INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18487 presentata da MESSA VITTORIO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19980625

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_18487_13 an entity of type: aic

Ai Ministri delle finanze, del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, dell'industria, del commercio e dell'artigianato e per la funzione pubblica e gli affari regionali. - Per sapere - premesso che: in data 26 febbraio 1997 (documento Enea (97) n. 76/C.A.) Enea formulava una Nota Informativa - "presentazione al Murst da parte Enea di programmi di ricerca nell'ambito dei finanziamenti del 5 per cento della quota 1996, previsti dalla legge n. 95/1995" - dove veniva riportata la proposta dell'Ente relativa al progetto "Catastrofi naturali e loro conseguenze sul patrimonio culturale ed ambientale italiano. Mitigazione e previsione di alcune tipologie di eventi", per un costo globale di 8 (otto) miliardi di lire dei quali cinque a carico del Murst (Ministero dell'universita' e della ricerca scientifica e tecnologica) per una durata prevista di tre anni; il dipartimento Enea prevalentemente interessato e' il dipartimento ambiente; il programma di ricerca viene suddiviso in due parti: a) mitigazione degli effetti di eventi catastrofici sui beni culturali; b) prevenzione e previsione di eventi catastrofici; vengono riportati per la prima parte nella domanda del Consorzio Civita intitolata "Linee guida per la salvaguardia dei beni culturali dai rischi naturali" e per la seconda parte nella domanda della Societa' "Environemental Technologies and Products Srl" (ET&P) sotto il titolo "Sistema di supporto decisionale per la prevenzione degli eventi catastrofici e la prevenzione e mitigazione degli effetti sui beni ambientali e culturali" che ambedue presenteranno in seguito; nello stesso documento Enea si legge che, per la prima attivita' (riferita al punto "a"), "e' previsto il coinvolgimento, oltre che dell'Enea, anche del Consorzio Civita e dell'Istituto centrale del restauro... Ad essi verranno affiancati partner di diritto privato, selezionati successivamente con procedure trasparenti..."; mentre per la seconda parte (punto "b" nel documento) si afferma che "i soggetti gia' individuati che parteciperanno all'iniziativa sono, oltre ovviamente a Enea, anche il C.N.R. e l'Universita' di Bologna. Ad essi, come nel caso precedente, verranno associati nell'iniziativa sia partner scientifici di comprovata esperienza e capacita' nel settore, sia partner industriali, da selezionarsi successivamente con procedure trasparenti..."; misteriosamente, scompariranno l'Istituto di Geofisica (riferimento 18) e l'Universita' di Roma I (riferimento 01); l'Istituto centrale di restauro figura come partner nel progetto del Consorzio Civita, mentre ET&P potrebbe apparire come nuova se non avesse un legame con il professor Todini, del Dipartimento di scienze della terra e geologico ambientali dell'universita' di Bologna: questo legame con l'AMB-CAT-INAT e AMB-CAT-FRAL dell'Enea di Bologna, esiste da tempo; essendo stato informato dal responsabile del Cnrt-Enea, il professor B.H. Lavenda (docente della Universita' di Camerino ed esperto internazionale di Termodinamica), in qualita' di Coordinatore Scientifico del Centro nazionale per la ricerca sulla termodinamica (Cnrt, unita' del dipartimento energia Enea), insieme alla societa' Syremont (gruppo Montedison) partecipa al sopracitato concorso bandito da Enea per i finanziamenti previsti dalla legge n. 95/1995, nel settore ambiente "Catastrofi naturali e loro conseguenze sul patrimonio culturale e ambientale italiano"; nel corso dei lavori di valutazione dei progetti presentati, operata da una apposita commissione Enea, nominata dal Presidente dell'Ente medesimo, formata da tre esperti, il progetto intitolato "Sviluppo e validazione sperimentale di modelli statistico-termodinamico dei valori estremi per la previsione del danno da inquinanti atmosferici e variabili meteorologiche sui materiali calcarei dei monumenti", veniva bocciato; avendo il professor Lavenda redatto lo studio della parte teorica del progetto presentato dalla Syremont, ha interesse nel conoscere le motivazioni di tale bocciatura e, quindi, avanzava richiesta per conoscere le valutazioni operate dalla commissione Enea la quale, secondo l'interrogante pretestuosamente, evita qualsivoglia spiegazione; dopo ripetuti tentativi il