che oscillava fra i seicento e i mille, monopolizzava gli appalti pubblici nella provincia di Agrigento ed in buona parte della Sicilia occidentale; Filippo Salamone risulterebbe coinvolto in una complessa vicenda di tangenti a politici ed amministratori locali che si intreccia con mafia ed appalti tanto che il nome di Filippo Salamone appare collegato sulla stampa a quello di Giuseppe Li Pera ed a quello di Angelo Siino indicato da numerosi pentiti come "l'ambasciatore" di Toto' Riina nel campo degli appalti pubblici (Il Giornale di Sicilia del 16 settembre 1993); a Filippo Salamone, gia' oggetto di un provvedimento di custodia cautelare, si contesta in particolare di essere stato promotore ed organizzatore di un'associazione per delinquere finalizzata, attraverso la commissione di reati contro la pubblica amministrazione e contro la liberta' degli incanti, al controllo ed alla illecita gestione degli appalti pubblici ed in particolare alla illecita gestione degli appalti di opere pubbliche finanziati con fondi nazionali e comunitari gestiti dalla regione Sicilia; per tale reato Filippo Salamone sarebbe gia' stato condannato a seguito di "patteggiamento"; lo stesso dottor Fabio Salamone sarebbe indagato da parte della procura della Repubblica di Caltanissetta proprio in relazione ad un coinvolgimento indiretto in vicende collegate alla gestione di appalti nella provincia di Agrigento; le indagini a carico di Filippo Salamone avrebbero avuto origine anche da atti acquisiti dal dottor Di Pietro in Milano poi trasmessi per competenza alla procura della Repubblica di Palermo; ove tali notizie risultassero fondate, si dovrebbe constatare con inquietudine, che le indagini a carico del dottor Di Pietro, uomo simbolo di Mani Pulite, sono state condotte da un magistrato, il dottor Fabio Salamone, fra le tante migliaia che prestano servizio in Italia, al centro di vicende da lui stesso ritenute tanto preoccupanti da indurlo a chiedere il trasferimento da Agrigento non potendo piu' esercitare in quella sede le sue funzioni con adeguata credibilita' e sufficiente prestigio; il tribunale di Brescia, nella sentenza di condanna del generale Cerciello ed altri, ha censurato il comportamento processuale del dottor Salamone affermando (pag. 286) che egli aveva istruito a carico del dottor Di Pietro un "procedimento parallelo" e stigmatizzato "l'assoluta singolarita' del procedere" del dottor Salamone che "ha di fatto obliato il principio ispiratore del nuovo processo penale nel quale la prova, una volta iniziato il dibattimento, si forma esclusivamente davanti al giudice dello stesso dibattimento" ed ha dimenticato che l'esercizio dell'azione penale non puo' prescindere "da un minimo di prudente valutazione" (pagg. 286 e 288); i giudici di Brescia rimproverano al dottor Salamone un comportamento processuale singolare e un'attenzione accusatoria nei confronti del dottor Di Pietro tale da non temere il rischio di danni rispetto all'istruttoria dibattimentale del procedimento a carico del generale Cerciello ed altri; il dottor Fabio Salamone si e' piu' volte abbandonato ad esternazioni polemiche e sicuramente fuori misura per il pubblico ministero di una cosi' delicata inchiesta; intorno alle indagini giudiziarie a carico del dottor Antonio Di Pietro si delineano inoltre oscure trame nelle quali non manca neppure l'ombra di un uso distorto ed illegittimo dei servizi segreti -: al Presidente del Consiglio dei ministri ed al Ministro dell'interno di voler fornire con assoluta urgenza informazioni su eventuali illeggittime attivita' di indagine sul conto del dottor Antonio Di Pietro da parte di corpi di polizia e servizi segreti; al Ministro di grazia e giustizia di voler disporre un'indagine ispettiva al fine di accertare: 1) in quale contesto e per quali cause il dottor Fabio Salamone abbia richiesto ed ottenuto il trasferimento dal tribunale di Agrigento alla procura della Repubblica di Brescia e cioe' proprio alla procura che ha competenza per le indagini su eventuali accuse nei confronti dei magistrati che prestano servizio in Milano; 2) quale attivita' sia stata svolta dalla procura della Repubblica e dall'ufficio istruzione di Agrigento negli ultimi dieci anni sulla legittimita' degli appalti pubblici e su collegamenti degli stessi con attivita' mafiose ed in particolare se siano stati mai aperti procedimenti in quella sede a carico di Filippo Salamone; 3) se effettivamente l'indagine a carico di Filippo Salamone abbia avuto anche origine dalla trasmissione alla procura della Repubblica di Palermo di atti acquisiti dal dottor Antonio Di Pietro nell'ambito di indagini in Milano; 4) il contenuto delle dichiarazioni rese alla stampa dal dottor Fabio Salamone; si chiede altresi' al Ministro di grazia e giustizia di voler valutare se sussista per il dottor Salamone la possibilita' di continuare ad esercitare in Brescia le funzioni di Sostituto procuratore della Repubblica con la necessaria credibilita' ed il dovuto prestigio, richiedendo al Consiglio superiore della magistratura l'apertura a suo carico di un procedimento di trasferimento d'ufficio per incompatibilita' funzionale; si chiede comunque che vengano immediatamente valutati, anche ai fini dell'esercizio dell'azione disciplinare, tutti i fatti ed i comportamenti oggetto della presente interrogazione. (3-00864)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00864 presentata da STAJANO ERNESTO (MISTO) in data 19960111 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 
ALEMANNO GIOVANNI (ALLEANZA NAZIONALE) 
AMORUSO FRANCESCO MARIA (ALLEANZA NAZIONALE) 
CARDIELLO FRANCO (ALLEANZA NAZIONALE) 
CECCHI UMBERTO (FORZA ITALIA) 
CEFARATTI CESARE (ALLEANZA NAZIONALE) 
CONTI GIULIO (ALLEANZA NAZIONALE) 
DI MUCCIO PIETRO (FORZA ITALIA) 
DI STASI GIOVANNI (PROG.FEDER.) 
FIORI PUBLIO (ALLEANZA NAZIONALE) 
GAGGIOLI STEFANO (ALLEANZA NAZIONALE) 
MARIANO ACHILLE ENOC (ALLEANZA NAZIONALE) 
MASI DIEGO (I DEMOCRATICI) 
MAZZUCA POGGIOLINI CARLA (I DEMOCRATICI) 
MIRONE ANTONINO (I DEMOCRATICI) 
MITOLO PIETRO (ALLEANZA NAZIONALE) 
MORSELLI STEFANO (ALLEANZA NAZIONALE) 
PASETTO NICOLA (ALLEANZA NAZIONALE) 
PECORARO SCANIO ALFONSO (PROG.FEDER.) 
PITZALIS MARIO (ALLEANZA NAZIONALE) 
PODESTA' STEFANO (PROG.FEDER.) 
POLI BORTONE ADRIANA (ALLEANZA NAZIONALE) 
SELVA GUSTAVO (ALLEANZA NAZIONALE) 
STORACE FRANCESCO (ALLEANZA NAZIONALE) 
TREMAGLIA PIERANTONIO MIRKO (ALLEANZA NAZIONALE) 
URSO ADOLFO (ALLEANZA NAZIONALE) 
VENEZIA MARIO (ALLEANZA NAZIONALE) 
ZEN GIOVANNI (PART.POP.ITAL.) 
GUBETTI FURIO (FORZA ITALIA) 
SOLDANI MARIO (I DEMOCRATICI) 
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3/00864 
STAJANO ERNESTO (MISTO) 

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