INTERPELLANZA URGENTE 2/00455 presentata da VICO LUDOVICO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20090914

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Atto Camera Interpellanza urgente 2-00455 presentata da LUDOVICO VICO lunedi' 14 settembre 2009, seduta n.213 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che: la soluzione individuata per gli stabilimenti di Porto Torres - in virtu' della quale ENI spa blocchera' la produzione degli impianti della Polimeri, limitandosi ad attivare un piano di manutenzione straordinaria che andra' avanti fino a settembre con il solo fine di salvaguardare temporaneamente i posti di lavoro e non ricorrere alla cassa integrazione - rappresenta una «soluzione tampone», che nulla garantisce rispetto al futuro; i comparti della chimica e della petrolchimica, che danno lavoro oggi in Italia a 200 mila addetti, sono investiti da una fase di profonda crisi economica: la produzione industriale dell'ultimo trimestre fa infatti registrare il tracollo della gomma (meno 28,8 per cento), della produzione di base della chimica (meno 20,7 per cento), del vetro (meno 18,2 per cento), della ceramica (meno 11 per cento); il fatturato cala del 18,1 per cento nella fabbricazione dei prodotti chimici e delle fibre sintetiche, del meno 28,3 per cento nella raffinazione di petrolio, del 26,5 per cento nell'estrazione dei minerali; le esportazioni dei prodotti chimici sono a meno 40,9 per cento; i settori della chimica e della petrolchimica scontano l'effetto della crisi mondiale prima di altri settori, perche' rappresentano l'anello della catena nelle materie prime necessarie alla trasformazione dei prodotti per il comparto manifatturiero e che nel nostro Paese sono pessime le previsioni di crescita della produzione che potrebbe chiudere a meno 4 per cento (secondo queste stime la chimica di base passerebbe da piu' 3,6 per cento a zero; le plastiche e le resine da piu' 2,1 per cento a meno 1 per cento; le fibre chimiche a meno 11 per cento; i fertilizzanti a meno 3,5 per cento, le vernici a meno 0,5 per cento); per altro verso, che il settore della chimica e' un settore di fondamentale importanza per l'industria italiana, soprattutto con riguardo ai citati risvolti occupazionali, che si trova oggi in un momento di profonda crisi congiunturale e che proprio in considerazione di cio' il Ministero dello sviluppo economico ha istituito un «Tavolo nazionale per la chimica», al fine di definire azioni che possano rimediare agli effetti della crisi del comparto, sostenendone lo sviluppo e il rilancio industriale; il Governo, per promuovere la concorrenza nei mercati dell'energia e determinare una conseguente riduzione dei prezzi, e' stato costretto ad imporre ad ENI, tramite decreto-legge (decreto-legge n. 78 del 2009), un obbligo di cessione di 5 miliardi di metri cubi di gas nell'anno termico 2009-2010 a prezzi sostanzialmente «amministrati», determinati dal Ministro dello sviluppo economico su proposta dell'Autorita' per l'energia elettrica e il gas sulla base dei costi di approvvigionamento effettivamente sostenuti dall'ENI, con particolare riferimento ai prezzi medi dei mercati europei; tale misura, cosi' configurata, appare peraltro del tutto insufficiente - sia in termini di durata della misura (limitata ad un solo anno termico) sia in termini di quantita' di gas da cedere - a rispondere alle necessita' dell'industria italiana, che in un momento di cosi' difficile congiuntura internazionale e' costretta a subire un prezzo dell'energia ben superiore alla media europea, a fronte del quale l'operatore dominante ENI continua invece a realizzare elevati profitti, mantenendo anche il controllo sulla quasi totalita' delle infrastrutture di importazione e trasporto del gas naturale; in base al bilancio dell'ENI del 2008, si possono apprendere le seguenti informazioni: utile operativo: 1 miliardo e 581 milioni di euro; proventi finanziari: 661.747 mila euro; proventi partecipazione: circa 4 miliardi e 806 mila euro; utile ante-imposte: 7 miliardi di euro; imposte sul reddito: 305 milioni euro. La bassa imposizione fiscale pare essere la conseguenza della tassazione dei dividendi relativi alle societa' controllate residenti in Stati e territori a regime fiscale privilegiato. In particolare le principali aziende che hanno provveduto ad erogare dividendi da controllante ENI spa sono state la ENI International BV, per euro 3 miliardi e 235 milioni e la ENI Investments plc, per 917 mila euro. La prima societa' risulta avere sede ad Amsterdam, la seconda a Londra. Tali societa' controllano, poi, 48 societa' residenti o con filiali in Stati o territori a regime fiscale privilegiato, o residenti in Stati o territori elencati nell'articolo 3 del decreto del Ministero dell'economia e delle finanze del 21 novembre 2001. Risulta dunque evidente che ENI, pur realizzando una parte assai consistente dei propri ricavi sul territorio italiano (a valere cioe' sulle bollette di famiglie e imprese italiane, nonche' sulla vendita nel nostro paese di prodotti petroliferi), si e' strutturata, da un punto di vista fiscale e societario, in modo tale da pagare il grosso delle imposte relative ai propri ricavi all'estero, probabilmente per sfruttare regimi fiscali piu' favorevoli (come visto nel 2008, a fronte di un utile ante-tasse di circa 7 miliardi di euro, ha versato all'erario italiano poco piu' di 300 milioni di imposte nette, con un'incidenza fiscale inferiore al 5 per cento), con cio' sottraendo di fatto all'erario italiano risorse oggi fondamentali per fronteggiare la difficile congiuntura internazionale, la crisi occupazionale e la connessa e crescente domanda di politiche e tutele sociali; l'azionariato di ENI spa e', ad oggi, cosi' composto: 20,31 per cento Ministero