professore veniva a conoscenza che i verbali dei lavori della commissione passavano, per competenza alla Funzione centrale marketing Enea nei confronti della quale interveniva, invocando l'articolo 25 della legge n. 241/1990, per conoscere (per l'appunto) gli elementi del giudizio espresso da tale commissione: il Direttore della Funzione centrale marketing, dottor G. Clemente, in data 11 settembre 1997, protocollo n. 4696, negava l'accesso; in seguito il professor Lavenda ricorreva al Tar del Lazio il quale, con sentenza del 4 dicembre 1997 n. 13470/97, dichiarava: "Non v'e' dubbio, infatti, che l'interesse a conoscere i motivi dell'esclusione si correla con la valutazione che di quel progetto ha fornito la commissione valutatrice e con il giudizio in cui e' coinvolto anche il professor Lavenda": il Tar conclamava il diritto del professore di conoscere le motivazioni per le quali il progetto era stato escluso; grazie a tale sentenza, in data 5 marzo 1998 si esaminavano e si estraevano copia degli atti prodotti dalla commissione valutatrice; nella prima riunione della Commissione esaminatrice, avvenuta in data 5 maggio 1997, venivano enunciati i seguenti criteri di valutazione nel rispetto "dello spirito e della lettera della legge n. 95 del 1995 e dei relativi decreti attuativi": 1) corrispondenza tra i contenuti della proposta e le indicazioni del bando Enea; 2) coinvolgimento bilanciato degli enti di ricerca, delle imprese e delle universita'; 3) adeguatezza culturale, tecnica e scientifica dei soggetti proponenti; 4) fattibilita' tecnico-economica del programma; 5) possibilita' di mercato dei risultati dell'iniziativa proposta; 6) competitivita' della ricerca italiana nello specifico settore; 7) contenuti innovativi della proposta, anche sul piano delle realizzazioni industriali e/o produttive; 8) applicabilita' ad un contesto il piu' ampio possibile; le 18 proposte di progetto pervenute a Enea, venivano suddivise dalla commissione in due categorie: sismo-geologiche, con n. 11 proposte, e idrogeologico-atmosferico-modellistico, con n. 7 proposte; in data 12 maggio 1997, la commissione riteneva il Consorzio Civita (rif. 17), l'Istituto nazionale di Geofisica (rif. 18) e l'Universita' di Roma I (rif. 01) come le piu' idonee per la prima categoria e, Cisi Aid (rif. 08) ed ET&P (rif. 07) idonee per la seconda categoria; la commissione, avvedutasi del fatto che nessun progetto risultava completo, decideva in quella stessa riunione di "prendere direttamente contatto con questi proponenti al fine di verificarne la disponibilita' a modificare e/o a completare le loro proposte", in modo tale che divenissero accettabili per la commissione stessa; dal parere della commissione Enea, si possono evincere le seguenti incongruenze: a) il Consorzio Civita (rif. 17) e' stato promosso per la sua corretta "impostazione metodologica" in quanto "la determinazione dell'area campione sulla quale effettuare gli interventi pilota non viene definita a priori, ma se ne rimanda la scelta a valle di una fase di analisi e verifica in modo da assicurarne l'effettiva rappresentativita' rispetto alla situazione italiana": cio' senza specificare nulla in riferimento ai costi; b) diversamente da quanto sopra, il proponente CRS4 (rif. 19), veniva in parte bocciato perche' "L'area prescelta e la tipologia di edifici non sono rappresentativi della realta' nazionale": si puo' concludere che la commissione valutatrice presta attenzione a coloro che rimangono nel vago, che non e' importante il progetto e che e' sufficiente la sola dichiarazione di intenti; la proposta della Montecatini (rif. 06), nella quale si sviluppava un software per la previsione delle frane, fu bocciata perche' mancante di "qualsiasi riferimento concreto alla specifica situazione dei beni culturali", contrariamente alla proposta del Consorzio Civita (rif. 17) che veniva accettata essenzialmente per quegli stessi motivi per i quali la Montecatini rimaneva esclusa; la proposta di Noustat (rif. 14) veniva bocciata perche' "mancano i partner", mentre quella del proponente professor Gabriele Giorgi (rif. 03), nonostante risultasse "una proposta formulata a titolo personale e senza alcun partner", veniva accettata attraverso l'adozione di un escamotage: integrarla nella proposta della ET&P; esempio del "doppio standard" utilizzato dalla commissione; la Cisi Aid presentava due progetti (rif.ti 08 e 09) per due "pacchetti" di software, Stiped