MOZIONE 1/00020 presentata da BIONDI ALFREDO (FORZA ITALIA) in data 11/10/2001

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Mozione Atto Camera Mozione 1-00020 presentata da ALFREDO BIONDI giovedì 11 ottobre 2001 nella seduta n. 043 La Camera, premesso che: malgrado le proteste internazionali, continua nella Repubblica Popolare Cinese, la repressione, praticata per decenni, della libertà religiosa, di opinione e della libertà di manifestare a favore della democrazia; il governo cinese, ufficialmente ateo, scoraggia qualsiasi pratica di carattere spirituale al punto che in Cina è in atto una dura repressione delle minoranze religiose, oltre che etniche, dai tibetani, agli uighuri e ai mongoli che colpisce in maniera particolarmente efferata i praticanti del movimento Falun Gong; il Falun Gong è una antica pratica ispirata dai principi della Verità-Compassione e Tolleranza che è stata presentata al pubblico per la prima volta in Cina nel 1992 e che ha raggiunto in pochi anni i 70 milioni, un soggetto che sostanzialmente numeroso che supera altri soggetti politici numericamente sostanziosi. Il governo cinese dal 1996 ha avviato una campagna contraria al movimento limitatasi, in un primo momento, a denigrare il Falun Gong attraverso i media per poi giungere all'impiego della violenza fisica; il 25 aprile 1999, più di 10.000 praticanti del Falun Gong si erano legalmente e pacificamente radunati a Pechino accanto a piazza Tien an men per denunciare le violenze e le vessazioni inflitte ai praticanti del movimento. Dall'epoca di questo fatto, in Cina, non si era registrato un evento nel quale così tante persone si siano riunite per rivolgere un appello alle autorità cinesi; questa manifestazione, la più importante e partecipata dopo quella degli studenti nel 1989, ha preoccupato la leadership cinese che non aveva previsto che un numero così rilevante di persone potessero riunirsi in così poco tempo nel cuore della capitale. Nella notte, però, del 19 luglio 1999, la polizia fece irruzione in casa di centinaia di praticanti e li portò nelle prigioni; il giorno successivo, il Falun Gong fu dichiarato ufficialmente illegale in Cina; da quel momento in poi, è iniziata una massiccia campagna governativa, volta a reprimere e distruggere il Falun Gong; da allora, sono state almeno 278 le persone morte per le torture mentre erano in custodia da parte delle polizia, più della metà dei quali morti negli ultimi sei mesi di quest'anno; più di 100.000 le persone arrestate; più di 500 i condannati a pene detentive; più di 20.000 quelli costretti nei campi di lavoro; oltre 1.000 quelli rinchiusi in ospedali psichiatrici; milioni di libri del Falun Gong bloccati in Cina; tuttavia, non c'è mai stato un singolo praticante che abbia risposto alla polizia; il 10 giugno 2001, la Corte suprema e la procura generale cinesi hanno emesso una sentenza interpretativa dei reati di omicidio e di sovversione che consentirebbero l'uso anche della pena di morte nei confronti dei seguaci del Falun Gong che come forma di protesta ricorressero anche all'autoimmolazione: potrebbero cioè essere imputati di omicidio se implicati in vario modo in tentativi di suicidio; la Cina continua a praticare in misura massiccia la pena di morte con oltre 1.800 esecuzioni nei soli primi sei mesi del 2001 segnando una vera e propria emergenza umanitaria; le autorità cinesi hanno privato il maestro del movimento Falun Gong Li Hongzhi, attualmente residente negli Stati Uniti, dal passaporto ed hanno emesso nei suoi confronti un mandato di cattura internazionale per disturbo dell'ordine pubblico; impegna il Governo: porre in sede di Unione europea la questione del rispetto dei diritti umani al centro delle relazioni politiche ed economiche con la Repubblica Popolare Cinese; cogliere l'occasione dello svolgimento dei Giochi Olimpici del 2008 in Cina per sollevare la questione del rispetto dei diritti umani compresa la sanzione estrema della pena di morte che, non solo in Cina, contrasta con i principi universali dell'umanizzazione del diritto; operare affinché al maestro Li Hongzhi sia restituito il passaporto e sia ricevuto ufficialmente qualora decidesse di recarsi in visita nel nostro Paese; far sì che, anche la libertà di religione e di culto, per tutte le religioni, sia un libero diritto per tutti i cittadini cinesi. (1-00020) «Biondi, Boato, Pecoraro Scanio, Ramponi, Nan, Grillini, Orsini, Lion, Cima, Villetti, Gasperoni, La Grua, Squeglia, Giovanni Bianchi, Iannuzzi, Fontana, Realacci, Motta, Ruzzante, Damiani».
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Camera dei Deputati 
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20011011 
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MOZIONE 1/00020 presentata da BIONDI ALFREDO (FORZA ITALIA) in data 11/10/2001 
MOZIONE 
LA GRUA SAVERIO (ALLEANZA NAZIONALE) 
DAMIANI ROBERTO (MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO) 
BIANCHI GIOVANNI (MARGHERITA, DL-L'ULIVO) 
BOATO MARCO (MISTO-VERDI-L'ULIVO) 
CIMA LAURA (MISTO-VERDI-L'ULIVO) 
DI GIANDOMENICO REMO (CCD-CDU BIANCOFIORE) 
FONTANA GREGORIO (FORZA ITALIA) 
GASPERONI PIETRO (DEMOCRATICI DI SINISTRA-L'ULIVO) 
GRILLINI FRANCO (DEMOCRATICI DI SINISTRA-L'ULIVO) 
IANNUZZI TINO (MARGHERITA, DL-L'ULIVO) 
LION MARCO (MISTO-VERDI-L'ULIVO) 
MOTTA CARMEN (DEMOCRATICI DI SINISTRA-L'ULIVO) 
NAN ENRICO (FORZA ITALIA) 
ORSINI ANDREA GIORGIO FELICE MARIA (FORZA ITALIA) 
PECORARO SCANIO ALFONSO (MISTO-VERDI-L'ULIVO) 
RAMPONI LUIGI (ALLEANZA NAZIONALE) 
REALACCI ERMETE (MARGHERITA, DL-L'ULIVO) 
RUZZANTE PIERO (DEMOCRATICI DI SINISTRA-L'ULIVO) 
SQUEGLIA PIETRO (MARGHERITA, DL-L'ULIVO) 
VILLETTI ROBERTO (MISTO-SOCIALISTI DEMOCRATICI ITALIANI) 
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1/00020 
BIONDI ALFREDO (FORZA ITALIA) 

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