dell'economia e delle finanze; 9,99 per cento Cassa depositi e prestiti; restante azionariato diffuso tra investitori, in gran parte stranieri (in particolare il 12,67 per cento delle azioni e' nelle mani di azionisti provenienti da altri paesi UE, 111,01 per cento di azionisti Usa e Canada; il 4,89 per cento da UK e Irlanda; il 4,58 per cento da altre aree del mondo), aventi ciascuno partecipazioni inferiori al 2 per cento; il Consiglio di amministrazione di ENI spa e' composto, complessivamente, da nove amministratori di cui quattro tratti dalla lista presentata dal Ministero dell'economia e delle finanze (in particolare si tratta dei signori: A. Colombo, P. Marchioni, M. Resca, R. Scibetta) e dunque il Governo e' oggi l'azionista di maggioranza relativa della societa'; all'alto costo di gas nonche' benzina e gasolio per autotrazione (i cui prezzi, al netto delle tasse, si pongono oggi ai primissimi posti in Europa) pagato dai cittadini e dalle imprese italiane - compromettendone la competitivita' sul panorama internazionale, con gravi ripercussioni, particolarmente avvertite in un momento, come l'attuale, di crisi economica internazionale - fanno fronte ogni anno elevati profitti da parte dell'operatore dominante ENI spa, dovuti in primis ad una posizione di incumbent nel settore del gas e di primo player nel settore combustibili; tali profitti finiscono da una parte per essere distribuiti come dividendi ad azionisti ed investitori in gran parte internazionali - peraltro a cio' legittimamente interessati - e dall'altra per alimentare le casse pubbliche di paesi dotati di regimi fiscali piu' favorevoli di quello italiano, sottraendo risorse al nostro bilancio pubblico; ENI spa e' una societa' che realizza un utile netto annuo che si colloca tra i 7 e 10 miliardi di euro e che tale societa' e', ad oggi, controllata da un azionista pubblico di maggioranza relativa -: se non ritenga opportuno, il signor Ministro dell'economia e delle finanze, che il Ministero dell'economia e delle finanze, come azionista di maggioranza relativa di ENI spa, rivaluti il senso della propria partecipazione in tale societa', non accontentandosi dei benefi'ci finanziari connessi alla detenzione di un forte pacchetto azionario, ma intraprenda azioni volte ad un piu' stringente controllo sulle scelte strategiche di ENI spa, favorendo il rilancio di settori industriali in crisi e vigilando sul fatto che le politiche della societa' non producano l'effetto paradossale di prelevare di fatto ingenti risorse di famiglie e imprese italiane, gia' in gravi difficolta', per poi ridistribuirle tra investitori internazionali, pur legittimamente interessati, e versando le relative imposte a casse pubbliche di paesi dotati di regimi fiscali favorevoli, sottraendole cosi' all'erario italiano, che oggi si trova, come ben sappiamo, in un momento di grande sofferenza e di assoluta necessita' di risorse da destinare a politiche pubbliche in funzione anti-crisi. (2-00455) «Vico, Lulli, Pes, Calvisi, Fadda, Melis, Strizzolo, Misiani, Murer, Froner, Scarpetti, Capano, Ginefra, Martella, Marchi, Lovelli, Motta, Zucchi, Bratti, Villecco Calipari, Bordo, Gatti, Nannicini, Naccarato, Fluvi, Schirru, Sbrollini, Zunino, Castagnetti, Marco Carra, Burtone, Vannucci, Margiotta, Causi, Boccuzzi, Peluffo, Recchia, Bellanova, Grassi, Servodio, Boccia, Trappolino, Esposito».
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INTERPELLANZA 
BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BOCCIA FRANCESCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
BOCCUZZI ANTONIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
BORDO MICHELE (PARTITO DEMOCRATICO) 
BRATTI ALESSANDRO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CALVISI GIULIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CAPANO CINZIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
CARRA MARCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CASTAGNETTI PIERLUIGI (PARTITO DEMOCRATICO) 
CAUSI MARCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
ESPOSITO STEFANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
FADDA PAOLO (PARTITO DEMOCRATICO) 
FLUVI ALBERTO (PARTITO DEMOCRATICO) 
FRONER LAURA (PARTITO DEMOCRATICO) 
GATTI MARIA GRAZIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
GINEFRA DARIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
GRASSI GERO (PARTITO DEMOCRATICO) 
LOVELLI MARIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
LULLI ANDREA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MARCHI MAINO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MARGIOTTA SALVATORE (PARTITO DEMOCRATICO) 
MARTELLA ANDREA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MELIS GUIDO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MISIANI ANTONIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MOTTA CARMEN (PARTITO DEMOCRATICO) 
MURER DELIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
NACCARATO ALESSANDRO (PARTITO DEMOCRATICO) 
NANNICINI ROLANDO (PARTITO DEMOCRATICO) 
PES CATERINA (PARTITO DEMOCRATICO) 
RECCHIA PIER FAUSTO (PARTITO DEMOCRATICO) 
SBROLLINI DANIELA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SCARPETTI LIDO (PARTITO DEMOCRATICO) 
SCHIRRU AMALIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SERVODIO GIUSEPPINA (PARTITO DEMOCRATICO) 
STRIZZOLO IVANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
TRAPPOLINO CARLO EMANUELE (PARTITO DEMOCRATICO) 
VANNUCCI MASSIMO (PARTITO DEMOCRATICO) 
VILLECCO CALIPARI ROSA MARIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
ZUCCHI ANGELO (PARTITO DEMOCRATICO) 
ZUNINO MASSIMO (PARTITO DEMOCRATICO) 
BURTONE GIOVANNI MARIO SALVINO (PARTITO DEMOCRATICO) 
PELUFFO VINICIO GIUSEPPE GUIDO (PARTITO DEMOCRATICO) 
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