e Simon: entrambi trattano il monitoraggio sui patrimoni culturali. Il progetto n. 08 viene accettato nonostante l'estremo disequilibrio: "da un lato l'aspetto idrologico verrebbe affrontato tramite sofisticati modelli matematici gia' esistenti, dall'altro l'aspetto atmosferico verrebbe condensato nella mappatura dei carichi critici, informazione importante, ma che da sola non serve a prevedere ne' a comprendere l'evoluzione o l'assenza dei fenomeni"; la Commissione nella sua prima riunione identificava delle linee guida affermando, tra l'altro, di voler ricercare delle idee nuove, ma poi commentava, superficialmente, che l'Enea in collaborazione con la Syremont (rif. 05) "...fornirebbe una previsione di tipo statistico. Non si comprende se tale approccio sia scientificamente maturo...", annichilendo con tale valutazione, contraddittoria, la propria indagine e la qualita' delle proprie analisi valutative; in merito al progetto Cisi Aid (rif. 08), la commissione valutava con benevolenza il fatto che "l'ammontare del finanziamento viene ritenuto indicativo", mentre la proposta Syremont (rif. 05), che specificava la propria richiesta di finanziamento, veniva bocciata a causa della mancata specificazione del cofinanziamento Enea; mentre la Commissione nei casi sopracitati chiedeva ai proponenti notizie affinche' il progetto (o proposta) potesse risultare "accettabile", nel caso Syremont non lo fa; la Commissione bocciava la proposta del Consorzio ISAS (rif. 04) perche' trattavasi di una attivita' "relativa essenzialmente alla validazione di un prodotto gia' esistente, per giunta con un ambito di applicazione piuttosto ristretto, da effettuarsi mediante campagne di misura con il metodo Nakamura", in netta contraddizione con quanto si legge nel programma finale presentato dalla Commissione (n. 3.3.1.2) nel quale, il proponente Enea, e' affiancato dall'Istituto Nazionale di geofisica e dall'Universita' di Roma 3: ora la Commissione sostiene che "il metodo Nakamura e' molto promettente..."; quanto sopra riportato non fornisce la spiegazione del perche' abbia formulato una sua proposta al Murst, (DOC. Enea (97) n. 76/C/A) che porta la data del 26 febbraio 1997, dove per la prima categoria di progetti e' previsto il "coinvolgimento, oltre che dell'Enea, anche del Consorzio Civita e dell'Istituto Centrale per il Restauro... Ad essi verranno affiancati partner di diritto privato, selezionati successivamente con procedure trasparenti...", quando poi misteriosamente spariscono l'Istituto di geofisica (rif. 18) e l'Universita' di Roma I (rif. 01); dalla documentazione acquisita emergono diversi aspetti tra i quali quello, singolare, che colui che e' stato giudicato ora assume le vesti di colui che deve giudicare; per quanto concerne la seconda categoria, oltre l'Enea ci sono il CNR e l'Universita' di Bologna. "Ad essi, come nel caso precedente, verranno associati nell'iniziativa sia partner scientifici di comprovata esperienza e capacita' nel settore, sia partner industriali, da selezionarsi successivamente con procedure trasparenti,..." ma si evince dal verbale della commissione, del 12 maggio 1997, che l'Universita' di Bologna e' nel progetto ET&P senza aver fatto una domanda a parte (quella del professor Giorgi e' un'altra domanda ancora) ed i progetti del CNR sono stati bocciati o non presi in considerazione. Mancano i riferimenti a Cisi Aid (rif. 08) e ET&P (rif. 07); in merito ai progetti di ricerca proposti a Enea per il sopracitato concorso, si deduce quanto segue: a) la proposta della ET&P (rif. 07) e' generica e l'articolazione di quanto proposto consiste in una elencazione dei tasks senza il doveroso supporto in un progetto, delle relative motivazioni; b) anche nel caso di quanto presentato dal Consorzio Civita (rif. 17), le "linee guida", non si tratta di una proposta di progetto, ma, piuttosto, di un semplice elenco delle linee di massima che qualunque progetto dovrebbe avere in indice (prima della premessa e del progetto stesso): una lista di cose da fare sui monumenti, beni architettonici, citta' storiche, ma dove non v'e' traccia di un qualcosa che possa definirsi progetto; una proposta priva di indicazioni, priva, ad esempio, di riferimenti circa le metodologie di approccio da prendere; c) la commissione ha espletato la valutazione dei progetti utilizzando un "doppio standard", bocciando alcuni progetti per quegli stessi motivi per i quali, poi, ne