INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01390 presentata da CONTI GIULIO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19950706

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic5_01390_12 an entity of type: aic

Ai Ministri della sanita' e del tesoro. - Per sapere - premesso che: il sistema farmacie, sia pubbliche che private, garantisce in tutta Italia una equanime distribuzione dei farmaci, la garantisce cioe' su tutto il territorio nazionale, comprese le migliaia e migliaia di piccoli e piccolissimi comuni (con la forma delle "farmacie rurali") che sono la stragrande maggioranza dei comuni d'Italia; il tentativo di sostituire o di porre in concorrenza le farmacie pubbliche con quelle private per risparmiare a vantaggio del pubblico, e' clamorosamente fallito, tanto che questo tentativo ha dimostrato come la farmacia privata faccia risparmiare enormi cifre ai comuni che non hanno farmacie pubbliche ("le comunali"); un sistema di distribuzione dei farmaci tipo "supermercato" sarebbe non sanitariamente garantito, perche' renderebbe inutile la preventiva presentazione della ricetta medica e inoltre sarebbe un inaccettabile atto di incivilta' e di vieta demagogia; se le medicine fossero consegnate da commessi invece che da farmacisti il SSN farebbe un salto all'indietro di qualche secolo; l'Italia e' la nazione europea che spende di meno per i farmaci distribuiti dal proprio sistema sanitario nazionale -: se esista, presso il Ministero del tesoro, una cosiddetta Commissione tecnica per la spesa pubblica e se e' vero che tale commissione avrebbe formulato un documento per il Ministero del tesoro da usare per la prossima legge finanziaria dello Stato relativamente al problema farmacie e relativamente alla distribuzione dei farmaci sul territorio nazionale; tale documento si proporrebbe ambiziosamente di "comportare miglioramenti qualitativi nelle prestazioni terapeutiche" e addirittura un controllo "automatico" della spesa farmaceutica; tale documento sarebbe volto ad introdurre nella nostra legislazione "elementi di deregolamentazione in ambito farmaceutico" e se appare sensato, in un periodo storico-politico di ricerca delle regole, cercando di toglierle proprio laddove ne esistono di certe e di sperimentate; se sia vero che la commissione tecnica, per "deregolamentazione" intenderebbe: "interventi che facilitino forme virtuose di concorrenza, per attuare controlli diretti e flessibili di costi e prezzi"; se gli studi, frutto del documento ministeriale "dovrebbero comportare miglioramenti qualitativi nelle prestazioni terapeutiche" con la velleitaria proposta di liberalizzare i punti di vendita dei farmaci, proposta che dovrebbe anche permettere la vendita di farmaci a soggetti non laureati in farmacia o addirittura diplomati; se sia vero che questo documento sosterrebbe che bisogna concedere maggiore spazio ai farmaci generici, cioe' a farmaci non piu' coperti da brevetto, che raggiungono l'1 per cento dei consumi totali e che, affermerebbe la commissione tecnica, il consumo di tali farmaci sarebbe cosi' basso "per una serie di norme che privilegerebbero i prodotti piu' costosi a parita' di efficacia terapeutica", volendo con cio' sostenere che un farmaco non coperto da brevetto sarebbe, come efficacia e modernita' della ricerca, eguale ad un farmaco coperto da brevetto e frutto di una piu' sofisticata e scientificamente piu' avanzata serie di sperimentazioni e studi; gli interroganti si domandano se questa smania di voler lanciare a tutti i costi il consumo di farmaci generici sostenendo addirittura che sono egualmente efficaci rispetto ai farmaci coperti da brevetto sostenendo queste tesi con affermazioni e argomentazioni spesso superficiali, non possa essere il frutto di pressioni psicologiche delle industrie direttamente interessate; se sia vero che tale commissione vorrebbe cancellare il concetto di "farmacia come distributore garantite di medicine e il farmacista come il professionista con laurea che fornisce le garanzie dovute al medico prescrittore e al malato consumatore" per sostituirlo con quello del commesso che sostituisce il farmacista e del supermercato che sostituisce la farmacia, con la motivazione che ogni farmacia sarebbe un "ostacolo" a una riduzione del prezzo dei farmaci; se sia vero che la commissione, per giustificare tale rivoluzione - tipo Khmer Rossi - sostiene che essa dovrebbe avvenire con "opportune salvaguardie" a cominciare da "operatori qualificati con diploma o laurea", laddove pero' si vorrebbe sapere se il diploma sia in materia sanitaria e quale tipo di diploma ci si riferisca, e se per laurea si intenda laurea in farmacia o in quale altra specialita', e in quale luogo tale laureato dovrebbe collocarsi per distribuire i farmaci ai malati; se sia vero che tale commissione tecnica proporrebbe di remunerare i farmacisti con una quota fissa di lire cinquemila a pezzo e di lire millecinquecento a confezione per il distributore-grossista, cioe' imponendo prezzi che costringerebbero i farmacisti a non tenere piu' i farmaci nei loro magazzini, soprattutto i farmaci piu' costosi e generalmente i piu' importanti e necessari per i malati piu' gravi, danneggiando maggiormente quel tipo di paziente che dovesse averne un urgente bisogno; se sia vero che la relazione della commissione tecnica del Ministero del tesoro consiglierebbe di separare la titolarita' dell'azienda-farmacia dalla titolarita' professionale del farmacista abolendo le attuali piante comunali e non tenendo in alcun conto i risultati referendari del recente referendum sul commercio; se sia vero che i farmaci di fascia A e B dovrebbero includere un solo prodotto per ogni principio attivo e precisamente quello a prezzo piu' ridotto e se non sarebbe invece il caso di chiedere per farmaci con la medesima formula un eguale prezzo di vendita, senza lasciare soggetti di voler scegliere un farmaco invece di un altro magari "piu' fortunato"; quali siano le argomentazioni per sostenere che l'importazione parallela dei farmaci e' comunque garanzia di risparmio; se sia possibile conoscere i nomi degli espertissimi tecnici della commissione tecnica del Ministero del tesoro onde renderli noti agli operatori sanitari del settore e ai malati piu' gravi, certamente bisognosi di farmaci frutto di piu' seria e moderna ricerca scientifica, piuttosto che di farmaci meno cari, ma meno efficaci. (5-01390)
xsd:string INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01390 presentata da CONTI GIULIO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19950706 
xsd:integer
19950706- 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01390 presentata da CONTI GIULIO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19950706 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 
BARBIERI GIUSEPPE ANTONIO (ALLEANZA NAZIONALE) 
BASILE VINCENZO (ALLEANZA NAZIONALE) 
BLANCO ANGELO ANTONIO (ALLEANZA NAZIONALE) 
GRAMAZIO DOMENICO (ALLEANZA NAZIONALE) 
LIUZZI FRANCESCO PAOLO (ALLEANZA NAZIONALE) 
MUSSOLINI ALESSANDRA (ALLEANZA NAZIONALE) 
OLIVIERI GAETANO (ALLEANZA NAZIONALE) 
RIZZO ANTONIO (ALLEANZA NAZIONALE) 
SALVO TOMASA (ALLEANZA NAZIONALE) 
xsd:dateTime 2014-05-14T20:40:57Z 
5/01390 
CONTI GIULIO (ALLEANZA NAZIONALE) 

data from the linked data cloud

DATA