INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00761 presentata da BARELLI PAOLO (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE) in data 17/10/2018

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Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00761 presentato da BARELLI Paolo testo di Mercoledì 17 ottobre 2018, seduta n. 65 BARELLI e SQUERI . — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che: secondo autorevoli fonti del Ministero dello sviluppo economico, il prossimo anno, per l'effetto combinato del parziale «stop» del gasdotto tedesco Tenp dal Nord Europa e dell'atteso calo dei volumi dall'Algeria, l'Italia potrebbe non riuscire a coprire la domanda giornaliera di gas nella situazione n-1, ossia di freddo eccezionale e di interruzione, in forza di eventi geopolitici, della fornitura dalla Russia, nostra principale fornitrice (43 per cento). Si tratta di circostanze al di fuori della volontà italiana, la cui eventualità non è così remota. Ulteriori aspetti aleatori derivano dai problemi di fornitura con la Libia; già nei giorni più freddi del febbraio 2018, senza che ci fosse alcun problema con la Russia, il Ministero aveva attivato il pomo livello di allarme per «ripetuti episodi di superamento del limite di capacità di erogazione», causato dai ridotti flussi del Tenp, l’ hub da cui l'Italia importa, specie su base giornaliera, attualmente in «manutenzione di lunga durata»; quanto alla fornitura dall'Algeria, sono in corso le negoziazioni da parte delle compagnie importatrici italiane, perché i contratti attuali scadono il 30 settembre 2019. Secondo gli esperti difficilmente ci sarà un rinnovo per un volume pari a quello attuale (24 miliardi/metro quadrato l'anno), sarà verosimilmente attorno ai 15-16 miliardi/metro quadrato. Le cause sono la crescita della domanda interna algerina e il fatto che la loro produzione non è cresciuta come si pensava; l'Italia nel 2017 ha consumato circa 70 miliardi/metro quadrato di gas; stabili le previsioni per il 2018. La strategia energetica nazionale (Sen) vede l'Italia come uno snodo ( hub ) di transito verso il Nord Europa del gas che arriva dall'Algeria, dai rigassificatori italiani e dal gasdotto TAP (Trans Adriatic Pipeline) dal Mar Caspio; tutte queste previsioni al momento segnano il passo: la Tap, cui dovrebbero arrivare fino a 20 miliardi/metro quadrato l'anno a partire dal 2020, procede a singhiozzo, l'Algeria disimpegna e per quel che riguarda i rigassificatori la Sen stessa afferma che «Altri Paesi affacciati sul Mediterraneo, come Francia e Spagna, sembrano comunque ad oggi meglio posizionati». A dispetto della Sen, oggi il gas in Italia costa il 18 per cento in più rispetto alla media europea –: quali iniziative si intendano attuare, oltre all'accelerazione dei lavori della Tap, per scongiurare i rischi evidenziati in premessa e per dare certezza alle forniture, allineando i prezzi del gas alla media europea. (5-00761)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 
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SQUERI LUCA (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE) 
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