RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00033 presentata da ANDREUZZA GIORGIA (LEGA - SALVINI PREMIER) in data 30/07/2018

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Atto Camera Risoluzione in commissione 7-00033 presentato da ANDREUZZA Giorgia testo di Lunedì 30 luglio 2018, seduta n. 34 Le Commissioni VIII e X, premesso che: il territorio della provincia di Taranto (comprendente i comuni di Taranto, Crispiano, Massafra, Montemesola), è dichiarato «area ad elevato rischio di crisi ambientale» a seguito di un iter, iniziato con un'istanza presentata dalla regione Puglia nel 1988, con deliberazione del Consiglio dei ministri del 30 novembre 1990, dichiarazione reiterata poi con la deliberazione dell'11 giugno 1997. Con la deliberazione del 1990 il Consiglio dei ministri richiede al Ministero dell'ambiente, di intesa con la regione Puglia ed altri enti locali interessati, di predisporre un piano di disinquinamento per il risanamento del territorio di Taranto. Il piano, previa ricognizione dello stato di inquinamento delle acque, dell'aria e del suolo, nonché delle relative fonti inquinanti, definisce la tipologia, la fattibilità ed i costi degli interventi di risanamento; la deliberazione del 1990 prevedeva, inoltre, la costituzione di una Commissione Stato-regione Puglia-enti locali, con compiti di coordinamento delle attività relative al risanamento dell'area ad elevato rischio di crisi ambientale; la commissione viene nominata con decreto del Ministro dell'ambiente del 15 giugno 1995, n. 086/95/SIAR e, nella riunione del 29 luglio 1997, essa esprime parere favorevole sullo schema di piano di disinquinamento per il risanamento del territorio citato della provincia di Taranto; il piano di disinquinamento per il risanamento del territorio della provincia di Taranto, è approvato con decreto del Presidente della Repubblica del 23 aprile 1998; con il suddetto decreto si intendeva finanziare anche gli interventi del «piano straordinario di completamento e razionalizzazione dei sistemi di collettamento e depurazione delle acque reflue», approvato con decreto del Ministero dell'ambiente in data 29 luglio 1997; il territorio dichiarato «area ad elevato rischio di crisi ambientale», comprendente i comuni di Taranto, Crispiano, Massafra, Montemosola e Statte, ha un'estensione di circa 564 chilometri quadrati, con una popolazione residente di circa 280.000 abitanti ed una estensione costiera di circa 35 chilometri; nell'area sono presenti insediamenti industriali di rilevante dimensione che influenzano in modo importante sia il quadro socio-economico, che quello ambientale e paesaggistico; l'elevata antropizzazione, talvolta incontrollata e poco supportata da infrastrutture adeguate, rappresenta un ulteriore aspetto di pericolo per gli ecosistemi; all'interno del territorio considerato come «area ad elevato rischio ambientale» si trovano zone che possiedono caratteristiche di notevole interesse ai fini della conservazione del patrimonio naturale. Numerosi provvedimenti legislativi nazionali e regionali, disposizioni comunitarie ed accordi internazionali ne promuovono la tutela e ne identificano le zone di maggiore interesse; i biotopi presenti comprendono zone umide, aree rupestri e boschive, tratti di corsi d'acqua, isole e tratti di costa sia di natura sabbiosa che rocciosa; di particolare interesse sono le aree del Mar Piccolo, le saline, le isole Cheradi e la zona delle gravine; nel corso della seduta del 23 gennaio 2018 l'amministrazione comunale da avvio all’ iter procedimentale per la realizzazione di un'area di tutela e valorizzazione della biodiversità marina nei mari di Taranto; l'atto d'indirizzo punta a mettere a sistema le aree naturali protette ivi presenti, inserite nella rete ecologica pugliese e facenti parte della rete Natura 2000. Fra questi siti vengono citati: la riserva naturale regionale orientata «Palude La Vela» (istituita con legge regionale n. 11 del 15 maggio 2006), il sito di interesse comunitario (Sic) «Mar Piccolo», il sito di interesse comunitario «Masseria Torre Bianca» ed il sito di interesse comunitario a mare «Posidonieto Isola di San Pietro – Torre Canneto». La volontà di mettere a sistema l'intera biodiversità marina del Mar Piccolo e del Mar Grande, inglobandoli in un «unicum» costiero, risale ai tempi del progetto «Posidonia», che inglobava anche il fiume Galeso, per il quale si intendeva realizzare, riprendendo un precedente progetto risalente alla meta degli anni ’90 e che fu presentato dal presidente pro tempore della provincia di Taranto, Domenico Rana, un «Bioparco Letterario». Come è noto, però, il fiume decantato dai poeti classici dovrà dapprima essere interessato dagli interventi di bonifica, essendo