accettava altri; d) e' piuttosto significativa e inquietante per un Ente di Stato, che opera con finanziamento pubblico, l'assoluta assenza di elementi di controllo sugli eventuali risultati conseguiti dai vincitori del "concorso"; da quanto sopra esposto emergerebbe a giudizio dell'interrogante che l'Enea potrebbe aver bandito il concorso dopo aver scelto i vincitori (il Consorzio Civita e l'Istituto centrale di restauro); a ulteriore danno di tutti gli Enti esclusi l'Enea non si sarebbe limitata solo ad individuare i vincitori ancor prima di aver bandito il concorso, ma potrebbe aver sfruttato il know-how degli altri partecipanti al fine di poter completare quei progetti gia' selezionati, ma che risultavano scientificamente piu' che carenti; essendo gia' delineate le linee di ricerca ed essendo stati di fatto individuati i partner, appare piuttosto strano che un ente di Stato, che e' atto ad amministrare i fondi di finanziamento pubblico, "bandisca" un "Invito alla presentazione di proposte sui programmi di ricerca finanziati dalla legge n. 95 del 1995" e che lo faccia solo il giorno 13 marzo 1997 attraverso Internet con scadenza il 14 aprile 1997; non e' chiaro come questi progetti si possano inserire nel piano dei progetti strategici, quando si cambia obbiettivo ogni anno; nonostante la commissione giudicatrice fosse composta da tre membri .l'ingegner Felici (presidente), l'ingegner Rinaldis ed il dottor Zanini. i verbali risultano inspiegabilmente e irregolarmente firmati solo dal presidente; l'ingegner Felici informava i direttori dei Dipartimenti Ambiente, Energia e Marketing, in data 29 luglio 1997 (protocollo 2452 e protocollo 1020): "ho omesso nella mia risposta (al professor Lavenda) di precisare che la richiesta di informazione avrebbe dovuto correttamente essere formulata dai titolari delle proposte e, in via sussidiaria, dai rappresentanti formali dei soggetti indicati dal proponente come partner (nel caso in questione, dunque, il responsabile Enea del Cnrt o meglio ancora, il direttore del Dipartimento Erg) nonche' essere indirizzata al Presidente dell'Enea." -: se i Ministri per la funzione pubblica e gli affari regionali, dell'universita' e della ricerca scientifica e dell'industria, del commercio e dell'artigianato non ritengano che: a) il negligente rifiuto dell'Enea (ente dello Stato) di produrre degli atti relativi ad un concorso pubblico, essendovi costretto subito dopo da una sentenza del Tar, non adduca delegittimazione della cosa pubblica ed un invito, sia pur indiretto, alla inosservanza delle regole con conseguente impoverimento di immagine; b) sia scorretto che i progetti non siano stati valutati per i loro meriti, ma soltanto per l'acquisizione di ulteriori elementi scientifici per il completamento dei progetti del Consorzio Civita e dell'Istituto centrale del restauro, gia' individuati prima che si bandisse il concorso; c) sia piuttosto strano che un ente di Stato, atto ad amministrare i fondi di finanziamento pubblico, avendo gia' delineate le linee di ricerca ed individuati i partner, comunque "bandisca" un "Invito alla presentazione di proposte sui programmi di ricerca finanziati dalla legge n. 95 del 1995" e che lo faccia solo il giorno 13 marzo 1997 attraverso Internet con scadenza il 14 aprile 1997; d) non sia previsto chi valutera' e/o sfruttera' gli eventuali risultati conseguiti; se il Ministro del tesoro non intenda verificare: l'esistenza di eventuali responsabilita' nelle modalita' di amministrare le risorse economiche dello Stato che emergono in quanto esposto in premessa e nella descritta procedura adottata dall'Enea per assegnare gli otto miliardi (di cui cinque finanziati dal Murst) di finanziamento previsti dalla legge n. 95 del 1995, identificando prima i vincitori del concorso per poi bandire il concorso stesso; la correttezza delle valutazioni operate dalla commissione dell'Enea che, in linea con le scelte fatte a monte del concorso, secondo l'interrogante ha privilegiato alcuni concorrenti poco meritevoli a danno degli altri; quali meccanismi l'Enea preveda per verificare l'eventuale raggiungimento dei risultati, dal momento che risultano inesistenti precisi obiettivi nella domanda; se, qualora in esito dei predetti accertamenti dovessero emergere profili di responsabilita' penale, si intenda trasmettere gli atti all'autorita' giudiziaria competente. (4-18487)
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