il corso del fiume inquinato dalla presenza di policlorobifenili (PCB); è stato previsto anche il progetto «Posidonia», ovvero il piano particolareggiato per il recupero ecologico e produttivo del Mar Piccolo e del fiume Galeso; la situazione dei fondali marini appare grave: le acque del Mar Piccolo e del Mar Grande, nonché quelle immediatamente ad occidente della città, hanno risentito in maniera significativa dello stato di degrado prodotto in 40 anni di attività industriale. La situazione appare particolarmente compromessa nel tratto costiero prospiciente la città, dove sono state individuate estese zone di Posidonia oceanica, morta a causa degli scarichi inquinanti (sia civili che industriali) e dell'indiscriminata attività di pesca condotta illegalmente nelle praterie. In ultimo, ma non certo per importanza, va citata la pessima gestione delle risorse biologiche lungo l'intera fascia costiera tarantina ed in particolare quelle dell'acquacoltura sovradimensionata rispetto alle potenzialità produttive e alle capacità di smaltimento dei siti e alla pesca illegale e devastante dei datteri di mare o dei coralli; quanto la situazione ambientale illustrata in precedenza abbia avuto negli anni un significativo riscontro lo si evince dai dati economici del 2017 sulle presenze turistiche nella provincia di Taranto: i vari osservatori ci confermano come, a fronte di una percentuale regionale di esercizi dell'11 per cento, con un aumento del 12 per cento rispetto all'anno precedente, si contrapponga una riduzione dei posti letto dello 0,7 per cento, portando la quota provinciale al 7,4 per cento; in merito ai dati sulle presenze per abitante la provincia di Taranto si attesta ad un rapporto di 1,71 per cento e per gli arrivi per abitante ad uno 0,42, i più bassi della regione; la produzione, la trasformazione e la commercializzazione dei molluschi bivalvi e, in particolare, del Mytilus galloprovincialis , costituisce una frazione limitata dell'intero settore produttivo nazionale. Ciò nonostante, tali attività – presenti in molte aree costiere italiane – assumono un'importanza socio-economica molto elevata in Puglia, specie in provincia di Taranto, e sono in continuo sviluppo, così come tutto il comparto dei prodotti di origine animale; negli ultimi anni, a fronte di un notevole incremento della capacità produttiva del nostro Paese, si è assistito ad una progressiva diminuzione sia della redditività di impresa – a causa in primo luogo del vertiginoso aumento del carburante – sia del valore della produzione a livello regionale, in quanto il prezzo di vendita è rimasto pressoché invariato, o si è addirittura livellato verso il basso, fino a raggiungere anche 0,38 euro al chilogrammo. I costi di produzione però sono aumentati anche per la necessità di adeguarsi all'avvento delle nuove tecniche produttive e per gli oneri derivanti dall'osservanza delle norme di carattere igienico-sanitario; il settore è inoltre danneggiato da criticità ambientali e da forme di abusivismo, impegnano il Governo: ad assumere iniziative anche per il tramite del Commissario straordinario per la bonifica di Taranto, per dare il via ad un risanamento ambientale dell'intera zona, comprendendo le isole Cheradi (riserva naturale) ed i fondali prospicienti (riserva marina), in modo tale che si producano effetti anche per la tutela della salute dei cittadini; ad assumere iniziative per la pianificazione e lo sviluppo in materia turistica, rafforzando la rete territoriale ed intersettoriale tra operatori di settori ed istituzioni, tramite la pianificazione ed il coordinamento fra le attività del suddetto Commissario e le imprese di zona, instaurando nuove strategie di accordo che possano valorizzare le attività delle piccole e medie imprese del turismo; ad assumere iniziative per assicurare lo sviluppo produttivo dell'area di Taranto, anche con riferimento alla filiera della mitilicoltura. (7-00033) « Andreuzza , Lucchini , Binelli , Bazzaro , Dara , Piastra , Patassini , Pettazzi , Colla , Badole , Gobbato , Parolo , D'Eramo , Raffaelli , Valbusa ».
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BINELLI DIEGO (LEGA - SALVINI PREMIER) 
D'ERAMO LUIGI (LEGA - SALVINI PREMIER) 
BADOLE MIRCO (LEGA - SALVINI PREMIER) 
BAZZARO ALEX (LEGA - SALVINI PREMIER) 
VALBUSA VANIA (LEGA - SALVINI PREMIER) 
PATASSINI TULLIO (LEGA - SALVINI PREMIER) 
COLLA JARI (LEGA - SALVINI PREMIER) 
PIASTRA CARLO (LEGA - SALVINI PREMIER) 
PETTAZZI LINO (LEGA - SALVINI PREMIER) 
DARA ANDREA (LEGA - SALVINI PREMIER) 
RAFFAELLI ELENA (LEGA - SALVINI PREMIER) 
GOBBATO CLAUDIA (LEGA - SALVINI PREMIER) 
LUCCHINI ELENA (LEGA - SALVINI PREMIER) 
PAROLO UGO (LEGA - SALVINI PREMIER) 
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